Quarantadue anni dalla strage di Bologna, Bari ricorda le sette vittime della nostra città
Stamattina la cerimonia davanti alla lapide commemorativa. Decaro: «Chiediamo scusa alle famiglie per quanto accaduto»
martedì 2 agosto 2022
11.51
In occasione del 42° anniversario della strage di Bologna, questa mattina il sindaco di Bari Antonio Decaro, alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, della prefetta Antonella Bellomo, del presidente del comitato provinciale dell'Anpi Pasquale Martino e delle forze dell'ordine, ha deposto una corona di fiori presso la lapide esposta sulla facciata di Palazzo di Città in ricordo delle vittime baresi della tragedia: Sonia Burri, Francesco Cesare Diomede Fresa, Vito Diomede Fresa, Errica Frigerio, Patrizia Messineo, Giuseppe Patruno e Silvana Serravalli.
Alle ore 10.25, stesso orario in cui il 2 agosto del 1980, nella sala d'aspetto della stazione di Bologna, esplose l'ordigno che uccise ottantacinque persone e ne ferì oltre duecento, è stato osservato un minuto di silenzio.
«Ogni anno alle 10.25 del 2 agosto il nostro Paese si ferma - ha dichiarato Decaro. Che sia per un minuto di silenzio, per un ricordo o per una lacrima di rabbia, tutti torniamo indietro nel tempo mentre ci passano davanti agli occhi le immagini di quella stazione sventrata, di quella ferita che attraversò l'Italia, da nord a sud, proprio come avrebbe dovuto fare quel treno. 85 persone persero la vita in quella stazione e 200 rimasero ferite. Di quelle, qui oggi ricordiamo i nostri concittadini e abbracciamo le loro famiglie. Chiedendo loro scusa per quanto accaduto. Chiediamo loro scusa perché non conosciamo ancora tutta la verità sull'accaduto. Chiediamo loro scusa per non aver fermato in tempo quel furore ideologico che in quegli anni sparse tanto sangue per le strade e le piazze italiane. Chiediamo scusa se forse non ci siamo pentiti abbastanza o se qualcuno ha tentato in qualche modo di giustificare questa ferocia e questa violenza o se pezzi dello Stato hanno favorito e depistato impedendo per tanti anni piena verità e giustizia. Questa città non può dimenticare una delle stragi più efferate della storia repubblicana. Un ricordo che vuole anche essere testimonianza di un impegno a difesa di quei valori di democrazia, giustizia e legalità che proprio quella strage puntava a sovvertire. Nessun terrorismo ha una giustificazione, nessuna violenza può mai essere tollerata e nessuna vita può essere sacrificata in nome e per conto di fanatismi ideologici. Per quella tragica giornata di 42 anni fa e per le famiglie delle vittime di quella strage la città di Bari porge ancora una volta il suo affettuoso cordoglio».
Alle ore 10.25, stesso orario in cui il 2 agosto del 1980, nella sala d'aspetto della stazione di Bologna, esplose l'ordigno che uccise ottantacinque persone e ne ferì oltre duecento, è stato osservato un minuto di silenzio.
«Ogni anno alle 10.25 del 2 agosto il nostro Paese si ferma - ha dichiarato Decaro. Che sia per un minuto di silenzio, per un ricordo o per una lacrima di rabbia, tutti torniamo indietro nel tempo mentre ci passano davanti agli occhi le immagini di quella stazione sventrata, di quella ferita che attraversò l'Italia, da nord a sud, proprio come avrebbe dovuto fare quel treno. 85 persone persero la vita in quella stazione e 200 rimasero ferite. Di quelle, qui oggi ricordiamo i nostri concittadini e abbracciamo le loro famiglie. Chiedendo loro scusa per quanto accaduto. Chiediamo loro scusa perché non conosciamo ancora tutta la verità sull'accaduto. Chiediamo loro scusa per non aver fermato in tempo quel furore ideologico che in quegli anni sparse tanto sangue per le strade e le piazze italiane. Chiediamo scusa se forse non ci siamo pentiti abbastanza o se qualcuno ha tentato in qualche modo di giustificare questa ferocia e questa violenza o se pezzi dello Stato hanno favorito e depistato impedendo per tanti anni piena verità e giustizia. Questa città non può dimenticare una delle stragi più efferate della storia repubblicana. Un ricordo che vuole anche essere testimonianza di un impegno a difesa di quei valori di democrazia, giustizia e legalità che proprio quella strage puntava a sovvertire. Nessun terrorismo ha una giustificazione, nessuna violenza può mai essere tollerata e nessuna vita può essere sacrificata in nome e per conto di fanatismi ideologici. Per quella tragica giornata di 42 anni fa e per le famiglie delle vittime di quella strage la città di Bari porge ancora una volta il suo affettuoso cordoglio».