Puglia, bambini disabili senza teleriabilitazione. La Asl Bari dice No

La questione riguarda un centro presente in Basilicata, l'attacco di Conca: «Paradossale che gli utenti debbano rinunciare a questo servizio»

lunedì 18 maggio 2020
Da qualche giorno i bambini pugliesi con disabilità seguiti dal centro A.I.A.S., Melfi-Matera, non riceveranno terapia riabilitativa di alcun tipo.

La denuncia viene dal consigliere regionale e candidato presidente Mario Conca, che sottolinea che: «La Asl Bari non ha più consentito la teleriabilitazione, gettando, all'improvviso, nello sconforto tante famiglie. Ma sanno che la maggior parte dei bambini autistici sono legati a posti e persone? Sanno che per creare un legame con un terapista ci vuole molto tempo? Sanno che i bambini hanno le loro routine e vanno in crisi quando vi sono cambiamenti repentini? Ma proprio durante l'emergenza sanitaria dovevano pensarci? Senza, peraltro, preavvertire le famiglie di ciò che stava per succedere?».

«È paradossale che tutti gli utenti di Gravina, Poggiorsini, Altamura, Santeramo, etc…debbano rinunciare, dopo anni, ad una quotidianità terapeutica molto apprezzata», aggiunge e rivolgendosi al presidente Emiliano dice: «Vi saranno anche norme che consentono alla ASL Bari di agire in tal senso, ma non era lei, assessore alla sanità, che diceva che Matera e Bari avrebbero dovuto condividere osmoticamente servizi territoriali e ospedalieri?».

E via social sta diventando virale il post di una operatrice del centro "incriminato" che scrive: «Lavoro per un centro di riabilitazione neuropsicomotoria in Basilicata. Il centro è una onlus convenzionata e abbraccia una utenza anche in Puglia. Ieri abbiamo appreso che la ASL Puglia non ha riconosciuto la teleriabilitazione che la mia azienda e noi tutti lavoratori abbiamo messo in atto con tantissimo impegno e anche successo. Le terapie sono tutte videoregistrate per cui non ci sono spazi a dubbi di alcun genere da parte dei committenti. Il dolore con cui ho dovuto avvisare le famiglie che da oggi non ci sarebbero più stati appuntamenti non si può descrivere. Come anche la sorpresa e lo smarrimento con cui la notizia è stata accolta. Si trovano ora senza lavoro molti terapisti, di cui la maggior parte pugliesi, se l'appartenenza territoriale avesse importanza. Noi siamo gente con un lavoro e con una mission. Siamo solidali tra noi e con i nostri pazienti. E i pazienti con noi. Tutte le mamme con cui ho parlato hanno detto: "Una volta che c'è una cosa che funziona ce la tolgono". I video sono ovviamente coperti da privacy, ma dovreste vedere con quanto sorprendente impegno le persone disabili, adulti e bambini, partecipano alle videoterapie. La Basilicata ospita delle realtà eccellenti e misconosciute».