Regionali Puglia 2020, il tavolo del centrosinistra: «Primarie entro novembre»

La richiesta del segretario regionale Pd Lacarra. I dissidenti: «Uno schema per saltare confronto e discussione»

martedì 23 luglio 2019 10.16
Primarie sì? Primarie no? Primarie forse? Il centrosinistra regionale è alle prese con la scelta del candidato presidente in vista delle elezioni che chiameranno la Puglia nel 2020 a scegliere il nuovo governatore, o a confermare Michele Emiliano, che ha già annunciato di volersi ricandidare. Il tavolo del centrosinistra, coordinato dal segretario regionale Pd Marco Lacarra, ha pubblicato nelle ultime ore un documento con il quale si preme per la celebrazione della consultazione primaria entro l'anno. «Il tavolo - c'è scritto - ritiene opportuno seguire il modello che ha portato al successo del centrosinistra a Bari e a Lecce, di individuare i processi partecipativi della costituzione di partiti e movimenti civici senza pregiudizi e preclusioni se non quelli legati alla trasparenza ed alla legalità, fissando un momento partecipativo e democratico per le Regionali e le Amministrative 2020, nonché per la designazione definitiva del candidato Presidente, che dovrà essere concluso non oltre il novembre 2019».

Non ci sta però l'ala dissidente del centrosinistra, capeggiata da realtà ed esponenti come La Giusta causa, La Puglia in più, la democratica Elena Gentile, Fritz Massa, Mimmo Santorsola e Sinistra italiana. In una nota congiunta i dissidenti scrivono: «Nel febbraio scorso abbiamo convocato un confronto pubblico sulle condizioni e le prospettive della sinistra in Puglia, non a caso denominato Prima le idee, a seguito della volontà, espressa da alcuni rappresentanti dell'attuale maggioranza, di indire le primarie per scegliere it candidato presidente alla Regione con largo anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato e senza alcuna discussione sul merito delle politiche regionali. A nostro avviso questa scelta costituiva un maldestro tentativo di tutelare it ceto degli "eletti" e avallare l'allargamento della coalizione, originariamente di centrosinistra, a esponenti e rappresentanti della destra, prescindendo da qualsiasi giudizio sulle scelte del governo regionale in materie essenziali per la vita dei cittadini pugliesi, dalla agricoltura alla santty, dalla tutela dell'ambiente alle strategie per it lavoro, aggravando la crisi di consenso del campo democratico e progressista».

«La crescita esponenziale della destra reazionaria ed eversiva alle elezioni europee anche in Puglia ha confermato questa tendenza - proseguono - dimostrando che il trasformismo non paga neppure dal punto di vista elettorale. II voto per i Comuni ha infatti contemporaneamente premiato, all'opposto, le amministrazioni locali virtuose che si sono contraddistinte per una proposta coerente e credibile, soprattutto a Bari, dove it Sindaco uscente P stato rieletto al primo turno con una percentuale vicina al 70% dopo aver espressamente rifiutato accordi con transfughi della destra. Oggi il cosiddetto "tavolo del centrosinistra" ripropone, a distanza di pochi mesi, lo stesso, identico, schema al solo scopo di stroncare sul nascere qualsiasi discussione sul futuro della coalizione, ignorando le numerose e autorevoli voci dissenzienti anche dall'interno del Partito Democratico. Alla richiesta di indire le primarie nel 2020 per consentire una partecipazione più Iarga e una discussione approfondita sul programma, si è risposto con il sarcasmo e l'ostinata riaffermazione della propria, presunta autosufficienza. Quindi è necessario riprendere e proseguire it percorso avviato dall'assemblea del 23 febbraio scorso per arrivare a un confronto fra proposte, e non solo fra candidati, con regole chiare e in tempi adeguati. Ignorare questa necessità sarebbe un errore che la sinistra non può permettersi: abbiamo bisogno più che mai di idee nuove per la rigenerazione politica e sociale della Puglia».