Provincia di Bari, a Triggiano arriva il reparto post Covid
Adeguati gli ambienti del secondo piano e del primo piano, sono 20 i posti letto disponibili
lunedì 20 aprile 2020
11.08
Venti posti letto attivi, già da sabato scorso, per avviare la fase 2 del contrasto all'emergenza Covid-19. Nel Presidio Post Acuzie di Triggiano, negli spazi dell'ex unità di Malattie Infettive, sono stati adeguati gli ambienti del 2° piano (14 posti letto) e quelli del 1° piano (6 posti letto), completamente isolati rispetto al resto dell'edificio, che continuerà a garantire le altre prestazioni sanitarie, e con un percorso separato per l'ingresso dei pazienti. Qui saranno accolti i pazienti usciti dalla fase acuta trascorsa nelle strutture Covid, non suscettibili di assistenza respiratoria, nell'attesa della negativizzazione.
Il reparto dispone di stanze singole e doppie, alcune a pressione negativa, con percorsi dedicati e segnalati con cartellonistica specifica, spazi per vestizione e svestizione del personale, area rossa non accessibile senza i necessari dispositivi di protezione individuale. L'organizzazione della struttura prevede modalità diverse di esecuzione degli esami strumentali, sostanzialmente la radiografia del torace e l'elettrocardiogramma, utilizzando apparecchiature portatili oppure in modalità online, sfruttando la possibilità di refertazione in remoto garantita dall'unità di Cardiologia dello stesso presidio. Previsto anche un percorso dedicato per i prelievi ematici, in un luogo isolato e diverso da quello che normalmente serve l'utenza esterna.
L'unità post-Covid comprende un'èquipe medica e 18 infermieri (con un coordinatore) che assicureranno la necessaria turnazione.
«La ASL Bari – spiega il Direttore Generale Antonio Sanguedolce - ha destinato a questo fine il Presidio Post Acuzie (PPA) di Triggiano che, secondo quanto previsto dal Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia, ha il compito di accogliere i pazienti dimessi dagli Ospedali Covid (Policlinico di Bari e "Miulli" di Acquaviva) e fornire l'assistenza necessaria nel periodo di convalescenza post-acuzie". "Si tratta di gestire – rimarca Sanguedolce - pazienti paucisintomatici o clinicamente guariti, avendo superato le manifestazioni cliniche associate all'infezione, ma che devono attendere l'esito negativo dei due tamponi di controllo per poter tornare al domicilio nella massima sicurezza, o che in qualche caso necessitano di interventi riabilitativi specifici».
«Il nostro reparto – spiega la responsabile, l'infettivologa Maria Federico - funziona con tutte le precauzioni di un Ospedale Covid, con la differenza che trattiamo la fase post acuzie, i pazienti sono in buone condizioni e il personale è preparato per gestire la terapia giornaliera sino alla completa guarigione, certificata con l'esito negativo di due successivi tamponi, e quindi alla dimissione».
Il reparto dispone di stanze singole e doppie, alcune a pressione negativa, con percorsi dedicati e segnalati con cartellonistica specifica, spazi per vestizione e svestizione del personale, area rossa non accessibile senza i necessari dispositivi di protezione individuale. L'organizzazione della struttura prevede modalità diverse di esecuzione degli esami strumentali, sostanzialmente la radiografia del torace e l'elettrocardiogramma, utilizzando apparecchiature portatili oppure in modalità online, sfruttando la possibilità di refertazione in remoto garantita dall'unità di Cardiologia dello stesso presidio. Previsto anche un percorso dedicato per i prelievi ematici, in un luogo isolato e diverso da quello che normalmente serve l'utenza esterna.
L'unità post-Covid comprende un'èquipe medica e 18 infermieri (con un coordinatore) che assicureranno la necessaria turnazione.
«La ASL Bari – spiega il Direttore Generale Antonio Sanguedolce - ha destinato a questo fine il Presidio Post Acuzie (PPA) di Triggiano che, secondo quanto previsto dal Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia, ha il compito di accogliere i pazienti dimessi dagli Ospedali Covid (Policlinico di Bari e "Miulli" di Acquaviva) e fornire l'assistenza necessaria nel periodo di convalescenza post-acuzie". "Si tratta di gestire – rimarca Sanguedolce - pazienti paucisintomatici o clinicamente guariti, avendo superato le manifestazioni cliniche associate all'infezione, ma che devono attendere l'esito negativo dei due tamponi di controllo per poter tornare al domicilio nella massima sicurezza, o che in qualche caso necessitano di interventi riabilitativi specifici».
«Il nostro reparto – spiega la responsabile, l'infettivologa Maria Federico - funziona con tutte le precauzioni di un Ospedale Covid, con la differenza che trattiamo la fase post acuzie, i pazienti sono in buone condizioni e il personale è preparato per gestire la terapia giornaliera sino alla completa guarigione, certificata con l'esito negativo di due successivi tamponi, e quindi alla dimissione».