Bari, un premio letterario per Stefano Fumarulo "Precursore dell'antimafia sociale"
L'iniziativa dell'associazione "Giovanni Falcone", Emiliano: "Mi ha insegnato un sacco di cose e non sarei l'uomo che sono senza il confronto continuo avuto con lui"
mercoledì 10 marzo 2021
11.17
«Inutile dire che la bellissima iniziativa di dedicare uno storico premio letterario a Stefano da un lato mi fa molto piacere e mi commuove, dall'altro è un passaggio durissimo la trasformazione di Stefano in un premio letterario».
Esordisce così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presentando il premio letterario "Stefano Fumarulo" rivolto ai detenuti delle case circondariali pugliesi.
«Chi si misurerà con questo premio - sottolinea Emiliano - dovrà mettersi nei panni di tutti coloro che hanno perso una persona cara, nello stupore di ciascuno di noi nell'andare avanti senza Stefano. Anche se è una cosa straordinariamente comune andare avanti senza una persona cara. È importante capire che la poesia può essere un'arma contro la mafia. La criminalità non si combatte solo con l'attività giudiziaria, ma facendo funzionare la vita delle persona anche con la poesia e facendola sentire parte di una comunità».
«Stefano mi ha insegnato un sacco di cose - conclude il Governatore - e non sarei l'uomo che sono se non ci fosse stato questo confronto continuo. La forza di un uomo sta anche nella sua capacità di sopravvivere, e lui sopravvive anche attraverso il suo metodo che ancora oggi utilizzo».
L'iniziativa è in collaborazione con l'associazione "Giovanni Falcone" di Bari-Catino, Regione Puglia e Consiglio Regionale della Puglia, Comune di Bari, Provveditorato di Puglia e Basilicata del Ministero della Giustizia, Casa Circondariale "Francesco Rucci" di Bari, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, associazione "Libera", fondazione "Falcone", associazione "Antigone", associazione "Gens Nova" e la ANM di Bari.
«Vogliamo rendere protagonisti - sottolinea Corrado Berardi, presidente presidente dell'associazione "Giovanni Falcone" - coloro che imparando dai propri errori chiedono una seconda opportunità. I detenuti dovranno inviare i propri lavori di poesia e narrativa, oltre ad un'altra sezione dedicata proprio a Fumarulo. La premiazione ci sarà a giugno Covid permettendo. Questo premio vuole essere anche un modo per ripartire in questo periodo molto difficile. La prima poesia è già arrivata ieri mattina, da un ergastolano».
«Non è facile non essere retorici o non farsi prendere dai ricordi - aggiunge il sindaco Antonio Decaro - Stefano è stato un amico e un prezioso collaboratore. Eravamo più giovani, ora siamo invecchiati e siamo qui a presentare questo premio dedicato ad una persona che ha promosso una sorta di protagonismo civico nella lotta alle mafie. Stefano ha smosso le coscienze, e ha teso la mano alle famiglie legate alla criminalità organizzata. È stato una sorta di precursore nel coltivare l'antimafia sociale nelle scuole, nelle carceri, nei luoghi di partecipazione. Questo premio si sposa con le idee di Stefano ed è stato straordinario che in questo periodo si sia riusciti a lavorare per organizzare questo tipo di iniziative».
Esordisce così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presentando il premio letterario "Stefano Fumarulo" rivolto ai detenuti delle case circondariali pugliesi.
«Chi si misurerà con questo premio - sottolinea Emiliano - dovrà mettersi nei panni di tutti coloro che hanno perso una persona cara, nello stupore di ciascuno di noi nell'andare avanti senza Stefano. Anche se è una cosa straordinariamente comune andare avanti senza una persona cara. È importante capire che la poesia può essere un'arma contro la mafia. La criminalità non si combatte solo con l'attività giudiziaria, ma facendo funzionare la vita delle persona anche con la poesia e facendola sentire parte di una comunità».
«Stefano mi ha insegnato un sacco di cose - conclude il Governatore - e non sarei l'uomo che sono se non ci fosse stato questo confronto continuo. La forza di un uomo sta anche nella sua capacità di sopravvivere, e lui sopravvive anche attraverso il suo metodo che ancora oggi utilizzo».
L'iniziativa è in collaborazione con l'associazione "Giovanni Falcone" di Bari-Catino, Regione Puglia e Consiglio Regionale della Puglia, Comune di Bari, Provveditorato di Puglia e Basilicata del Ministero della Giustizia, Casa Circondariale "Francesco Rucci" di Bari, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, associazione "Libera", fondazione "Falcone", associazione "Antigone", associazione "Gens Nova" e la ANM di Bari.
«Vogliamo rendere protagonisti - sottolinea Corrado Berardi, presidente presidente dell'associazione "Giovanni Falcone" - coloro che imparando dai propri errori chiedono una seconda opportunità. I detenuti dovranno inviare i propri lavori di poesia e narrativa, oltre ad un'altra sezione dedicata proprio a Fumarulo. La premiazione ci sarà a giugno Covid permettendo. Questo premio vuole essere anche un modo per ripartire in questo periodo molto difficile. La prima poesia è già arrivata ieri mattina, da un ergastolano».
«Non è facile non essere retorici o non farsi prendere dai ricordi - aggiunge il sindaco Antonio Decaro - Stefano è stato un amico e un prezioso collaboratore. Eravamo più giovani, ora siamo invecchiati e siamo qui a presentare questo premio dedicato ad una persona che ha promosso una sorta di protagonismo civico nella lotta alle mafie. Stefano ha smosso le coscienze, e ha teso la mano alle famiglie legate alla criminalità organizzata. È stato una sorta di precursore nel coltivare l'antimafia sociale nelle scuole, nelle carceri, nei luoghi di partecipazione. Questo premio si sposa con le idee di Stefano ed è stato straordinario che in questo periodo si sia riusciti a lavorare per organizzare questo tipo di iniziative».