Regionali Puglia, Scalfarotto presenta il manifesto elettorale: «Noi siamo la via europeista»
Il candidato di ItaliaViva, Azione e +Europa: «Dobbiamo porci come terra che può diventare traino nazionale. Accordo con Pd e 5s? Non è possibile»
venerdì 17 luglio 2020
14.45
Non il classico manifesto elettorale, bensì un'illustrazione curata dall'artista Davide Barco. Questa la scelta di Ivan Scalfarotto in vista della campagna elettorale per le regionali di settembre. Il candidato presidente della Regione Puglia della coalizione ItaliaViva, Azione e +Europa ha presentato il poster questa mattina in un bar del centro di Bari.
«L'idea è di lanciare un senso di speranza e forza, rappresentando sullo sfondo i valori della campagna elettorale di Scalfarotto, disegnati con la forma di un piatto di ceramica che riprende quelli pugliesi», dice Barco, artista che ha collaborato con New York Times, Washington Post, Nba, Juventus e altre realtà internazionali.
Il candidato, presentando il manifesto accompagnato dallo slogan "Stavolta Scalfarotto", spiega: «Un manifesto innovativo, come la nostra campagna elettorale. Non è la classica fotografia; abbiamo voluto rappresentare una Puglia che guarda al mondo, con speranza e che riconosce le proprie risorse e capacità. La Puglia non deve porsi, come nella retorica del Mezzogiorno, come terra bisognosa di aiuto, ma come regione che con le proprie risorse può diventare un traino, per il Paese e per l'Europa».
L'immagine veicola un messaggio di «Grande diversità con il resto della politica locale - prosegue Scalfarotto. Il centrodestra presenta Fitto, che già 25 anni fa era in Regione, e con questo dimostra di non avere nuove idee, oltre che nuovo personale. La Puglia oggi fa fatica a confermare il proprio governatore, al contrario di quello che avviene altrove. La nostra sarà una campagna partecipata, non come i 550 candidati di Emiliano in 14 liste, che vanno dall'estrema destra ai neoborbonici passando per la falce e martello. Le nostre saranno persone che vogliono costruire una comunità, essere presenti sul territorio, rispondere e ascoltare; cosa che la politica spesso non fa».
Scalfarotto incalza: «Il concetto di sinistra e destra in Puglia è molto difficile da individuare. Noi siamo i riformisti, che vogliono valorizzare il talento e le capacità imprenditoriali della Regione. Soglia di sbarramento? È alla nostra portata. ItaliaViva e Azione sono partiti nuovi, che nelle prime fasi di vita hanno anche vissuto il lockdown. Partiamo da una storia più recente, ma la forza delle nostre proposte è evidente: tanti pugliesi non hanno voglia di votare né per il vecchio Fitto né per il vecchio Emiliano, senza arrendersi al populismo dei 5 Stelle. C'è una proposta europeista seria, pragmatica, che andrà molto bene».
Replicare anche in Puglia un'alleanza fra Pd, ItaliaViva e Movimento 5 stelle? Per Scalfarotto non è possibile: «Pd e 5 stelle non sono alleati in Puglia. L'unico accordo, in Liguria, sta saltando. Il modello romano non si replicherà nelle regioni. È giusto che la Puglia delle imprese e degli studenti sia rappresentata da una forza europeista. Dal Mes ci sino 2 miliardi e mezzo per la sanità pugliese: Fitto non li vuole, Laricchia non li vuole, Emiliano non lo ha detto, io li prenderei subito».
[YOUTUBE]
Sulle prossime tappe della campagna elettorale Scalfarotto annuncia: «In Puglia ci saranno Renzi, Calenda e Bonino. Teresa Bellanova è di casa qui. Salvini? I politici italiani fanno affidamento sulla memoria corta degli elettori, ma io ricordo cosa diceva sul Sud Italia. Un pugliese che vota per Salvini mi sembra un paradosso».
Una chiosa, poi, sui fatti di Lizzano, dove il sindaco Antonietta D'Oria nei giorni scorsi è intervenuto in soccorso di alcuni manifestanti che mostravano dissenso al rosario celebrato in chiesa contro la legge sull'omo-bi-transfobia, di cui Scalfarotto è uno dei firmatari. «Ha agito bene, ha difeso il diritto delle persone di manifestare le proprie idee - commenta Scalfarotto. La legge di cui si sta discutendo serve contro l'odio e la discriminazione; l'importante è spiegarsi. Fuori dalla campagna elettorale andrò a Lizzano per incontrare Francesca Cavallo e spiegare che quella è una legge utile, simile a quelle che penalizzano l'odio etnico, religioso e politico».
