Regionali Puglia, marcia indietro della DC: «Schierati col centrodestra non con Emiliano»
Il presidente del partito, Emilio Culgari, ha sospeso i rappresentanti pugliesi Cosimo Damiano Tramonte e Giuseppe Cortese
mercoledì 15 luglio 2020
18.35
La Democrazia Cristiana cambia idea e si sfila dalla coalizione di centrosinistra che sosterrà Michele Emiliano alle prossime regionali in Puglia. Il presidente della Dc Emilio Cugliari, ha sospeso dal partito gli esponenti pugliesi Cosimo Damiano Tramonte e Giuseppe Cortese, invitando lo stesso Emiliano a «Escludere il simbolo della Democrazia Cristiana Regione Puglia tra quelli dei partiti che sostengono la sua candidatura a presidente Regione Puglia».
La Dc, ha insistito Culgari, alle prossime regionali sarà schierata con il centrodestra; i vertici del partito aggiungono che la formazione politica regionale in Puglia è inesistente dal novembre 2017, e che quindi la Dc pugliese non aveva l'autorità per schierarsi dalla parte di Emiliano.
«Vedere il glorioso simbolo scudocrociato della Democrazia Cristiana di degasperiana memoria – dichiara il segretario politico nazionale della Dc Angelo Sandri – associato a scelte di sinistra senza il necessario deliberato da parte del nostro partito mi stupisce e mi addolora, non meno che la sacrilega trasformazione in moschea della Basilica di Santa Sofia. Mi stupisce infatti che un manipolo di sedicenti democratici cristiani "infanghi" il glorioso simbolo della D.C. con totale dispregio delle più elementari norme di democrazia interna che – nel caso di specie – non possono non tener conto del vigente statuto della Democrazia Cristiana e del regolamento attuativo dello stesso e a cui ogni ogni democratico cristiano è obbligatoriamente tenuto ad adeguarsi».
La Dc, ha insistito Culgari, alle prossime regionali sarà schierata con il centrodestra; i vertici del partito aggiungono che la formazione politica regionale in Puglia è inesistente dal novembre 2017, e che quindi la Dc pugliese non aveva l'autorità per schierarsi dalla parte di Emiliano.
«Vedere il glorioso simbolo scudocrociato della Democrazia Cristiana di degasperiana memoria – dichiara il segretario politico nazionale della Dc Angelo Sandri – associato a scelte di sinistra senza il necessario deliberato da parte del nostro partito mi stupisce e mi addolora, non meno che la sacrilega trasformazione in moschea della Basilica di Santa Sofia. Mi stupisce infatti che un manipolo di sedicenti democratici cristiani "infanghi" il glorioso simbolo della D.C. con totale dispregio delle più elementari norme di democrazia interna che – nel caso di specie – non possono non tener conto del vigente statuto della Democrazia Cristiana e del regolamento attuativo dello stesso e a cui ogni ogni democratico cristiano è obbligatoriamente tenuto ad adeguarsi».