Psr Puglia, atteso un ritardo sul target di spesa di 86 milioni
L'autorità di gestione rassicura: «Stessa cifra dello scorso anno che ci ha permesso di non perdere risorse»
martedì 15 dicembre 2020
Si è riunito ieri mattina, in modalità video conferenza, il comitato di sorveglianza del Psr Puglia 2014-2020, presieduto dall'assessore regionale Agricoltura, Donato Pentassuglia.
«Il tema principale della riunione – ha commentato l'autorità di gestione del Psr Puglia, Rosa Fiore, a margine dell'incontro - è stato l'attuazione del nostro programma di investimenti per il mondo rurale e, come tale, l'avanzamento della spesa per l'annualità 2020. Abbiamo, difatti, comunicato al partenariato e ai tecnici della DG Agri dell'Unione europea che, pur procedendo secondo le previsioni, non è stato possibile compensare il ritardo accumulato nell'anno precedente, sia per la ritardata risoluzione dei contenziosi sia per la ridotta capacità di spesa del mondo imprenditoriale, anche per effetto del Covid. Il ritardo rispetto al target di spesa N+3 è previsto di circa 86 milioni di euro, cifra appunto analoga a quella per cui lo scorso anno si è ottenuta una deroga e siamo riusciti a non perdere risorse. In virtù di tali condizioni la Regione Puglia anche quest'anno eserciterà la facoltà offerta dal regolamento di ottenere una deroga sull'N+3 con la prospettiva che, avendo chiuso una volta e per tutte la stagione dei ricorsi, si possa recuperare celermente il tempo perduto".
In seno al Cds sono emersi alcuni elementi positivi. «È stata difatti riconosciuta l'ottima performance della Puglia per le misure agro-ambientali come pure il minimo tasso di errore delle istruttorie completate, a sottolineare la corretta applicazione da parte dell'amministrazione delle complesse regole imposte dalla normativa nazionale ed europea», prosegue Fiore.
«Siamo certi – ha concluso Fiore – che l'intervento della Regione Puglia potrà essere ulteriormente potenziato grazie ai nuovi fondi messi a disposizione dall'Europa per la transizione al 2021 e 2022 e per il programma Next Generation, pacchetto di interventi per sostenere la ripresa del sistema economico colpito dalla pandemia».
«Il tema principale della riunione – ha commentato l'autorità di gestione del Psr Puglia, Rosa Fiore, a margine dell'incontro - è stato l'attuazione del nostro programma di investimenti per il mondo rurale e, come tale, l'avanzamento della spesa per l'annualità 2020. Abbiamo, difatti, comunicato al partenariato e ai tecnici della DG Agri dell'Unione europea che, pur procedendo secondo le previsioni, non è stato possibile compensare il ritardo accumulato nell'anno precedente, sia per la ritardata risoluzione dei contenziosi sia per la ridotta capacità di spesa del mondo imprenditoriale, anche per effetto del Covid. Il ritardo rispetto al target di spesa N+3 è previsto di circa 86 milioni di euro, cifra appunto analoga a quella per cui lo scorso anno si è ottenuta una deroga e siamo riusciti a non perdere risorse. In virtù di tali condizioni la Regione Puglia anche quest'anno eserciterà la facoltà offerta dal regolamento di ottenere una deroga sull'N+3 con la prospettiva che, avendo chiuso una volta e per tutte la stagione dei ricorsi, si possa recuperare celermente il tempo perduto".
In seno al Cds sono emersi alcuni elementi positivi. «È stata difatti riconosciuta l'ottima performance della Puglia per le misure agro-ambientali come pure il minimo tasso di errore delle istruttorie completate, a sottolineare la corretta applicazione da parte dell'amministrazione delle complesse regole imposte dalla normativa nazionale ed europea», prosegue Fiore.
«Siamo certi – ha concluso Fiore – che l'intervento della Regione Puglia potrà essere ulteriormente potenziato grazie ai nuovi fondi messi a disposizione dall'Europa per la transizione al 2021 e 2022 e per il programma Next Generation, pacchetto di interventi per sostenere la ripresa del sistema economico colpito dalla pandemia».