Popolare di Bari, dal Consiglio dei ministri ok al salvataggio. In arrivo 900 milioni
Il microcredito centrale acquisterà alcune quote della banca. Parte dei fondi saranno destinati ad altri istituti e aziende del Sud
lunedì 16 dicembre 2019
9.33
Il Consiglio dei ministri dà il via libera al salvataggio della Banca popolare di Bari. Il Governo accende il semaforo verde a un decreto che destina 900 milioni a Invitalia affinché finanzi il Microcredito centrale e gli consenta di acquisire quote della banca.
«Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell'Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento - si legge nel report del Cdm, terminato alle 23 di ieri sera. Il decreto dispone il potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (MCC) fino a un massimo di 900 milioni di euro, per consentire alla stessa di operare quale banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane».
Il Cdm ha, infatti, stabilito che «In base al decreto verrà disposto un aumento di capitale che consentirà a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB), confermando così la determinazione del Governo nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla BPB».
Secondo quanto battuto dall'agenzia Ansa, dei 900 milioni stanziati per il 2020 dal Governo (da risorse del ministero dell'Economia), alla Popolare di Bari potrebbero servirne 500 e altri 400 potrebbero essere impiegati per rafforzare altre banche del Sud o sostenere imprese come l'Ilva (per la quale l'esecutivo immagina un intervento proprio di Invitalia).
Venerdì 13 dicembre era stato stabilito da parte di Bankitalia il commissariamento dell'istituto di credito barese e l'amministrazione straordinaria della banca. Un provvedimento che aveva aperto fratture nell'esecutivo, con tensioni fra il premier Conte, i ministri Pd e gli esponenti di Italia viva e M5s. «Gli amministratori straordinari della Popolare di Bari stanno proseguendo le negoziazioni già avviate con il MCC e il FITD per la stipula di un "accordo quadro", contenente tra l'altro le linee strategiche del piano industriale per il rilancio della banca, il recupero del suo equilibrio economico e patrimoniale, e l'assunzione da parte della stessa di un ruolo centrale nel finanziamento dell'economia del Mezzogiorno», conclude la nota del Consiglio dei ministri.
«Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell'Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento - si legge nel report del Cdm, terminato alle 23 di ieri sera. Il decreto dispone il potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (MCC) fino a un massimo di 900 milioni di euro, per consentire alla stessa di operare quale banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane».
Il Cdm ha, infatti, stabilito che «In base al decreto verrà disposto un aumento di capitale che consentirà a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB), confermando così la determinazione del Governo nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla BPB».
Secondo quanto battuto dall'agenzia Ansa, dei 900 milioni stanziati per il 2020 dal Governo (da risorse del ministero dell'Economia), alla Popolare di Bari potrebbero servirne 500 e altri 400 potrebbero essere impiegati per rafforzare altre banche del Sud o sostenere imprese come l'Ilva (per la quale l'esecutivo immagina un intervento proprio di Invitalia).
Venerdì 13 dicembre era stato stabilito da parte di Bankitalia il commissariamento dell'istituto di credito barese e l'amministrazione straordinaria della banca. Un provvedimento che aveva aperto fratture nell'esecutivo, con tensioni fra il premier Conte, i ministri Pd e gli esponenti di Italia viva e M5s. «Gli amministratori straordinari della Popolare di Bari stanno proseguendo le negoziazioni già avviate con il MCC e il FITD per la stipula di un "accordo quadro", contenente tra l'altro le linee strategiche del piano industriale per il rilancio della banca, il recupero del suo equilibrio economico e patrimoniale, e l'assunzione da parte della stessa di un ruolo centrale nel finanziamento dell'economia del Mezzogiorno», conclude la nota del Consiglio dei ministri.