Primarie centrodestra Bari 2019, il programma di Melchiorre: «Rimettere persone al centro»
Il candidato di Fratelli d'Italia inaugura la campagna elettorale. Sui problemi di salute: «Mi sono perso in un bicchier d'acqua»
sabato 12 gennaio 2019
12.03
È partito il conto alla rovescia per la data di domenica 17 febbraio, quando i cittadini di Bari saranno chiamati a esprimere il proprio voto alle primarie del centrodestra per scegliere il candidato da opporre al sindaco uscente di centrosinistra Antonio Decaro, in occasione della consultazione amministrativa del 26 maggio. Stamattina la presentazione del programma e delle idee di Filippo Melchiorre, candidato di Fratelli d'Italia che concorre con Fabio Romito della Lega, Davide Bellomo per Direzione Italia e Pasquale Di Rella, che corre con il sostegno di tre liste civiche e di Forza Italia.
Nella sala conferenze di un noto albergo barese, Melchiorre - sostenuto dall'onorevole Marcello Gemmato, rappresentate terlizzese alla Camera del partito di Giorgia Meloni - ha illustrato i punti salienti della sua proposta politica, con lo slogan "Noi ci siamo": amministrazione che, pur non avendo il potere di creare posti di lavoro, favorisca le condizioni per l'occupazione, ripopolamento degli spazi associativi e culturali dal centro alla periferia di Bari e welfare che contrasti la solitudine degli anziani. «Ripartire dalla centralità della persona - afferma Melchiorre. Noi viviamo attualmente in una città non città, in una comunità non comunità. La persona, con le sue debolezze, non viene più presa in considerazione, non ci si guarda più negli occhi, non si considerano più le relazioni. Il mio sogno è ricreare una città più gentile, più vicina a quello che succedeva prima e che i sociologi definiscono "sussidiarietà orizzontale". Ognuno deve sentirsi parte di una comunità: solo così sono convinto che questa città possa rinascere, partendo dalle persone».
Negli ultimi tempi qualche preoccupazione Melchiorre l'ha fatta destare per le sue condizioni di salute, dopo il malore accusato lo scorso 8 dicembre. Si è trattato, spiega, il candidato, solo di un problema dovuto alla disidratazione e a una alimentazione irregolare. «Mi sono perso in un bicchier d'acqua, o quasi - scherza Melchiorre. Bevendo di più sarò in grado di rimanere vivo e vegeto, così come la città di Bari».
Assodato che non si è trattato di nulla di particolarmente grave, la testa va già alla prima tappa importante di questo 2019 barese: il 17 febbraio le primarie, una sfida nuova per il centrodestra a livello locale, ma non solo. «Le primarie sono un meccanismo che permette al cittadino di avere la forza di decidere - ribadisce Melchiorre. Non sono più le alchimie dei partiti a decidere, ma le persone attraverso il loro voto possono scegliere la persona che da tanti anni è al lavoro sul territorio e che da più tempo si è messa in discussione. È una bella sfida, e noi la dobbiamo vincere», conclude il candidato.
Nella sala conferenze di un noto albergo barese, Melchiorre - sostenuto dall'onorevole Marcello Gemmato, rappresentate terlizzese alla Camera del partito di Giorgia Meloni - ha illustrato i punti salienti della sua proposta politica, con lo slogan "Noi ci siamo": amministrazione che, pur non avendo il potere di creare posti di lavoro, favorisca le condizioni per l'occupazione, ripopolamento degli spazi associativi e culturali dal centro alla periferia di Bari e welfare che contrasti la solitudine degli anziani. «Ripartire dalla centralità della persona - afferma Melchiorre. Noi viviamo attualmente in una città non città, in una comunità non comunità. La persona, con le sue debolezze, non viene più presa in considerazione, non ci si guarda più negli occhi, non si considerano più le relazioni. Il mio sogno è ricreare una città più gentile, più vicina a quello che succedeva prima e che i sociologi definiscono "sussidiarietà orizzontale". Ognuno deve sentirsi parte di una comunità: solo così sono convinto che questa città possa rinascere, partendo dalle persone».
Negli ultimi tempi qualche preoccupazione Melchiorre l'ha fatta destare per le sue condizioni di salute, dopo il malore accusato lo scorso 8 dicembre. Si è trattato, spiega, il candidato, solo di un problema dovuto alla disidratazione e a una alimentazione irregolare. «Mi sono perso in un bicchier d'acqua, o quasi - scherza Melchiorre. Bevendo di più sarò in grado di rimanere vivo e vegeto, così come la città di Bari».
Assodato che non si è trattato di nulla di particolarmente grave, la testa va già alla prima tappa importante di questo 2019 barese: il 17 febbraio le primarie, una sfida nuova per il centrodestra a livello locale, ma non solo. «Le primarie sono un meccanismo che permette al cittadino di avere la forza di decidere - ribadisce Melchiorre. Non sono più le alchimie dei partiti a decidere, ma le persone attraverso il loro voto possono scegliere la persona che da tanti anni è al lavoro sul territorio e che da più tempo si è messa in discussione. È una bella sfida, e noi la dobbiamo vincere», conclude il candidato.