Presunta bancarotta fraudolenta, un arresto e due misure interdittive in provincia di Bari

L'ipotesi di reato è relativa al mancato pagamento delle imposte per oltre 11 milioni di euro

lunedì 28 agosto 2023 10.55
I Finanzieri della Tenenza di Mola di Bari, coordinati dal I Gruppo Bari, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali (n. 1 arresto domiciliare e n. 2 misure interdittive del divieto temporaneo dell'esercizio imprenditoriale) emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella quale sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di n. 2 soggetti.

Nello specifico sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria gli amministratori di diritto e di fatto di una società cooperativa operante nel settore del trasporto di merci su strada, con sede operativa in Bitonto, indagati – in concorso tra loro – per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta aggravata documentale e patrimoniale, nonché impropria per effetto di operazioni dolose in relazione al mancato pagamento delle imposte (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa).

L'esecuzione del provvedimento cautelare costituisce l'epilogo di un'articolata attività di indagine svolta dalle Fiamme Gialle sotto l'egida dell'Ufficio del Pubblico Ministero che ha permesso di accertare le citate condotte illecite. Il dissesto della società, cagionato dagli indagati, ha delineato un'omissione sistematica del pagamento delle imposte, sino a raggiungere un debito con l'Erario per oltre 11 milioni di euro, come quantificato dall'Agenzia delle Entrate. I soggetti hanno altresì distrutto/occultato buona parte dell'impianto amministrativo-contabile, rendendo particolarmente complessa la ricostruzione dell'attivo patrimoniale.

L'analisi della documentazione rinvenuta presso le abitazioni dei due amministratori e le risultanze di mirate indagini finanziarie hanno consentito altresì di acquisire elementi probatori in ordine alla distrazione patrimoniale posta in essere sui rapporti bancari della società quantificata in oltre 7 milioni di euro.