Processo Ferrotramviaria, tutti rinviati a giudizio. In aula il 28 marzo
Sono 18 persone fisiche oltre alla stessa Bari Nord, soddisfazione da parte dei parenti delle vittime
mercoledì 19 dicembre 2018
16.56
Sono stati tutti rinviati a giudizio, le 18 persone e Ferrotramviaria, imputati a vario titolo per l'incidente ferroviario che nel luglio 2016 costò la vita a 23 persone. Durante l'ultima udienza preliminare tenutasi oggi, nel primo pomeriggio, nell'aula bunker del supercarcere di Trani, il Gup Angela Schiralli ha preso la sua decisione. Il processo ora si aprirà il prossimo 28 marzo, tranne che per Elena Molinaro unica ad aver chiesto il rito abbreviato che andrà in aula il 14 marzo.
I rinviati a giudizio sono i due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, in servizio la mattina dello schianto; il capotreno sopravvissuto Nicola Lorizzo; il dirigente coordinatore centrale (Dcc), Francesco Pistolato; i vertici di Ferrotramviaria dell'epoca ovvero il conte Enrico Maria Pasquini e la sorella Gloria Pasquini; il direttore generale, Massimo Nitti; il direttore di esercizio, Michele Ronchi; Giulio Roselli, dirigente divisione infrastruttura; Vito Mastrodonato, dirigente responsabile della divisione passeggeri; Francesco Giuseppe Michele Schiraldi, capo unità organizzativa tecnica responsabile del coordinamento delle attività delle unità tecniche di divisione e del supporto infrastruttura; Tommaso Zonno, coordinatore responsabile dell'unità tecnica trazione e scorta ferroviaria; Giandonato Cassano, coordinatore di ufficio responsabile dell'unità tecnica formazione e regolamenti unità sociale; Antonio Galesi, capo unità tecnica e responsabile unità tecnica movimento stazioni.
Oltre a loro coinvolti anche Virginio Di Giambattista, direttore generale della direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale, ed Elena Molinaro, direttore della divisione 5 della direzione generale-Tpl, Alessandro De Paola e Pietro Marturano, direttori dell'Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria. E la stessa società Ferrotramviaria. Tutti ritenuti possibili responsabili di quanto accaduto.
I rinviati a giudizio sono i due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, in servizio la mattina dello schianto; il capotreno sopravvissuto Nicola Lorizzo; il dirigente coordinatore centrale (Dcc), Francesco Pistolato; i vertici di Ferrotramviaria dell'epoca ovvero il conte Enrico Maria Pasquini e la sorella Gloria Pasquini; il direttore generale, Massimo Nitti; il direttore di esercizio, Michele Ronchi; Giulio Roselli, dirigente divisione infrastruttura; Vito Mastrodonato, dirigente responsabile della divisione passeggeri; Francesco Giuseppe Michele Schiraldi, capo unità organizzativa tecnica responsabile del coordinamento delle attività delle unità tecniche di divisione e del supporto infrastruttura; Tommaso Zonno, coordinatore responsabile dell'unità tecnica trazione e scorta ferroviaria; Giandonato Cassano, coordinatore di ufficio responsabile dell'unità tecnica formazione e regolamenti unità sociale; Antonio Galesi, capo unità tecnica e responsabile unità tecnica movimento stazioni.
Oltre a loro coinvolti anche Virginio Di Giambattista, direttore generale della direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale, ed Elena Molinaro, direttore della divisione 5 della direzione generale-Tpl, Alessandro De Paola e Pietro Marturano, direttori dell'Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria. E la stessa società Ferrotramviaria. Tutti ritenuti possibili responsabili di quanto accaduto.