Rapine seriali nei supermercati di Santo Spirito e Palese, presi in due
I fatti contestati risalgono al periodo giugno-luglio 2018. I malviventi agivano armati, a volto coperto in orari diversi
martedì 16 aprile 2019
10.32
Sono accusati di aver messo a segno sei rapine nel periodo giugno-luglio 2018 in altrettanti supermercati dei quartieri Santo Spirito e Palese di Bari. I Carabinieri di Santo Spirito hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico dei pluripregiudicati baresi S.F. 23enne e E.V. 36enne.
L'escalation criminale si è sviluppata in un ristretto arco temporale e sempre nei due quartieri a nord di Bari, suscitando allarme e preoccupazione nella popolazione locale. I due rapinatori, pur adottando come "schema fisso" il travisamento del volto, l'abbigliamento scuro, l'utilizzo di un coltello di grosse dimensioni e moto veloci per gli spostamenti, nei due mesi di "attività criminale", facevano irruzione nei supermercati in orari variabili, principalmente la mattina o la sera tardi prima della chiusura, sorprendendo spesso all'interno dei supermercati diversi utenti, perlopiù anziani e mamme con bambini.
[YOUTUBE]
Già dopo la prima rapina, compiuta a giugno 2018, i militari della Stazione di Santo Spirito avevano avviato un'indagine per identificare i due rapinatori. Nonostante i filmati dell'impianto di videosorveglianza, regolarmente funzionante, e la raccolta di alcune testimonianze, il travisamento dei volti e la tempestività dell'esecuzione fecero sì che, quantomeno nell'immediato, non vi fossero ulteriori sviluppi utili. Dopo la seconda e la terza rapina, a distanza di pochi giorni una dall'altra, per i militari fu possibile acquisire elementi fondamentali per contestualizzare gli elementi caratterizzanti ognuna delle tre azioni criminali, ricollegandole tutte agli stessi due soggetti e rilevandone, anche dalle movenze o dai piccoli dettagli notati dai filmati e narrati nei racconti dai testimoni, informazioni utili a effettuare comparazioni (seppur indiziarie) con alcuni pregiudicati della zona.
I risultati raggiunti, sebbene inizialmente non decisivi per identificare i colpevoli, indussero i militari a proseguire nelle indagini, aumentando l'impegno operativo con la predisposizione di pattuglie appositamente impegnate nella vigilanza dei supermercati. Dopo circa 15 giorni, nella prima metà di luglio, si verificarono altre tre rapine nei supermercati della zona. Gli ultimi eventi vennero indagati dai militari sfruttando il vantaggio informativo acquisito tramite l'accurato approfondimento delle rapine precedentemente occorse, potendo inoltre contare sui servizi appositamente predisposti per il contrasto a tale fenomeno. Il lavoro di ricostruzione così sviluppato ha così consentito ai militari di individuare alcuni potenziali sospettati.
Investigando in tale direzione e ricostruendo a ritroso i movimenti effettuati precedentemente ad uno degli eventi investigati, i militari sono riusciti a localizzare un punto (oggetto di videosorveglianza) dove i rapinatori si erano cambiati d'abito ed erano saliti a bordo di una moto di grossa cilindrata per dirigersi a mettere a segno il colpo, ritornando poi di nuovo sul posto. Pochi giorni dopo una pattuglia di militari, notando transitare due soggetti, compatibili con i rapinatori, tentarono di sottoporli a controllo, ma questi si dileguarono liberandosi di alcuni capi d'abbigliamento lungo il percorso di fuga; indumenti recuperati dai militari e compatibili con quelli utilizzati nel corso delle rapine oggetto di indagine.
A distanza di pochi giorni uno dei due venne controllato a bordo di uno scooter e a seguito di perquisizione fu sorpreso con un coltello occultato al suo interno, identico a quello utilizzato per compiere le rapine. Tali elementi, uniti alle altre fonti di prova raccolte utili all'identificazione anche del secondo, hanno consentito l'attribuzione certa ai due malfattori (poi arrestati), della commissione delle sei rapine su cui i militari della Stazione stavano indagando.
