Processo "Codice Interno" al via, Leccese: «Istituiremo commissione speciale antimafia»
In aula presenti il quasi ex sindaco Antonio Decaro e Michele Emiliano, entrambi gli enti costituiti parte civile
martedì 2 luglio 2024
19.57
Prima udienza questa mattina per il processo dell'inchiesta "Codice Interno". In aula presenti sia il quasi ex sindaco Antonio Decaro che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in quanto entrambi gli enti si sono costituiti parte civile. Il processo non è comunque durato molto, in quanto c'è stato subito un rinvio per una presunta incompatibilità.
Sulla vicenda è intervenuto anche il nuovo sindaco di Bari, Vito Leccese, che ha sottolineato: «La costituzione di parte civile del Comune di Bari nell'inchiesta 'codice interno' è un segnale chiaro di come l'amministrazione abbia sempre contrastato senza esitazioni l'attività delle organizzazioni criminali – fa sapere Vito Leccese - La presenza in aula di Antonio Decaro non è solo la testimonianza simbolica di questo impegno ma assume un valore sostanziale. Proseguiremo lungo questo percorso, lavorando sempre dalla parte della giustizia e della legalità. Anzi, è mia intenzione chiedere al nuovo consiglio comunale la costituzione di una commissione speciale che si occupi di antimafia e di lotta non repressiva alla criminalità organizzata».
Sulla vicenda è intervenuto anche il nuovo sindaco di Bari, Vito Leccese, che ha sottolineato: «La costituzione di parte civile del Comune di Bari nell'inchiesta 'codice interno' è un segnale chiaro di come l'amministrazione abbia sempre contrastato senza esitazioni l'attività delle organizzazioni criminali – fa sapere Vito Leccese - La presenza in aula di Antonio Decaro non è solo la testimonianza simbolica di questo impegno ma assume un valore sostanziale. Proseguiremo lungo questo percorso, lavorando sempre dalla parte della giustizia e della legalità. Anzi, è mia intenzione chiedere al nuovo consiglio comunale la costituzione di una commissione speciale che si occupi di antimafia e di lotta non repressiva alla criminalità organizzata».