Regionali in Puglia, Emiliano contro il Governo: «Elezioni a luglio»
Il governatore in una nota congiunta con Zaia, De Luca e Toti chiedono un passo indietro rispetto a quanto deciso in consiglio dei ministri
martedì 21 aprile 2020
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«Nel Consiglio dei Ministri è stato approvato un provvedimento che prevede lo slittamento del voto tra Settembre e Novembre e cancella la finestra di Luglio sulla quale erano state consultate, con esito positivo, molte delle Regioni che andranno al voto. Spiace che il Governo abbia approvato un diverso Decreto senza alcun ulteriore confronto».
Esordiscono così in una nota congiunta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e i suoi colleghi governatori Vincenzo De Luca, Giovanni Toti, Luca Zaia, esprimendo la loro contrarietà rispetto a quanto emerso oggi, ovvero il rinvio all'autunno delle consultazioni elettorali previste a maggio.
Il Consiglio dei Ministri, durante la riunione tenutasi ieri, infatti, aveva approvato, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell'interno Luciana Lamorgese, un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020, in considerazione dell'emergenza sanitaria da COVID-19.
Stando a tale decreto le elezioni comunali e circoscrizionali si terranno in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Mentre, per quanto riguarda gli organi elettivi regionali a statuto ordinario, il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020, rimarranno in carica cinque anni e tre mesi, e le elezioni in questo ultimo caso si svolgeranno nei sessanta giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori.
«Aspetteremo di leggere il testo per esprimere un compiuto giudizio che vada oltre il metodo - sottolineano i quattro presidenti - Ribadiamo la necessità di garantire agli elettori l'inalienabile diritto ad esprimersi nel tempo più rapido possibile, compatibilmente con l'andamento della epidemia. Pertanto, ritenendo, per quanto è possibile prevedere oggi, l'estate sia la stagione più sicura dal punto di vista epidemiologico, ribadiamo ulteriormente la necessità di allargare la finestra di voto, come da noi richiesto, al mese di luglio. In ogni caso è comune intendimento delle nostre Regioni convocare i cittadini al voto nella prima data utile consentita dal provvedimento del Governo»
Esordiscono così in una nota congiunta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e i suoi colleghi governatori Vincenzo De Luca, Giovanni Toti, Luca Zaia, esprimendo la loro contrarietà rispetto a quanto emerso oggi, ovvero il rinvio all'autunno delle consultazioni elettorali previste a maggio.
Il Consiglio dei Ministri, durante la riunione tenutasi ieri, infatti, aveva approvato, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell'interno Luciana Lamorgese, un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020, in considerazione dell'emergenza sanitaria da COVID-19.
Stando a tale decreto le elezioni comunali e circoscrizionali si terranno in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Mentre, per quanto riguarda gli organi elettivi regionali a statuto ordinario, il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020, rimarranno in carica cinque anni e tre mesi, e le elezioni in questo ultimo caso si svolgeranno nei sessanta giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori.
«Aspetteremo di leggere il testo per esprimere un compiuto giudizio che vada oltre il metodo - sottolineano i quattro presidenti - Ribadiamo la necessità di garantire agli elettori l'inalienabile diritto ad esprimersi nel tempo più rapido possibile, compatibilmente con l'andamento della epidemia. Pertanto, ritenendo, per quanto è possibile prevedere oggi, l'estate sia la stagione più sicura dal punto di vista epidemiologico, ribadiamo ulteriormente la necessità di allargare la finestra di voto, come da noi richiesto, al mese di luglio. In ogni caso è comune intendimento delle nostre Regioni convocare i cittadini al voto nella prima data utile consentita dal provvedimento del Governo»