Primo maggio, l'impegno del candidato sindaco Laforgia per il "salario minimo comunale"
“Si tratta di un gesto di civiltà non di una azione coraggiosa, ma solo doverosa". Remunerazione fissa di almeno 9 euro l'ora
martedì 30 aprile 2024
15.59
Dopo la città di Firenze, che è stata la prima in Italia a dotarsi di una propria Delibera di Giunta Comunale (datata 19 marzo 2024) sul cosiddetto "salario minimo comunale", Michele Laforgia assume un impegno preciso, tra i primi da concretizzare se sarà eletto Sindaco.
Si tratta di una materia già disciplinata da norme dello Stato: l'art. 36 della Costituzione e gli artt. 11 e 57 del nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. n. 36/2023), che, tuttavia, stabiliscono il principio generale, ma non indicano una soglia retributiva minima.
L'impegno è quello di sottoporre alla Giunta Comunale una deliberazione che imponga, nell'ambito dei lavori appaltati dal Comune di Bari e dei servizi erogati da aziende concessionarie o affidatarie, l'obbligo di applicare il trattamento economico previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona in cui si eseguono i lavori, il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l'attività oggetto dell'appalto o della concessione, purché stipulato dai sindacati comparativamente più rappresentativi a livello nazionale, e in ogni caso con una retribuzione oraria non inferiore a nove euro.
Questo, concretamente, significa che gli Uffici comunali impegnati nella redazione dei bandi di gara e nell'aggiornamento dei contratti di concessione di servizi dovranno adeguare i bandi e i contratti a tale determinazione.
"Si tratta di un gesto di civiltà – ha sottolineato Laforgia - non di una azione coraggiosa, ma solo doverosa, perché non vi siano nel prossimo futuro lavoratrici o lavoratori, impiegati come operai edili nei cantieri delle grandi opere comunali, o addetti alla raccolta dei rifiuti, o operatori socioeducativi o addetti di biblioteca o operatori addetti all'accoglienza di spazi espositivi e teatri comunali, che ricevano una remunerazione inferiore ai 9 euro l'ora, ferma restando l'applicazione dei trattamenti di miglior favore, previsti dalla contrattazione collettiva sottoscritta dalle sigle più rappresentative, che occorre sempre più valorizzare, promuovendone il rispetto anche attraverso adeguati e capillari controlli lungo tutta la catena degli appalti".
Altrettanto forte sarà l'impegno sui temi della parità di genere e del contrasto alle discriminazioni sul lavoro, affinché sia riconosciuta pari dignità sociale (come previsto dall'art. 3 della nostra Costituzione) a tutte le lavoratrici e i lavoratori accolti in città.
Oltre al rigoroso rispetto delle misure previste dalla vigente legislazione (compresa la disciplina sulla certificazione della parità di genere), sempre nei confronti degli affidatari e concessionari di servizi pubblici comunali, il Comune adotterà stabilmente misure di "premialità di parità" analoghe a quelle previste dalla legislazione scaturita dal PNRR, in termini di punteggi aggiuntivi a favore delle imprese che promuovono politiche occupazionali gender-sensitive su vari fronti: contrasto alle discriminazioni, strumenti di conciliazione vita/lavoro, pari opportunità generazionali e di genere nei percorsi di assunzione e nei percorsi di carriera, parità salariale tra lavoratori e lavoratrici.
Le stesse politiche saranno promosse a favore del personale del Comune, nella sua qualità di datore di lavoro diretto, e delle aziende da esso partecipate.
"Chi si candida a guidare l'Amministrazione comunale non deve promettere di trovare lavoro a chicchessia – ha concluso il candidato - ma può e deve impegnarsi perché a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori sia riconosciuta la dignità necessaria, a partire dalla remunerazione e dalla sicurezza, così come alle lavoratrici e ai lavoratori accolti in città siano garantite condizioni di vita adeguate per opportunità abitative e per i servizi di trasporto necessari a raggiungere i luoghi di lavoro".
Si tratta di una materia già disciplinata da norme dello Stato: l'art. 36 della Costituzione e gli artt. 11 e 57 del nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. n. 36/2023), che, tuttavia, stabiliscono il principio generale, ma non indicano una soglia retributiva minima.
L'impegno è quello di sottoporre alla Giunta Comunale una deliberazione che imponga, nell'ambito dei lavori appaltati dal Comune di Bari e dei servizi erogati da aziende concessionarie o affidatarie, l'obbligo di applicare il trattamento economico previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona in cui si eseguono i lavori, il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l'attività oggetto dell'appalto o della concessione, purché stipulato dai sindacati comparativamente più rappresentativi a livello nazionale, e in ogni caso con una retribuzione oraria non inferiore a nove euro.
Questo, concretamente, significa che gli Uffici comunali impegnati nella redazione dei bandi di gara e nell'aggiornamento dei contratti di concessione di servizi dovranno adeguare i bandi e i contratti a tale determinazione.
"Si tratta di un gesto di civiltà – ha sottolineato Laforgia - non di una azione coraggiosa, ma solo doverosa, perché non vi siano nel prossimo futuro lavoratrici o lavoratori, impiegati come operai edili nei cantieri delle grandi opere comunali, o addetti alla raccolta dei rifiuti, o operatori socioeducativi o addetti di biblioteca o operatori addetti all'accoglienza di spazi espositivi e teatri comunali, che ricevano una remunerazione inferiore ai 9 euro l'ora, ferma restando l'applicazione dei trattamenti di miglior favore, previsti dalla contrattazione collettiva sottoscritta dalle sigle più rappresentative, che occorre sempre più valorizzare, promuovendone il rispetto anche attraverso adeguati e capillari controlli lungo tutta la catena degli appalti".
Altrettanto forte sarà l'impegno sui temi della parità di genere e del contrasto alle discriminazioni sul lavoro, affinché sia riconosciuta pari dignità sociale (come previsto dall'art. 3 della nostra Costituzione) a tutte le lavoratrici e i lavoratori accolti in città.
Oltre al rigoroso rispetto delle misure previste dalla vigente legislazione (compresa la disciplina sulla certificazione della parità di genere), sempre nei confronti degli affidatari e concessionari di servizi pubblici comunali, il Comune adotterà stabilmente misure di "premialità di parità" analoghe a quelle previste dalla legislazione scaturita dal PNRR, in termini di punteggi aggiuntivi a favore delle imprese che promuovono politiche occupazionali gender-sensitive su vari fronti: contrasto alle discriminazioni, strumenti di conciliazione vita/lavoro, pari opportunità generazionali e di genere nei percorsi di assunzione e nei percorsi di carriera, parità salariale tra lavoratori e lavoratrici.
Le stesse politiche saranno promosse a favore del personale del Comune, nella sua qualità di datore di lavoro diretto, e delle aziende da esso partecipate.
"Chi si candida a guidare l'Amministrazione comunale non deve promettere di trovare lavoro a chicchessia – ha concluso il candidato - ma può e deve impegnarsi perché a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori sia riconosciuta la dignità necessaria, a partire dalla remunerazione e dalla sicurezza, così come alle lavoratrici e ai lavoratori accolti in città siano garantite condizioni di vita adeguate per opportunità abitative e per i servizi di trasporto necessari a raggiungere i luoghi di lavoro".