Regionali, dopo la sconfitta in Puglia volano gli stracci fra Fitto e la Lega
Il candidato di centrodestra: «Salvini parla di me da tre giorni, meglio tardi che mai». D'Eramo: «Abbiamo dato il massimo e riunito la coalizione»
giovedì 24 settembre 2020
19.35
Scoppia la polemica politica fra Raffaele Fitto e Matteo Salvini. A tre giorni dal voto che ha confermato Michele Emiliano alla presidenza della Regione Puglia, il candidato del centrodestra attacca l'alleato leghista con parole dure: «Caro Salvini, da tre giorni in ogni dichiarazione parli di me. Mi verrebbe da dire "meglio mai che tardi"», scrive sui social l'eurodeputato di Fratelli d'Italia.
Nel lungo post Fitto rincara la dose: «Mi sembra quantomeno ingeneroso puntare il dito sulla mia persona, invece di fare un'analisi seria ed approfondita di quanto accaduto.Ed allora, dopo aver resistito per lunghe giornate alla tentazione di risponderti, dato l'ingiusto fuoco di fila di dichiarazioni da parte tua e dei tuoi, mi vedo costretto a farlo, ponendo alcune domande. Mi chiedo infatti come sarebbe finita, se: rispetto ad un anno fa la Lega, in Puglia, non avesse perso 16 punti percentuali, il doppio di quelli che sarebbero stati sufficienti per vincere. Tutti gli altri partiti della coalizione, invece, hanno tenuto molto bene o sono cresciuti; se il leader della Lega avesse citato il mio nome almeno una volta durante tutta la campagna elettorale; se non avessi dovuto rispondere almeno una volta al giorno alla domanda "perché Salvini non la cita e non la invita mai alle manifestazioni della Lega?"; se i dirigenti leghisti non avessero per mesi indebolito la mia candidatura senza mai proporre una opzione migliore, legittimata dal consenso».
Fitto continua: «Mi hai giudicato "il passato", ma sei proprio convinto che il tuo gruppo dirigente pugliese rappresenti il nuovo? Ho combattuto lealmente, confrontandomi sempre con il consenso. Ti ricordo che solo un anno fa, in occasione delle elezioni europee, sono stato il più votato in Puglia. Tra l'altro, se non hai guardato i numeri, ti inviterei a farlo per prendere atto che, in questa elezione regionale, ho preso 30.000 voti in più dei partiti che mi sostenevano. Ritengo un gravissimo errore, dunque, procedere con questo inutile e superficiale massacro mediatico, anziché con un'analisi "collegiale", seria ed approfondita, degli errori commessi. Fra l'altro, dove si sono scelti candidati che venivano da te definiti "freschi" e "proiettati al futuro", che a differenza mia sono stati lealmente ed apertamente sostenuti dall'intera coalizione, non mi pare sia andata meglio. Per cui, caro Salvini, chiudiamola qui e andiamo avanti perché c'è tanto da lavorare, in Puglia e nel Paese. Io spero uniti, anche se la differenza di reazione e valutazione di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi mi fa pensare. Vorrei che insieme ragionassimo tutti nell'interesse della nostra coalizione e nell'interesse del Paese».
Alle accuse di Fitto ha risposto Luigi D'Eramo, segretario regionale della Lega Puglia, che in una nota dice: «I pugliesi non hanno bisogno di polemiche ma di soluzioni. Come Lega abbiamo riunito il centrodestra in Puglia dopo quindici anni e abbiamo dato il massimo, passando da 0 a 4 consiglieri eletti in Regione. Se ha vinto Emiliano vuol dire che la proposta del centrodestra non è piaciuta alla maggioranza dei pugliesi, dagli errori e dalle sconfitte si può solo imparare. I nuovi consiglieri regionali e comunali della Lega hanno solo voglia di cominciare a lavorare per la loro terra, le polemiche non ci interessano».
Nel lungo post Fitto rincara la dose: «Mi sembra quantomeno ingeneroso puntare il dito sulla mia persona, invece di fare un'analisi seria ed approfondita di quanto accaduto.Ed allora, dopo aver resistito per lunghe giornate alla tentazione di risponderti, dato l'ingiusto fuoco di fila di dichiarazioni da parte tua e dei tuoi, mi vedo costretto a farlo, ponendo alcune domande. Mi chiedo infatti come sarebbe finita, se: rispetto ad un anno fa la Lega, in Puglia, non avesse perso 16 punti percentuali, il doppio di quelli che sarebbero stati sufficienti per vincere. Tutti gli altri partiti della coalizione, invece, hanno tenuto molto bene o sono cresciuti; se il leader della Lega avesse citato il mio nome almeno una volta durante tutta la campagna elettorale; se non avessi dovuto rispondere almeno una volta al giorno alla domanda "perché Salvini non la cita e non la invita mai alle manifestazioni della Lega?"; se i dirigenti leghisti non avessero per mesi indebolito la mia candidatura senza mai proporre una opzione migliore, legittimata dal consenso».
Fitto continua: «Mi hai giudicato "il passato", ma sei proprio convinto che il tuo gruppo dirigente pugliese rappresenti il nuovo? Ho combattuto lealmente, confrontandomi sempre con il consenso. Ti ricordo che solo un anno fa, in occasione delle elezioni europee, sono stato il più votato in Puglia. Tra l'altro, se non hai guardato i numeri, ti inviterei a farlo per prendere atto che, in questa elezione regionale, ho preso 30.000 voti in più dei partiti che mi sostenevano. Ritengo un gravissimo errore, dunque, procedere con questo inutile e superficiale massacro mediatico, anziché con un'analisi "collegiale", seria ed approfondita, degli errori commessi. Fra l'altro, dove si sono scelti candidati che venivano da te definiti "freschi" e "proiettati al futuro", che a differenza mia sono stati lealmente ed apertamente sostenuti dall'intera coalizione, non mi pare sia andata meglio. Per cui, caro Salvini, chiudiamola qui e andiamo avanti perché c'è tanto da lavorare, in Puglia e nel Paese. Io spero uniti, anche se la differenza di reazione e valutazione di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi mi fa pensare. Vorrei che insieme ragionassimo tutti nell'interesse della nostra coalizione e nell'interesse del Paese».
Alle accuse di Fitto ha risposto Luigi D'Eramo, segretario regionale della Lega Puglia, che in una nota dice: «I pugliesi non hanno bisogno di polemiche ma di soluzioni. Come Lega abbiamo riunito il centrodestra in Puglia dopo quindici anni e abbiamo dato il massimo, passando da 0 a 4 consiglieri eletti in Regione. Se ha vinto Emiliano vuol dire che la proposta del centrodestra non è piaciuta alla maggioranza dei pugliesi, dagli errori e dalle sconfitte si può solo imparare. I nuovi consiglieri regionali e comunali della Lega hanno solo voglia di cominciare a lavorare per la loro terra, le polemiche non ci interessano».