Regionali in Puglia, unica certezza Emiliano. Chi saranno gli sfidanti?
La candidatura di Fitto traballa e nessun nome ancora da Renzi. Oggi il ballottaggio a 5 Stelle tra Conca e Laricchia
giovedì 23 gennaio 2020
Per poter fare previsioni sul voto primaverile pugliese bisognerà attendere il risultato delle votazioni del 26 gennaio in Emilia Romagna. Una settimana decisiva, quella in corso, per la composizione della rosa dei nomi che si contenderanno la guida della Regione con l'uscente governatore Michele Emiliano, la cui scontata vittoria alle primarie del centrosinistra non è destinata a replicarsi con altrettanta facilità alle elezioni regionali.
Emiliano, infatti, dovrà fare i conti non solo con il centrodestra, ma anche con un centrosinistra disgregato in cui è sempre più prossima l'ipotesi di un candidato anti-Emiliano, espressione di Italia Viva di Matto Renzi, Azione di Carlo Calenda e +Europa di Emma Bonino. Dario Stefàno, pare, sia già stato corteggiato da Renzi.
Sul versante 5 Stelle, intanto, nessuno tra i candidati alla presidenza della Regione Puglia ha raggiunto il quorum richiesto del 50% + 1 dei voti alla turnata online dello scorso 20 gennaio. L'esito delle votazioni sulla piattaforma Rousseau, allora, è rinviato alla serata di oggi, giornata di ballottaggio tra gli uscenti consiglieri regionali più suffragati: Mario Conca e Antonella Laricchia.
Bisognerà attendere ancora qualche giorno, invece, per definire le scelte del centrodestra. Se Matteo Salvini aveva rinviato al voto di domenica prossima (in Emilia Romagna e in Calabria) l'ufficializzazione del candidato della coalizione, a sconvolgere le caselle già assegnate alle forze politiche sono state le dichiarazioni dell'europarlamentare Massimo Casanova, imprenditore emiliano, nonché patron del ben noto locale di Milano Marittima, Papeete.
Intervistato dal quotidiano Repubblica, infatti, Casanova dando come certa la vittoria della Lega in Emilia Romagna, con riferimento alla Puglia ha dichiarato: «Con Fitto non si vince. Con un uomo della Lega è fatta anche lì, vinciamo facile». Il leghista non si sbilancia sul nome, nonostante le indiscrezioni, sorrette dall'elezione all'Europarlamento proprio nella circoscrizione del sud, lo diano come favorito. «Il nome lo sceglie Matteo – spiega Casanova sulle colonne di Repubblica – Quel che è certo è che col mio o con un altro, battiamo Emiliano. Se si candida Fitto, invece, perdiamo». Sulla stessa linea d'onda, anche le dichiarazioni che il segretario regionale della Lega, Luigi D'Eramo, ha diffuso nelle scorse settimane: «La Lega rivoluzionerà la macchina amministrativa pugliese» incalzava il leghista, cogliendo l'occasione per definire "farsa" le primarie del centrosinistra.
Nessuna smentita per adesso, né alcuna risposta da Fratelli d'Italia, di fatto provocato da Massimo Casanova, se non per l'irremovibile posizione manifestata da Ignazio La Russa (FdI) nei giorni scorsi: «Fatevi piacere Fitto - avanzava La Russa senza giri di parole - è l'unico che può battere Emiliano». Dichiarazioni, quelle leghiste, che in ogni caso non hanno l'aria di un semplice endorsement, ma che di fatto svelano un celato interesse della Lega per il governo pugliese, disposta a sottrarre al partito di Giorgia Meloni la casella già assegnata a Raffaele Fitto da Fratelli d'Italia, mettendo nuovamente in crisi l'alleanza.
Emiliano, infatti, dovrà fare i conti non solo con il centrodestra, ma anche con un centrosinistra disgregato in cui è sempre più prossima l'ipotesi di un candidato anti-Emiliano, espressione di Italia Viva di Matto Renzi, Azione di Carlo Calenda e +Europa di Emma Bonino. Dario Stefàno, pare, sia già stato corteggiato da Renzi.
Sul versante 5 Stelle, intanto, nessuno tra i candidati alla presidenza della Regione Puglia ha raggiunto il quorum richiesto del 50% + 1 dei voti alla turnata online dello scorso 20 gennaio. L'esito delle votazioni sulla piattaforma Rousseau, allora, è rinviato alla serata di oggi, giornata di ballottaggio tra gli uscenti consiglieri regionali più suffragati: Mario Conca e Antonella Laricchia.
Bisognerà attendere ancora qualche giorno, invece, per definire le scelte del centrodestra. Se Matteo Salvini aveva rinviato al voto di domenica prossima (in Emilia Romagna e in Calabria) l'ufficializzazione del candidato della coalizione, a sconvolgere le caselle già assegnate alle forze politiche sono state le dichiarazioni dell'europarlamentare Massimo Casanova, imprenditore emiliano, nonché patron del ben noto locale di Milano Marittima, Papeete.
Intervistato dal quotidiano Repubblica, infatti, Casanova dando come certa la vittoria della Lega in Emilia Romagna, con riferimento alla Puglia ha dichiarato: «Con Fitto non si vince. Con un uomo della Lega è fatta anche lì, vinciamo facile». Il leghista non si sbilancia sul nome, nonostante le indiscrezioni, sorrette dall'elezione all'Europarlamento proprio nella circoscrizione del sud, lo diano come favorito. «Il nome lo sceglie Matteo – spiega Casanova sulle colonne di Repubblica – Quel che è certo è che col mio o con un altro, battiamo Emiliano. Se si candida Fitto, invece, perdiamo». Sulla stessa linea d'onda, anche le dichiarazioni che il segretario regionale della Lega, Luigi D'Eramo, ha diffuso nelle scorse settimane: «La Lega rivoluzionerà la macchina amministrativa pugliese» incalzava il leghista, cogliendo l'occasione per definire "farsa" le primarie del centrosinistra.
Nessuna smentita per adesso, né alcuna risposta da Fratelli d'Italia, di fatto provocato da Massimo Casanova, se non per l'irremovibile posizione manifestata da Ignazio La Russa (FdI) nei giorni scorsi: «Fatevi piacere Fitto - avanzava La Russa senza giri di parole - è l'unico che può battere Emiliano». Dichiarazioni, quelle leghiste, che in ogni caso non hanno l'aria di un semplice endorsement, ma che di fatto svelano un celato interesse della Lega per il governo pugliese, disposta a sottrarre al partito di Giorgia Meloni la casella già assegnata a Raffaele Fitto da Fratelli d'Italia, mettendo nuovamente in crisi l'alleanza.