Processo contro CasaPound, a Bari presidio antifascista in Procura
Gesmundo (Cgil Puglia): «Non un episodio isolato da parte di chi intende la militanza politica come sopraffazione e aggressione fisica»
venerdì 21 gennaio 2022
11.56
Si è svolto questa mattina, in occasione della riapertura del processo agli attivisti di CasaPound, accusati dell'aggressione e delle violenze sferrate a Bari contro manifestanti antifascisti il 21 settembre del 2018, davanti al Palazzo della Procura di Bari un presidio organizzato dalle associazioni e organizzazioni antifasciste pugliesi.
Nel processo la Regione Puglia sì è costituita parte civile insieme all'Anpi e al Comune di Bari. A sostegno del presidio e a manifestare insieme agli antifascisti pugliesi presente una rappresentanza dell'Osservatorio regionale sui neofascismi, coordinato da Antonella Morga. L'azione incisiva di tutte le organizzazioni ed associazioni antifasciste pugliesi ha portato alla chiusura ed al sequestro della sede di CasaPound a Bari. L'Osservatorio ha già chiesto e continua a chiedere lo scioglimento delle formazioni e delle organizzazioni che si richiamano al disciolto partito fascista.
«Bene facciamo insieme alle associazioni antifasciste pugliesi e all'Osservatorio regionale sui neofascismi, a tenere alta l'attenzione sul processo in corso a Bari contro militanti di Casapound accusati di violenze messe in atto in città nel 2018 a danno di persone che avevano partecipato a una manifestazione contro il razzismo - dichiara Pino Gesmundo di Cgil Puglia - Non un episodio isolato quello di Bari da parte di chi intende la militanza politica come sopraffazione e aggressione fisica, di chi incita alla xenofobia e alimenta odio verso soggetti della rappresentanza sociale e istituzioni democratiche. Ne sa qualcosa la Cgil che ha visto la propria sede nazionale attaccata e devastata a ottobre in un assalto squadrista capeggiato da un altro aggregato neofascista. La politica non ha avuto finora coraggio e forza per applicare le leggi dello Stato e sciogliere queste organizzazioni, e una spinta può venire dalle sentenze di tribunali che, nell'ipotesi accusatoria della Procura di Bari, violano la norma sulla ricostituzione di partiti che si richiamano al fascismo e fanno della violenza la propria cifra politica. La Cgil insieme alle associazioni continuerà a chiederne la messa al bando e a farsi promotrice di iniziative di sensibilizzazione e di diffusione di storia e cultura antifascista, quella che è fondamento della nostra Costituzione e della nostra democrazia».
Nel processo la Regione Puglia sì è costituita parte civile insieme all'Anpi e al Comune di Bari. A sostegno del presidio e a manifestare insieme agli antifascisti pugliesi presente una rappresentanza dell'Osservatorio regionale sui neofascismi, coordinato da Antonella Morga. L'azione incisiva di tutte le organizzazioni ed associazioni antifasciste pugliesi ha portato alla chiusura ed al sequestro della sede di CasaPound a Bari. L'Osservatorio ha già chiesto e continua a chiedere lo scioglimento delle formazioni e delle organizzazioni che si richiamano al disciolto partito fascista.
«Bene facciamo insieme alle associazioni antifasciste pugliesi e all'Osservatorio regionale sui neofascismi, a tenere alta l'attenzione sul processo in corso a Bari contro militanti di Casapound accusati di violenze messe in atto in città nel 2018 a danno di persone che avevano partecipato a una manifestazione contro il razzismo - dichiara Pino Gesmundo di Cgil Puglia - Non un episodio isolato quello di Bari da parte di chi intende la militanza politica come sopraffazione e aggressione fisica, di chi incita alla xenofobia e alimenta odio verso soggetti della rappresentanza sociale e istituzioni democratiche. Ne sa qualcosa la Cgil che ha visto la propria sede nazionale attaccata e devastata a ottobre in un assalto squadrista capeggiato da un altro aggregato neofascista. La politica non ha avuto finora coraggio e forza per applicare le leggi dello Stato e sciogliere queste organizzazioni, e una spinta può venire dalle sentenze di tribunali che, nell'ipotesi accusatoria della Procura di Bari, violano la norma sulla ricostituzione di partiti che si richiamano al fascismo e fanno della violenza la propria cifra politica. La Cgil insieme alle associazioni continuerà a chiederne la messa al bando e a farsi promotrice di iniziative di sensibilizzazione e di diffusione di storia e cultura antifascista, quella che è fondamento della nostra Costituzione e della nostra democrazia».