Entrambi i soggetti colpiti dall'Ordinanza di custodia cautelare sono attualmente detenuti in carcere.
L'escalation criminale si è sviluppata in un ristretto arco temporale e sempre nei due quartieri a nord di Bari, suscitando allarme e preoccupazione nella popolazione locale. I due rapinatori, pur adottando come "schema fisso" il travisamento del volto, l'abbigliamento scuro, l'utilizzo di un coltello di grosse dimensioni e moto veloci per gli spostamenti, nei due mesi di "attività criminale", facevano irruzione nei supermercati in orari variabili, principalmente la mattina o la sera tardi prima della chiusura, sorprendendo spesso all'interno dei supermercati diversi utenti, perlopiù anziani e mamme con bambini.
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Già dopo la prima rapina, compiuta a giugno 2018, i militari della Stazione di Santo Spirito avevano avviato un'indagine per identificare i due rapinatori. Nonostante i filmati dell'impianto di videosorveglianza, regolarmente funzionante, e la raccolta di alcune testimonianze, il travisamento dei volti e la tempestività dell'esecuzione fecero sì che, quantomeno nell'immediato, non vi fossero ulteriori sviluppi utili. Dopo la seconda e la terza rapina, a distanza di pochi giorni una dall'altra, per i militari fu possibile acquisire elementi fondamentali per contestualizzare gli elementi caratterizzanti ognuna delle tre azioni criminali, ricollegandole tutte agli stessi due soggetti e rilevandone, anche dalle movenze o dai piccoli dettagli notati dai filmati e narrati nei racconti dai testimoni, informazioni utili a effettuare comparazioni (seppur indiziarie) con alcuni pregiudicati della zona.
I risultati raggiunti, sebbene inizialmente non decisivi per identificare i colpevoli, indussero i militari a proseguire nelle indagini, aumentando l'impegno operativo con la predisposizione di pattuglie appositamente impegnate nella vigilanza dei supermercati. Dopo circa 15 giorni, nella prima metà di luglio, si verificarono altre tre rapine nei supermercati della zona. Gli ultimi eventi vennero indagati dai militari sfruttando il vantaggio informativo acquisito tramite l'accurato approfondimento delle rapine precedentemente occorse, potendo inoltre contare sui servizi appositamente predisposti per il contrasto a tale fenomeno. Il lavoro di ricostruzione così sviluppato ha così consentito ai militari di individuare alcuni potenziali sospettati.
Investigando in tale direzione e ricostruendo a ritroso i movimenti effettuati precedentemente ad uno degli eventi investigati, i militari sono riusciti a localizzare un punto (oggetto di videosorveglianza) dove i rapinatori si erano cambiati d'abito ed erano saliti a bordo di una moto di grossa cilindrata per dirigersi a mettere a segno il colpo, ritornando poi di nuovo sul posto. Pochi giorni dopo una pattuglia di militari, notando transitare due soggetti, compatibili con i rapinatori, tentarono di sottoporli a controllo, ma questi si dileguarono liberandosi di alcuni capi d'abbigliamento lungo il percorso di fuga; indumenti recuperati dai militari e compatibili con quelli utilizzati nel corso delle rapine oggetto di indagine.
A distanza di pochi giorni uno dei due venne controllato a bordo di uno scooter e a seguito di perquisizione fu sorpreso con un coltello occultato al suo interno, identico a quello utilizzato per compiere le rapine. Tali elementi, uniti alle altre fonti di prova raccolte utili all'identificazione anche del secondo, hanno consentito l'attribuzione certa ai due malfattori (poi arrestati), della commissione delle sei rapine su cui i militari della Stazione stavano indagando.
Entrambi i soggetti colpiti dall'Ordinanza di custodia cautelare sono attualmente detenuti in carcere.