Profughi afgani in quarantena a Bari, Bottalico: «Pronti ad ospitarli»
L'assessore sottolinea che al momento non si sa se resteranno in città o meno, la scorsa notte accolto un minore non facente parte del gruppo
giovedì 26 agosto 2021
11.52
La ASL di Bari si è attivata per fornire assistenza sanitaria per i primi 40 profughi afghani arrivati in Puglia. Medici e infermieri sono intervenuti nel Covid Hotel al quartiere San Paolo che in questo momento sta ospitando uomini, donne e bambini arrivati con il ponte aereo dall'Afghanistan.
Tra loro si contano 8 nuclei famigliari e 3 singoli, tra cui una donna incinta, diversi bambini tra gli 8 e i 13 anni e un afgano che vive in Italia da 5 anni, con regolare permesso di soggiorno, tornato nella sua terra per riprendere la moglie. Gli uffici della ASL hanno già avviato le procedure per assegnare a tutti i profughi il codice Stp (straniero temporaneamente presente) in modo tale da garantire loro l'accesso alle prestazioni sanitarie.
Con la collaborazione dei volontari della Protezione Civile regionale, i sanitari hanno visitato i profughi accertando le loro condizioni di salute. Sono state fornite cure e terapie mediche ad alcuni dei profughi con patologie di lieve entità. Sono state visitate due donne gravide che sono in buone condizioni. Hanno ricevuto assistenza anche i più piccoli messi in sicurezza. L'equipe sanitaria ha avviato la presa in carico dei profughi che saranno monitorati anche nei prossimi giorni.
«Non sappiamo ancora se dovremo ospitare alcuni dei profughi arrivati a Bari - sottolinea l'assessore al welfare Francesca Bottalico - Dopo la quarantena di 15 giorni, il Ministero si occuperà dello smistamento ma al momento non abbiamo avuto alcuna comunicazione. Noi siamo pronti ad ospitare i profughi, come lo siamo sempre».
«La nostra rete di accoglienza normale e strutturata è in allerta - prosegue - La Protezione Civile sta gestendo tutto e al momento non sappiamo nemmeno se ci sono eventuali bisogni speciali. Nel momento in cui verranno smistati, in base ai posti disponibili nel sistema nazionale, siamo pronti come lo siamo sempre. Per noi non è una cosa eccezionale. Abbiamo chiesto l'avviamento del sistema di accoglienza già presente nel caso in cui dovessero arrivare più migranti rispetto al flusso normale. Inoltre, abbiamo anche dato la nostra disponibilità a strutturare tutti i servizi di base, anche per eventuali minori non accompagnati».
«Anche l'altra notte - conclude - abbiamo accolto un minore afgano non facente parte di quel gruppo. L'eventuale numero dei profughi che dovremmo ospitare dipende dal momento in cui si richiede l'accoglienza, si vedono i posti disponibili e si assegnano».
Tra loro si contano 8 nuclei famigliari e 3 singoli, tra cui una donna incinta, diversi bambini tra gli 8 e i 13 anni e un afgano che vive in Italia da 5 anni, con regolare permesso di soggiorno, tornato nella sua terra per riprendere la moglie. Gli uffici della ASL hanno già avviato le procedure per assegnare a tutti i profughi il codice Stp (straniero temporaneamente presente) in modo tale da garantire loro l'accesso alle prestazioni sanitarie.
Con la collaborazione dei volontari della Protezione Civile regionale, i sanitari hanno visitato i profughi accertando le loro condizioni di salute. Sono state fornite cure e terapie mediche ad alcuni dei profughi con patologie di lieve entità. Sono state visitate due donne gravide che sono in buone condizioni. Hanno ricevuto assistenza anche i più piccoli messi in sicurezza. L'equipe sanitaria ha avviato la presa in carico dei profughi che saranno monitorati anche nei prossimi giorni.
«Non sappiamo ancora se dovremo ospitare alcuni dei profughi arrivati a Bari - sottolinea l'assessore al welfare Francesca Bottalico - Dopo la quarantena di 15 giorni, il Ministero si occuperà dello smistamento ma al momento non abbiamo avuto alcuna comunicazione. Noi siamo pronti ad ospitare i profughi, come lo siamo sempre».
«La nostra rete di accoglienza normale e strutturata è in allerta - prosegue - La Protezione Civile sta gestendo tutto e al momento non sappiamo nemmeno se ci sono eventuali bisogni speciali. Nel momento in cui verranno smistati, in base ai posti disponibili nel sistema nazionale, siamo pronti come lo siamo sempre. Per noi non è una cosa eccezionale. Abbiamo chiesto l'avviamento del sistema di accoglienza già presente nel caso in cui dovessero arrivare più migranti rispetto al flusso normale. Inoltre, abbiamo anche dato la nostra disponibilità a strutturare tutti i servizi di base, anche per eventuali minori non accompagnati».
«Anche l'altra notte - conclude - abbiamo accolto un minore afgano non facente parte di quel gruppo. L'eventuale numero dei profughi che dovremmo ospitare dipende dal momento in cui si richiede l'accoglienza, si vedono i posti disponibili e si assegnano».