«L'idea è di lanciare un senso di speranza e forza, rappresentando sullo sfondo i valori della campagna elettorale di Scalfarotto, disegnati con la forma di un piatto di ceramica che riprende quelli pugliesi», dice Barco, artista che ha collaborato con New York Times, Washington Post, Nba, Juventus e altre realtà internazionali.
Il candidato, presentando il manifesto accompagnato dallo slogan "Stavolta Scalfarotto", spiega: «Un manifesto innovativo, come la nostra campagna elettorale. Non è la classica fotografia; abbiamo voluto rappresentare una Puglia che guarda al mondo, con speranza e che riconosce le proprie risorse e capacità. La Puglia non deve porsi, come nella retorica del Mezzogiorno, come terra bisognosa di aiuto, ma come regione che con le proprie risorse può diventare un traino, per il Paese e per l'Europa».
L'immagine veicola un messaggio di «Grande diversità con il resto della politica locale - prosegue Scalfarotto. Il centrodestra presenta Fitto, che già 25 anni fa era in Regione, e con questo dimostra di non avere nuove idee, oltre che nuovo personale. La Puglia oggi fa fatica a confermare il proprio governatore, al contrario di quello che avviene altrove. La nostra sarà una campagna partecipata, non come i 550 candidati di Emiliano in 14 liste, che vanno dall'estrema destra ai neoborbonici passando per la falce e martello. Le nostre saranno persone che vogliono costruire una comunità, essere presenti sul territorio, rispondere e ascoltare; cosa che la politica spesso non fa».
Scalfarotto incalza: «Il concetto di sinistra e destra in Puglia è molto difficile da individuare. Noi siamo i riformisti, che vogliono valorizzare il talento e le capacità imprenditoriali della Regione. Soglia di sbarramento? È alla nostra portata. ItaliaViva e Azione sono partiti nuovi, che nelle prime fasi di vita hanno anche vissuto il lockdown. Partiamo da una storia più recente, ma la forza delle nostre proposte è evidente: tanti pugliesi non hanno voglia di votare né per il vecchio Fitto né per il vecchio Emiliano, senza arrendersi al populismo dei 5 Stelle. C'è una proposta europeista seria, pragmatica, che andrà molto bene».
Replicare anche in Puglia un'alleanza fra Pd, ItaliaViva e Movimento 5 stelle? Per Scalfarotto non è possibile: «Pd e 5 stelle non sono alleati in Puglia. L'unico accordo, in Liguria, sta saltando. Il modello romano non si replicherà nelle regioni. È giusto che la Puglia delle imprese e degli studenti sia rappresentata da una forza europeista. Dal Mes ci sino 2 miliardi e mezzo per la sanità pugliese: Fitto non li vuole, Laricchia non li vuole, Emiliano non lo ha detto, io li prenderei subito».
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Sulle prossime tappe della campagna elettorale Scalfarotto annuncia: «In Puglia ci saranno Renzi, Calenda e Bonino. Teresa Bellanova è di casa qui. Salvini? I politici italiani fanno affidamento sulla memoria corta degli elettori, ma io ricordo cosa diceva sul Sud Italia. Un pugliese che vota per Salvini mi sembra un paradosso».
Una chiosa, poi, sui fatti di Lizzano, dove il sindaco Antonietta D'Oria nei giorni scorsi è intervenuto in soccorso di alcuni manifestanti che mostravano dissenso al rosario celebrato in chiesa contro la legge sull'omo-bi-transfobia, di cui Scalfarotto è uno dei firmatari. «Ha agito bene, ha difeso il diritto delle persone di manifestare le proprie idee - commenta Scalfarotto. La legge di cui si sta discutendo serve contro l'odio e la discriminazione; l'importante è spiegarsi. Fuori dalla campagna elettorale andrò a Lizzano per incontrare Francesca Cavallo e spiegare che quella è una legge utile, simile a quelle che penalizzano l'odio etnico, religioso e politico».