Protesta dei Centri Diurni di Bari, chiusi da domani e senza sicurezze per il futuro

Dopo la scadenza delle convenzioni a fine luglio nessuna garanzia di rinnovo dal Comune

domenica 10 settembre 2017 19.46
A cura di Elga Montani
Protesta dei Centri Educativi Diurni della città di Bari di fronte al mancato rinnovo delle convenzioni scadute lo scorso 31 luglio e ad oggi non rinnovate. E soprattutto di fronte alla mancanza di certezze in merito al possibile rinnovo o meno, confermata in una riunione tenutasi lo scorso 8 settembre tra le associazioni e l'amministrazione comunale, in cui l'assessore al Welfare, Francesca Bottalico, ha espressamente affermato di «non essere ancora in grado di riaprire i centri».

«I centri socio educativi diurni per minori – ci dicono dall'associazione dei Centri Socio Educativi Diurni per Minori – operano nella città di Bari in maniera continuativa da oltre 15 anni. Sono 13 i centri dislocati in tutta la città dal Libertà a San Pio, da Carbonara al San Paolo, da San Pasquale a San Girolamo, ed ospitano attualmente oltre 450 minori in situazioni di difficoltà, nell'ambito della prevenzione di fenomeni di devianza minorile, dispersione scolastica, violenza e abuso».

«Come ogni anno – proseguono per spiegare l'attuale situazione – la convenzione è scaduta il 31 luglio e noi tutti ci aspettavamo la solita riapertura al 1° settembre, certi che sarebbe stato imminente anche un finanziamento della Regione Puglia. Ma dopo una serie di incontri col Comune siamo arrivati ad una prima presa di posizione dei centri ovvero riaprire gratuitamente il servizio in data 4 settembre per non abbandonare i bambini, per non creare tensione sociale e per dare modo al Comune ed all'assessorato al Welfare di rimediare».

«Purtroppo dopo l'ultimo incontro di alcuni giorni fa – sottolineano – in cui non si è arrivati ad una soluzione, non ci sentiamo più nelle condizioni di poter assicurare il servizio per i nostri bambini e, soprattutto, gli stipendi per i nostri dipendenti. E per tutti questi motivi da domani i centri resteranno chiusi e, sempre domani, in mattinata protesteremo davanti alla sede del Comune per chiedere la immediata riapertura dei centri».