Regionali Puglia 2020, centrosinistra pronto per le primarie. Palmisano, Gentile e Amati sfidano Emiliano

Stamattina la presentazione dei candidati, con il sociologo Leonardo Palmisano riammesso nelle ultime ore dal collegio di garanzia

domenica 10 novembre 2019 15.01
Il centrosinistra fa partire il conto alla rovescia verso le primarie del 12 gennaio 2020, da cui verrà fuori il nome unitario che la coalizione candiderà alle regionali della Puglia nella primavera del prossimo anno. A sfidare il governatore uscente saranno l'ex eurodeputata Pd Elena Gentile e il consigliere regionale (sempre in quota Pd) Fabiano Amati, che stamattina hanno presentato la loro candidatura insieme a quella di Michele Emiliano in un noto hotel cittadino. Resta ancora sub iudice la posizione di Leonardo Palmisano, che si avvia a essere il quarto contendente: il sociologo e scrittore ieri ha consegnato con ritardo le oltre 5mila firme raccolte, rimanendo formalmente fuori dalla competizione.

Lo stesso Palmisano ha presentato ricorso al collegio di garanzia interno alla competizione, che va verso una sua riammissione alla consultazione primaria. «Ci siamo, e ci saremo. Da oggi parte una bella campagna per le primarie pugliesi del centrosinistra - scrive Palmisano, annunciando di fatto la sua riammissione anche formale. Saremo tante e tanti. E da domani inizieremo ad organizzarci per mettere a frutto il lavoro fatto. Continuiamo a ricevere sottoscrizioni, siamo oltre i 10mila sostenitori. Un bel risultato. Un ottimo inizio».

«Questa è la coalizione della Puglia, l'unica coalizione che non ha sede legale a Milano come la Lega o il M5S - commenta Emiliano a margine della manifestazione Puglia next 2025. L'unica coalizione che risponde al telefono, che conosce il territorio, che tiene insieme le liste civiche, i partiti ma anche tanta gente che fa politica solo perché vuole migliorare le cose. In Puglia abbiamo costruito questo modello in tanti anni, un modello che non è definibile solo con la parola centrosinistra ma va ben oltre. Rappresenta un unicum in Italia. Qualche volta facciamo arrabbiare i governi, qualche volta facciamo arrabbiare i partiti o quelli che vogliono gettare in mare la povera gente, ma la Puglia è terra di accoglienza, siamo un fenomeno difficile da definire che oggi si riunisce per iniziare la campagna elettorale. Volevo a tutti i costi queste primarie perché la legittimazione a candidarsi deve venire dal popolo, dalle persone, i partiti non hanno più questa capacità. I miei avversari alle scorse Regionali sono stati definiti chissà in quale segreteria romana, probabilmente adesso anche la destra estremista definirà il candidato chissà in quale posto, lo stesso farà il M5S. Noi ci teniamo ad avere questa connotazione che passa da un gesto democratico e popolare rappresentato dalle primarie. Adesso l'importante è che la coalizione sia completamente riunita, qui c'è schierata la Puglia».

«Bisogna appellarsi alle forze autentiche del centrosinistra, senza trasversalismi e trasformismi, che riproponga la Puglia come regione locomotiva del Mezzogiorno - dice Gentile. Sotto l'aspetto del welfare, non c'è bisogno di assistenzialismo, reddito d'inclusione o reddito di cittadinanza, ma di nuove politiche inclusive attraverso un'idea differente di formazione e di politiche attive del lavoro. Chiediamo all'Europa di guardare al dramma dell'Ilva, la più grande acciaieria d'Europa, che deve essere messa in sicurezza ma anche valorizzata. Nel tempo dei dazi dobbiamo proporre all'Europa un sistema di protezione, che guardi all'acciaio in termini di sostenibilità; non possiamo essere competitivi se non chiediamo all'Europa di garantire la nostra più grande industria. Dobbiamo costruire legami forti con le altre regioni del Mezzogiorno, non basta avere quattro o cinque ministri del sud per dare importanza a un grande tema: l'Italia non riparte se non riparte il Mezzogiorno. La Puglia ha storia, cultura e visione per rilanciare i mezzogiorni d'Italia e d'Europa, e parlare a tutto il Mediterraneo».

«Questa massiccia sottoscrizione della mia candidatura (oltre 21mila firme raccolte) - dice Amati - significa che c'è voglia di cambiare registro rispetto alle cose accadute. Si chiede di portare avanti le battaglie di questi anni: liste d'attesa, xylella, rifiuti in strada, il bisogno di estendere i servizi di erogazione dell'acqua e fognari anche al di fuori dei perimetri del servizio idrico integrato. Si riparte da un'attività bellissima: andrò in ogni comune, incontrerò tante persone, stringerò tante mani. La politica è bella ma la vita viene prima, e in queste occasioni si creano rapporti che diventano veri e propri patrimoni. Vita e soluzioni da proporre sono la grande bellezza».