Presepi, riti religiosi e cioccolata calda: il fotoracconto del San Nicola dei baresi
Si rinnova l'appuntamento con le celebrazioni in onore del patrono, tra religione, folklore e senso di identità
martedì 6 dicembre 2022
12.36
Patrono dei baresi, ma santo di tutti. È l'identikit di San Nicola, una figura venerata trasversalmente da tutte le religioni cristiane: troppo facile, anche solo guardando alla conformazione della basilica pontificia che porta il nome del patrono, tracciare la genealogia nicolaiana che lega cattolici e ortodossi, ma altrettanto "naturale" viene l'associazione con il Santa Claus plasmato nell'alveo delle confessioni protestanti.
Il 6 dicembre è il giorno di San Nicola, che la città di Bari rivendica con orgoglio; il San Nicola "dei baresi" è diverso da quello dell'8 maggio, perché è innanzitutto nostro. Ma non è solo nostro, perché San Nicola rimane il santo di tutti, e anche il 6 dicembre chi vuol venire a festeggiare è il benvenuto: Bari ne ha fatto un simbolo d'identità, che srotola il suo "filo rosso" attraverso i più nobili concetti di accoglienza, pace, amicizia, solidarietà.
Ma San Nicola è anche tanto altro. È il calore di un rituale religioso che si va a confondere con l'apotropaico: la funzione religiosa alle 5 del mattino che incontra l'ancestrale folklore del giro attorno alla colonna "per trovar marito". San Nicola è anche l'appuntamento fisso con la cioccolata calda, servita "ordinariamente" nei bar ma soprattutto "disordinatamente" insieme alle popizze fritte in tempo reale tra i vicoli di Bari vecchia, dove e quando le famiglie di più antica discendenza barese aprono le porte delle loro case nel nome di quella condivisione nicolaiana che fa del 6 dicembre una festa di pochi e di tutti allo stesso tempo.
E, poi, San Nicola è anche uno "stato d'animo": è l'inizio del Natale, quest'anno il primo contrassegnato da un pieno ritorno alla normalità. E, allora, spazio alla tradizionale mostra dei presepi a Bari vecchia, alle carole natalizie intonate dalle zampogne, a quell'aria che - tutto sommato - ci manca per undici mesi all'anno. E, dunque, San Nicola sia, e Natale sia: appuntamento alle 20 in piazza del Ferrarese, con l'accensione dell'albero. Faremo i conti anche con il caro energia e con le bollette folli, sperando che anche stavolta il santo di Myra ci guardi e da lì su ci dia una mano.
Il 6 dicembre è il giorno di San Nicola, che la città di Bari rivendica con orgoglio; il San Nicola "dei baresi" è diverso da quello dell'8 maggio, perché è innanzitutto nostro. Ma non è solo nostro, perché San Nicola rimane il santo di tutti, e anche il 6 dicembre chi vuol venire a festeggiare è il benvenuto: Bari ne ha fatto un simbolo d'identità, che srotola il suo "filo rosso" attraverso i più nobili concetti di accoglienza, pace, amicizia, solidarietà.
Ma San Nicola è anche tanto altro. È il calore di un rituale religioso che si va a confondere con l'apotropaico: la funzione religiosa alle 5 del mattino che incontra l'ancestrale folklore del giro attorno alla colonna "per trovar marito". San Nicola è anche l'appuntamento fisso con la cioccolata calda, servita "ordinariamente" nei bar ma soprattutto "disordinatamente" insieme alle popizze fritte in tempo reale tra i vicoli di Bari vecchia, dove e quando le famiglie di più antica discendenza barese aprono le porte delle loro case nel nome di quella condivisione nicolaiana che fa del 6 dicembre una festa di pochi e di tutti allo stesso tempo.
E, poi, San Nicola è anche uno "stato d'animo": è l'inizio del Natale, quest'anno il primo contrassegnato da un pieno ritorno alla normalità. E, allora, spazio alla tradizionale mostra dei presepi a Bari vecchia, alle carole natalizie intonate dalle zampogne, a quell'aria che - tutto sommato - ci manca per undici mesi all'anno. E, dunque, San Nicola sia, e Natale sia: appuntamento alle 20 in piazza del Ferrarese, con l'accensione dell'albero. Faremo i conti anche con il caro energia e con le bollette folli, sperando che anche stavolta il santo di Myra ci guardi e da lì su ci dia una mano.