Primarie del centrosinistra il 24 marzo, ma è ancora scontro. Il Pd: «Basta veti»
In discussione l'unità della coalizione, nodo del contendere quanti saranno i seggi in cui votare
lunedì 4 marzo 2024
18.33
Nonostante la volontà di apparire uniti, e di portare avanti una coalizione che sembra stare insieme per miracolo, il centrosinistra sembra sempre più diviso. Anche sulla primarie o unitarie che dir si voglia, nonostante si sia arrivati alla decisione di realizzarle, si sta continuando a discutere. In un continuo disaccordo che all'esterno, e a chi dovrà poi votare, restituisce un'immagine di una coalizione incapace di trovare un punto di incontro.
Ieri sera si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato i due candidati Vito Leccese e Michele Laforgia, insieme al segretario regionale del Pd Domenico De Santis e ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Argomento della discussione proprio le primarie, con gli esponenti Pd da una parte che ritengono quasi insensato voler modificare lo strumento, e gli altri dall'altra che invece ritengono fondamentale, soprattutto in seguito a quanto emerso con l'inchiesta "Codice Interno", far sì che non ci sia nessun tipo di dubbio sulla legalità delle stesse primarie.
Al termine dell'incontro è stato deciso che le primarie si svolgeranno il 24 marzo, la domenica delle Palme, e che per poter votar ci si dovrà registrare probabilmente tramite una app prima di andare a votare. In sospeso è rimasta la questione sul dove si dovrebbe votare, considerato che Laforgia e i suoi erano propensi ad optare per un solo seggio, cosa improponibile per il Pd per far sì che si possa garantire partecipazione.
E in una nota, divulgata in queste ore, il segretario regionale del Pd pugliese, Domenico De Santis, il segretario provinciale Pd Bari, Pino Giulitto e il segretario cittadino Pd Bari, Gianfranco Todaro, sottolineano: «Il dibattito sulle regole delle primarie sta diventando un tira e molla stucchevole che i cittadini faticano a comprendere. Ogni giorno che passa senza decidere allontana l'unità della coalizione. Abbiamo accettato che le primarie, o unitarie che siano, vengano svolte il 24 marzo. Ma ribadiamo con forza che solo una larga partecipazione della comunità del centrosinistra garantisce di mettere in assoluta minoranza chi vuole condizionare primarie o le elezioni vere».
«Restringere la partecipazione dei cittadini vuol dire trasformare una grande festa democratica in un piccolo raduno di pochi - aggiungono -. Così non saranno primarie, saranno elitarie. È necessario aprire almeno un seggio in ogni municipio e 2 seggi nel municipio più grande. Per un totale di 6. Abbiamo accettato la preregistrazione, consentendo che sia possibile farlo fino all'ultimo minuto del 24, e siamo d'accordo anche a trovare una soluzione tecnica per consentire il voto elettronico. Nessuno può quindi nutrire dubbi sulla nostra volontà di trovare un punto d'incontro. È di tutta evidenza la nostra volontà di mettere in campo ogni cautela per prevenire qualsivoglia 'inquinamento'. Ma questo non può essere confuso con la frapposizione di ostacoli alla partecipazione di quanta più gente possibile».
«Accedere a questa tesi - concludono - significherebbe ritenere che la stessa partecipazione alle elezioni di Giugno sia a «rischio» infiltrazioni perché ancora più estesa. Basta, quindi, con i veti, soprattutto sulla partecipazione».
Ieri sera si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato i due candidati Vito Leccese e Michele Laforgia, insieme al segretario regionale del Pd Domenico De Santis e ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Argomento della discussione proprio le primarie, con gli esponenti Pd da una parte che ritengono quasi insensato voler modificare lo strumento, e gli altri dall'altra che invece ritengono fondamentale, soprattutto in seguito a quanto emerso con l'inchiesta "Codice Interno", far sì che non ci sia nessun tipo di dubbio sulla legalità delle stesse primarie.
Al termine dell'incontro è stato deciso che le primarie si svolgeranno il 24 marzo, la domenica delle Palme, e che per poter votar ci si dovrà registrare probabilmente tramite una app prima di andare a votare. In sospeso è rimasta la questione sul dove si dovrebbe votare, considerato che Laforgia e i suoi erano propensi ad optare per un solo seggio, cosa improponibile per il Pd per far sì che si possa garantire partecipazione.
E in una nota, divulgata in queste ore, il segretario regionale del Pd pugliese, Domenico De Santis, il segretario provinciale Pd Bari, Pino Giulitto e il segretario cittadino Pd Bari, Gianfranco Todaro, sottolineano: «Il dibattito sulle regole delle primarie sta diventando un tira e molla stucchevole che i cittadini faticano a comprendere. Ogni giorno che passa senza decidere allontana l'unità della coalizione. Abbiamo accettato che le primarie, o unitarie che siano, vengano svolte il 24 marzo. Ma ribadiamo con forza che solo una larga partecipazione della comunità del centrosinistra garantisce di mettere in assoluta minoranza chi vuole condizionare primarie o le elezioni vere».
«Restringere la partecipazione dei cittadini vuol dire trasformare una grande festa democratica in un piccolo raduno di pochi - aggiungono -. Così non saranno primarie, saranno elitarie. È necessario aprire almeno un seggio in ogni municipio e 2 seggi nel municipio più grande. Per un totale di 6. Abbiamo accettato la preregistrazione, consentendo che sia possibile farlo fino all'ultimo minuto del 24, e siamo d'accordo anche a trovare una soluzione tecnica per consentire il voto elettronico. Nessuno può quindi nutrire dubbi sulla nostra volontà di trovare un punto d'incontro. È di tutta evidenza la nostra volontà di mettere in campo ogni cautela per prevenire qualsivoglia 'inquinamento'. Ma questo non può essere confuso con la frapposizione di ostacoli alla partecipazione di quanta più gente possibile».
«Accedere a questa tesi - concludono - significherebbe ritenere che la stessa partecipazione alle elezioni di Giugno sia a «rischio» infiltrazioni perché ancora più estesa. Basta, quindi, con i veti, soprattutto sulla partecipazione».