Prostituzione minorile nella periferia di Bari, il servizio delle Iene
Arriva il commento del Presidente dell'Ordine degli psicologi Di Gioia
giovedì 23 marzo 2017
13.00
«E' sconcertante sapere cosa accade nelle nostre città» è il commento del Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Puglia Antonio Di Gioia dopo aver preso visione del servizio de Le Iene che ha portato alla luce un giro di prostituzione minorile alla periferia di Bari.
«Una realtà difficile da accettare, che fa male come cittadini e ancora di più come professionisti, come psicologi, perché sappiamo quale può essere il danno che un minore può subire con queste esperienze, un danno che senza un percorso adeguato non sarà mai rimarginato». Dopo aver raccolto le testimonianze dei bambini che sul ciglio della strada, nei pressi dello stadio San Nicola, vendono le proprie prestazioni sessuali, Le Iene hanno esposto denuncia ai servizi sociali. Sono intervenute le forze dell'ordine. I minori sono stati affidati ad una comunità protetta. «Quei bambini senza infanzia - dice Di Gioia - saranno adulti senza pace se non si interviene con adeguati percorsi psicologici di recupero. Questa triste pagina di cronaca della nostra regione ci pone di fronte ad un dramma che matura nella povertà, nel disagio sociale, ma anche nell'incapacità delle istituzioni di intervenire e di prevenire. Una prevenzione che può essere efficace integrando i servizi sociali dei comuni e delle circoscrizioni con un team di psicologi, capaci di cogliere i segni e i segnali di un malessere». Ci ha provato il giornalista de Le Iene a far passare qualche messaggio ai minori che ha accolto in auto, facendosi confessare cosa facessero. «Devi pensare che questa cosa ti segna, ti rovina. Ti rimane in testa questa cosa qua. Tu adesso pensi che no, ma poi ti assicuro che non ti fa bene. E le emozioni sono emozioni. Tu te lo ricorderai tutti i giorni che fai sesso. Non pensi ma da qualche parte, nel tuo cervello, rimane e di sicuro non ti fa bene».
Il giornalista ha colto il vero rischio di questi bambini: quello di non avere più alcuna possibilità di una vita normale.«Si deve intervenire per rimarginare il danno psicologico che hanno subito questi bambini vittime di abuso. Si interviene per curare. Ma fondamentale - aggiunge Di Gioia - è intervenire per prevenire. Insieme, con i servizi sociali, con le forze dell'ordine, con le istituzioni, si deve essere in grado di conoscere cosa accade nelle nostre città».
«Una realtà difficile da accettare, che fa male come cittadini e ancora di più come professionisti, come psicologi, perché sappiamo quale può essere il danno che un minore può subire con queste esperienze, un danno che senza un percorso adeguato non sarà mai rimarginato». Dopo aver raccolto le testimonianze dei bambini che sul ciglio della strada, nei pressi dello stadio San Nicola, vendono le proprie prestazioni sessuali, Le Iene hanno esposto denuncia ai servizi sociali. Sono intervenute le forze dell'ordine. I minori sono stati affidati ad una comunità protetta. «Quei bambini senza infanzia - dice Di Gioia - saranno adulti senza pace se non si interviene con adeguati percorsi psicologici di recupero. Questa triste pagina di cronaca della nostra regione ci pone di fronte ad un dramma che matura nella povertà, nel disagio sociale, ma anche nell'incapacità delle istituzioni di intervenire e di prevenire. Una prevenzione che può essere efficace integrando i servizi sociali dei comuni e delle circoscrizioni con un team di psicologi, capaci di cogliere i segni e i segnali di un malessere». Ci ha provato il giornalista de Le Iene a far passare qualche messaggio ai minori che ha accolto in auto, facendosi confessare cosa facessero. «Devi pensare che questa cosa ti segna, ti rovina. Ti rimane in testa questa cosa qua. Tu adesso pensi che no, ma poi ti assicuro che non ti fa bene. E le emozioni sono emozioni. Tu te lo ricorderai tutti i giorni che fai sesso. Non pensi ma da qualche parte, nel tuo cervello, rimane e di sicuro non ti fa bene».
Il giornalista ha colto il vero rischio di questi bambini: quello di non avere più alcuna possibilità di una vita normale.«Si deve intervenire per rimarginare il danno psicologico che hanno subito questi bambini vittime di abuso. Si interviene per curare. Ma fondamentale - aggiunge Di Gioia - è intervenire per prevenire. Insieme, con i servizi sociali, con le forze dell'ordine, con le istituzioni, si deve essere in grado di conoscere cosa accade nelle nostre città».