Regionali Puglia 2020, parte la campagna di Emiliano: «Centrosinistra unito, Salvini non avrà pace»
Il governatore uscente lancia la sfida verso l'impegno elettorale della prossima primavera: «Coi 5 stelle mai una maggioranza»
domenica 20 ottobre 2019
13.37
Michele Emiliano gioca d'anticipo e lancia la campagna elettorale in vista dell'appuntamento con le urne per le regionali della primavera 2020 in Puglia. Stamattina il comizio del governatore uscente a Bari vecchia, in largo Albicocca, dove a luglio celebrò i suoi 60 anni con una festa pubblica. Nutrito il parterre istituzionale: al fianco di Emiliano i sindaci di centrosinistra di Bari, Brindisi, Lecce, Margherita di Savoia, Trani e Taranto. Presente anche tutta la giunta regionale e i parlamentari Messina e Lacarra.
Nel suo comizio Emiliano ha passato in rassegna le azioni di governo negli ultimi quattro anni e mezzo: dalla sanità («Abbiamo creato pronto soccorsi con attenzione al paziente e ai parenti che aspettano) al turismo («Lo abbiamo fatto contro le logiche del marketing»), dal ciclo dei rifiuti all'unità territoriale della Puglia («Le città le voglio vedere, voglio capire i loro problemi per risolverli»), dalle misure di sostegno al reddito («Abbiamo fatto il red prima di tutti gli altri, ora lottiamo per aumentare i finanziamenti nazionali ai disabili») fino alla crescita («Istat dice che la Puglia cresce con in PIL e occupazione»). Particolarmente accesi i discorsi su Taranto: «Le lobby non mi vogliono come presidente perché ho lottato contro la decarbonizzazione dell'Ilva», il mantra di Emiliano.
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Significativi soprattutto i passaggi più strettamente politici. Emiliano spiega le sue alleanze con ex esponenti del centrodestra: «Lì c'è molta gente preparata che odia razzismo e omofobia, alle persone non interessa da dove veniamo ma dove vogliamo andare. Non è trasformismo ma senso di comunità», continua Emiliano. Più netto è, invece, il riferimento all'avversario politico: «Bevendo mojito e insultando la gente non si fanno tornare i figli in Puglia e al Sud. A me va bene che ci siano persone di destra, ma non c'è trattativa sul fascismo - incalza il governatore. Salvini non avrà pace finché sarò presidente della Regione e lo inseguirò con le parole ovunque. Il fascismo si combatte con la cultura e abbiamo finanziato borse di studio per le persone non abbienti».
Un appello anche per l'unità del centrosinistra, ancora alle prese con il dilemma primarie: «Stare insieme significa discutere sul candidato ma non uccidere quello che di buono si è fatto», prosegue Emiliano. L'attuale governatore è stato fra i primi nel Pd e nel centrosinistra ad aprire uno spiraglio al Movimento 5 stelle, ma ora la prospettiva sembra diversa. Dal palco di Bari vecchia il presidente uscente lancia una stoccata ai grillini: «Con chi prima dice una cosa e poi un'altra la maggioranza al primo turno non la faremo mai. Con gente così al governo non ci vado, vinciamo anche senza di loro».
Infine un omaggio a chi l'ha preceduto alla guida della Puglia: «Io e Nichi Vendola non sempre siamo riusciti a essere come dovevamo, ma senza di lui non sarei qui. Mi manca una leadership come la sua. Ora però c'è una classe dirigente sterminata, fatta di giovani e di donne, di sindaci bravissimi. Noi giochiamo di squadra e non possiamo abbassare la testa», conclude Emiliano.
Il presidente della Regione Puglia incassa anche il rinnovato appoggio da parte di Antonio Decaro, sindaco di Bari: «La domenica è il giorno con cui si passa tempo con la famiglia, e Michele e il centrosinistra sono la mia famiglia - dice il primo cittadino. In questa domenica sono con noi anche Maria Maugeri e Stefano Fumarulo. Con loro abbiamo iniziato un percorso 15 anni fa; si sentiva la stessa energia e lo stesso fermento di oggi. Oggi c'è la Puglia che chiede di terminare il lavoro e tocca a Emiliano guidare questa grande famiglia. La Puglia è un brand: quindici anni fa Bari era "Beeeri", oggi siamo capitale europea del turismo. Se ci mettiamo insieme non ce n'è per nessuno».
