Regionali Puglia, Scalfarotto incassa l'appoggio del Partito liberale: «Emiliano e Fitto? Padella e brace»

Il candidato: «Laricchia come se fosse scomparsa dalla scheda, Lopalco fa campagna sul Covid. Sondaggi? Per loro la Clinton è presidente Usa»

mercoledì 2 settembre 2020 20.38
A cura di Riccardo Resta
La coalizione a sostegno di Ivan Scalfarotto nella corsa alla presidenza della Regione Puglia si allarga. Il candidato di ItaliaViva, Azione e +Europa incassa l'appoggio anche del Partito liberale italiano, in vista dell'appuntamento con il voto del 20 e 21 settembre.

L'annuncio è stato dato ufficalmente oggi pomeriggio a Bari: «La nostra è una coalizione piccola ma coesa, che comprende ItaliaViva, Azione e +Europa, ma anche Volt (partito transnazionale di giovani europeisti) e Ali, partito di Oscar Giannino nato da Fare per fermare il declino; a questi si aggiunge il Partito liberale italiano – spiega Scalfarotto. Sono tutti partiti di area liberaldemocratica, fortemente europeisti, che hanno un atteggiamento nei confronti dell'economia contrario all'assistenzialismo dei redditi di cittadinanza, ma che pensano che si debba investire sulle imprese e l'imprenditoria giovanile, sburocratizzare e digitalizzare la Puglia, garantire l'accesso a internet veloce per tutti. Un polo coeso, non come le 15 liste di qualcun altro».

Il segretario del Partito liberale italiano, Roberto Sorcinelli, commenta: «I liberali sostengono la candidatura di Scalfarotto. I pugliesi meritano un candidato liberale, alternativo alle proposte populiste dei 5 Stelle e al sovranismo della destra, che si è allontanata dai valori liberali. Scalfarotto rappresenta tutto ciò che vogliamo».

Scalfarotto non teme i sondaggi e si propone come alternativa a Fitto ed Emiliano: «Per i sondaggi il presidente degli Stati Uniti è Hillary Clinton – scherza Scalfarotto. Ai pugliesi dico di non farsi fregare; quando si va a votare si sceglie anche chi ci rappresenterà. Se bisogna scegliere fra il signor padella e il signor brace, questi governeranno per 5 anni senza rappresentarci. Se ci appiattiamo su qualcuno solo per non far vincere l'altro rischiamo di perdere la voce per 5 anni».

Sull'appello di Emiliano al voto disgiunto rivolto all'elettorato dei 5 stelle, Scalfarotto aggiunge: «Una cosa politicamente scorrettissima, come tutte le cose che fa Emiliano in politica. Lui ha 15 liste con sé e dovrebbe portare avanti quelle; se si rivolge agli elettori di qualcun altro vuol dire che, nonostante l'assenza di un accordo politico, ha deciso anche per la Laricchia. Ormai è evidente che votare Emiliano o votare Laricchia è la stessa cosa; il governatore ha già detto che se vincerà le elezioni nominerà assessori fra i 5 Stelle. È come se la Laricchia è come se non ci sia più sulla scheda elettorale».

Il 12 settembre Renzi e Calenda saranno a Bari per sostenere la candidatura di Scalfarotto: «Sono molto contento - ha commentato il sottosegretario agli Esteri. I partiti che mi sostengono hanno le loro individualità, le loro caratteristiche, però condividono un sistema di valori comuni, quindi io spero che i pugliesi ci premieranno anche per dare un segnale di incoraggiamento a queste forze europeiste per lavorare ancora insieme, per proseguire un dialogo che può essere molto utile al nostro Paese. In un momento di sovranisti e populisti, mettere insieme le persone di buona volontà penso che sia una buona notizia per l'Italia».

Sull'emergenza Covid e la gestione della Puglia, Scalfarotto aggiunge: «Non critico Emiliano, chiunque avrebbe avuto delle difficoltà. La gestione del Covid-19, però, riflette le stesse inefficienze, gli stessi problemi, della sanità pugliese. Una sanità che è stata abbandonata a se stessa per cinque anni. Poi c'è anche l'ennesima caduta di stile: un paio di giorni fa Emiliano ha fatto un tweet dicendo che è andato a fare dei "sopralluoghi" con il professor Lopalco: diciamo che un tempo si chiamava campagna elettorale, adesso li chiamano sopralluoghi. Però non si può offendere l'intelligenza dei pugliesi, i pugliesi capiscono lo stesso che non sono sopralluoghi ma è campagna elettorale».

Il mio programma non è certamente né quello di Emiliano né quello della Laricchia. Non è neanche quello di Fitto, perché io sono un convinto europeista e Fitto rappresenta la destra sovranista, antieuropeista. Non so come faccia a parlare di fondi europei quando lui e i suoi partiti vorrebbero uscire dall'euro e dall'Europa. Non è il programma dell'assistenzialismo proposto dalla società Emiliano-Laricchia, che non pensa alle nostre imprese, al talento dei giovani e danno ai pugliesi il messaggio di stare sul divano ad aspettare il reddito di cittadinanza. Penso che se ci sono situazioni di povertà estreme, queste vanno combattute dallo Stato; per il resto dobbiamo dire alla Puglia di alzarsi da quel divano perché ha il talento e le capacità per tirarsi su da sola e per costruire la propria grandezza sulle proprie risorse».