Pronto l'ospedale Covid in fiera, Emiliano: «Servirà tutta la Puglia, ma speriamo di non usarlo»
Consegnate questa mattina simbolicamente le chiavi ai gestori, dovrebbe essere pronto a funzionare dall'inizio di febbraio
sabato 16 gennaio 2021
13.37
L'ospedale Covid in Fiera è pronto. La struttura, che va ad utilizzare dei padiglioni "dismessi" della Fiera del Levante è stata costruita in 45 giorni, e salvo intoppi dovrebbe essere operativa a partire dall'inizio di febbraio.
«Quella di oggi è una giornata importante - sottolinea Mario Lerario, dirigente della sezione regionale Protezione Civile Puglia - questa struttura è il risultato della fattiva collaborazione tra diversi enti, e del lavoro di 40 imprese e circa 300 operai in circa 11 mila ore di lavoro. Grazie a questa nuova struttura temporanea si mettono a disposizione della Puglia 154 posti letti, che possono essere utilizzati sia per le terapie intensive e sub-intensive, sia per i pazienti di malattie infettive».
«Si tratta di un numero rilevante di posti letto aggiunti - aggiunge Vito Montanaro direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia - ed è molto importante proprio il fatto che questi posti letti siano permutabili». Il rettore di Uniba, Stefano Bronzini precisa come sia: «Molto importante l'aver portato a termine questa struttura, perché permetterà al Policlinico di ritornare alla piena funzionalità». «Stiamo dando dignità agli operatori sanitari, ma anche ai pazienti e alle loro famiglie, che qui potranno seguire il percorso di cura dei propri cari», rimarca Loreto Gesualdo, preside della Scuola di Medicina di Bari.
«Abbiamo realizzato in poche settimane una struttura fondamentale - spiega il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - la Puglia purtroppo non è una corazzata in termini di dotazione sanitaria, l'Italia non garantisce alle regioni del sud l'articolo 3 della Costituzione checché se ne dica. Questa struttura nasce come dispositivo di sicurezza miulti-uso. La seconda ondata, anche se in molti non lo hanno capito, è stata 20 volte peggiore della prima, e non sappiamo se ce ne sarà una terza. Come Regione avevamo pensato a 3 strutture, una al nord una al centro e una al sud, ma il ministero ci ha invece autorizzato solo al potenziamento dei posti letto in intensiva e a fare questa struttura ritenendo non idoneo fare strutture che magari potevano non essere servite. Quindi, questa struttura non è per Bari ma per tutta la Puglia. Voglio tranquillizzare anche chi pensa che sia un investimento inutile dicendo che questo investimento non andrà perso anche dopo l'emergenza».
«Voglio dedicare questa giornata e questa opera a tutti coloro che ogni giorno combattono con la malattia, alle loro famiglie, al sindaco di San Nicandro Garganico medico morto di Covid, e a tutti gli operatori sanitari», conclude Emiliano.
«Quella di oggi è una giornata importante - sottolinea Mario Lerario, dirigente della sezione regionale Protezione Civile Puglia - questa struttura è il risultato della fattiva collaborazione tra diversi enti, e del lavoro di 40 imprese e circa 300 operai in circa 11 mila ore di lavoro. Grazie a questa nuova struttura temporanea si mettono a disposizione della Puglia 154 posti letti, che possono essere utilizzati sia per le terapie intensive e sub-intensive, sia per i pazienti di malattie infettive».
«Si tratta di un numero rilevante di posti letto aggiunti - aggiunge Vito Montanaro direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia - ed è molto importante proprio il fatto che questi posti letti siano permutabili». Il rettore di Uniba, Stefano Bronzini precisa come sia: «Molto importante l'aver portato a termine questa struttura, perché permetterà al Policlinico di ritornare alla piena funzionalità». «Stiamo dando dignità agli operatori sanitari, ma anche ai pazienti e alle loro famiglie, che qui potranno seguire il percorso di cura dei propri cari», rimarca Loreto Gesualdo, preside della Scuola di Medicina di Bari.
«Abbiamo realizzato in poche settimane una struttura fondamentale - spiega il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - la Puglia purtroppo non è una corazzata in termini di dotazione sanitaria, l'Italia non garantisce alle regioni del sud l'articolo 3 della Costituzione checché se ne dica. Questa struttura nasce come dispositivo di sicurezza miulti-uso. La seconda ondata, anche se in molti non lo hanno capito, è stata 20 volte peggiore della prima, e non sappiamo se ce ne sarà una terza. Come Regione avevamo pensato a 3 strutture, una al nord una al centro e una al sud, ma il ministero ci ha invece autorizzato solo al potenziamento dei posti letto in intensiva e a fare questa struttura ritenendo non idoneo fare strutture che magari potevano non essere servite. Quindi, questa struttura non è per Bari ma per tutta la Puglia. Voglio tranquillizzare anche chi pensa che sia un investimento inutile dicendo che questo investimento non andrà perso anche dopo l'emergenza».
«Voglio dedicare questa giornata e questa opera a tutti coloro che ogni giorno combattono con la malattia, alle loro famiglie, al sindaco di San Nicandro Garganico medico morto di Covid, e a tutti gli operatori sanitari», conclude Emiliano.