«Insieme in questi 15 anni abbiamo migliorato la vita dei pugliesi - commenta Marco Lacarra, segretario Pd Puglia. Sono qui a sostenere un progetto politico. Il nemico è la destra reazionaria, noi la Puglia da 15 anni la amministriamo bene. Dobbiamo finirla con l'autolesionismo, dobbiamo pensare alle tante cose buone che abbiamo fatto. Ci aspetta una battaglia terribile, da ora inizia un percorso comune».
Nel suo comizio Emiliano ha passato in rassegna le azioni di governo negli ultimi quattro anni e mezzo: dalla sanità («Abbiamo creato pronto soccorsi con attenzione al paziente e ai parenti che aspettano) al turismo («Lo abbiamo fatto contro le logiche del marketing»), dal ciclo dei rifiuti all'unità territoriale della Puglia («Le città le voglio vedere, voglio capire i loro problemi per risolverli»), dalle misure di sostegno al reddito («Abbiamo fatto il red prima di tutti gli altri, ora lottiamo per aumentare i finanziamenti nazionali ai disabili») fino alla crescita («Istat dice che la Puglia cresce con in PIL e occupazione»). Particolarmente accesi i discorsi su Taranto: «Le lobby non mi vogliono come presidente perché ho lottato contro la decarbonizzazione dell'Ilva», il mantra di Emiliano.
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Significativi soprattutto i passaggi più strettamente politici. Emiliano spiega le sue alleanze con ex esponenti del centrodestra: «Lì c'è molta gente preparata che odia razzismo e omofobia, alle persone non interessa da dove veniamo ma dove vogliamo andare. Non è trasformismo ma senso di comunità», continua Emiliano. Più netto è, invece, il riferimento all'avversario politico: «Bevendo mojito e insultando la gente non si fanno tornare i figli in Puglia e al Sud. A me va bene che ci siano persone di destra, ma non c'è trattativa sul fascismo - incalza il governatore. Salvini non avrà pace finché sarò presidente della Regione e lo inseguirò con le parole ovunque. Il fascismo si combatte con la cultura e abbiamo finanziato borse di studio per le persone non abbienti».
Un appello anche per l'unità del centrosinistra, ancora alle prese con il dilemma primarie: «Stare insieme significa discutere sul candidato ma non uccidere quello che di buono si è fatto», prosegue Emiliano. L'attuale governatore è stato fra i primi nel Pd e nel centrosinistra ad aprire uno spiraglio al Movimento 5 stelle, ma ora la prospettiva sembra diversa. Dal palco di Bari vecchia il presidente uscente lancia una stoccata ai grillini: «Con chi prima dice una cosa e poi un'altra la maggioranza al primo turno non la faremo mai. Con gente così al governo non ci vado, vinciamo anche senza di loro».
Infine un omaggio a chi l'ha preceduto alla guida della Puglia: «Io e Nichi Vendola non sempre siamo riusciti a essere come dovevamo, ma senza di lui non sarei qui. Mi manca una leadership come la sua. Ora però c'è una classe dirigente sterminata, fatta di giovani e di donne, di sindaci bravissimi. Noi giochiamo di squadra e non possiamo abbassare la testa», conclude Emiliano.
Il presidente della Regione Puglia incassa anche il rinnovato appoggio da parte di Antonio Decaro, sindaco di Bari: «La domenica è il giorno con cui si passa tempo con la famiglia, e Michele e il centrosinistra sono la mia famiglia - dice il primo cittadino. In questa domenica sono con noi anche Maria Maugeri e Stefano Fumarulo. Con loro abbiamo iniziato un percorso 15 anni fa; si sentiva la stessa energia e lo stesso fermento di oggi. Oggi c'è la Puglia che chiede di terminare il lavoro e tocca a Emiliano guidare questa grande famiglia. La Puglia è un brand: quindici anni fa Bari era "Beeeri", oggi siamo capitale europea del turismo. Se ci mettiamo insieme non ce n'è per nessuno».
«Insieme in questi 15 anni abbiamo migliorato la vita dei pugliesi - commenta Marco Lacarra, segretario Pd Puglia. Sono qui a sostenere un progetto politico. Il nemico è la destra reazionaria, noi la Puglia da 15 anni la amministriamo bene. Dobbiamo finirla con l'autolesionismo, dobbiamo pensare alle tante cose buone che abbiamo fatto. Ci aspetta una battaglia terribile, da ora inizia un percorso comune».