Presunte irregolarità nel porto di Brindisi, interdetto il presidente dell'Autorità Patroni Griffi

Il Riesame di Lecce accoglie parzialmente il ricorso del pm, che aveva avanzato la richiesta di arresti domiciliari

mercoledì 5 giugno 2019 20.36
Il Tribunale del Riesame di Lecce ha accolto parzialmente il ricorso della Procura di Brindisi, disponendo la sospensione dal servizio per otto mesi per il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, e per il funzionario del porto di Brindisi, Francesco Di Leverano. Il pubblico ministero Raffaele Casto aveva chiesto al gip per entrambi gli indagati gli arresti domiciliari, ma il giudice aveva già respinto le richieste cautelari per assenza di gravi indizi di colpevolezza. La misura disposta del Riesame leccese resta, comunque, sospesa fino a quando non si pronuncerà la Corte di Cassazione, a cui ricorreranno le difese dei due indagati.

Ugo Patroni Griffi deve rispondere di falso per induzione: la vicenda si riferisce a un'inchiesta sul porto di Brindisi, per far luce su presunti lavori abusivi per la realizzazione di alcuni gabbiotti, di una strada, e di una recinzione all'interno dell'area. Patroni Griffi è accusato anche di aver indotto il Comune di Brindisi, all'epoca sotto l'egida del commissario prefettizio Santi Giuffrè, a revocare l'ordinanza di sospensione dei lavori per la recinzione di via del Mare, nei pressi dell'insenatura orientale del porto brindisino, dopo un contenzioso che aveva visto sconfitto il Comune.

L'inchiesta conta in tutto 13 indagati, tra cui Mariangela Danzì, non eletta per pochi voti al Parlamento europeo nelle fila del Movimento 5 stelle.