Regione Puglia, è il giorno della doppia preferenza di genere. Dubbio voto segreto
Ieri le ulteriori sollecitazioni dei ministri Boccia e Bellanova. Senza approvazione interverrebbe il Governo
martedì 28 luglio 2020
10.32
La doppia preferenza di genere potrebbe arrivare all'ultimo tuffo. Oggi è in programma la seduta conclusiva del consiglio regionale della Puglia per la legislatura 2015-2020, il cui atto finale dovrebbe essere proprio l'approvazione della modifica alla legge elettorale per introdurre, già dalle elezioni regionali del prossimo settembre, l'obbligo per i cittadini votanti di esprimere la propria preferenza per un uomo e una donna.
La proposta che sarà portata all'attenzione dell'assise regionale porta la firma del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Ieri è arrivato un nuovo monito da parte del Governo, dopo la diffida ufficiale del presidente del consiglio Giuseppe Conte della settimana scorsa. Sul tema si sono espressi i due esponenti pugliesi dell'esecutivo: il ministro Francesco Boccia ha detto che se non dovesse passare il provvedimento interverrebbe il Governo con un decreto apposito per uniformare la Puglia alle altre regioni a statuto ordinario, mentre il ministro Teresa Bellanova ha insistito affinché «Il presidente Emiliano e il consiglio regionale dicano finalmente di sì con voto palese, senza nascondersi dietro un segreto che equivarrebbe a voler prendere in giro per l'ennesima volta le donne, e decidano di accogliere la diffida arrivata dal Governo nazionale».
L'unico dubbio, infatti, sta nella possibilità che il voto venga secretato. Da quel che filtra, l'ampia maggioranza del consiglio regionale pare indirizzata verso l'approvazione del provvedimento, che però saltò già nel 2012 a causa del voto segreto, con cui i consiglieri contrari vedrebbero "tutelata" la loro identità, senza finire nell'occhio del ciclone per un tema che sta diventando portante in questa campagna elettorale. La Puglia, ricorda ancora Teresa Bellanova, «Delle regioni che andranno al voto è l'unica a non aver modificato la propria legge elettorale nel rispetto della Costituzione e di una norma nazionale. Domani (oggi, Ndr) è davvero l'ultima possibilità di arrivare ad una decisione che doveva esser presa prima ed in autonomia e che, ripeto, mi auguro venga presa a viso aperto, senza voti segreti».
Intanto le associazioni femministe e il comitato pari opportunità della Regione Puglia hanno annunciato per la giornata di oggi un sit-in all'esterno del consiglio regionale, in attesa di conoscere l'esito della votazione.
La proposta che sarà portata all'attenzione dell'assise regionale porta la firma del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Ieri è arrivato un nuovo monito da parte del Governo, dopo la diffida ufficiale del presidente del consiglio Giuseppe Conte della settimana scorsa. Sul tema si sono espressi i due esponenti pugliesi dell'esecutivo: il ministro Francesco Boccia ha detto che se non dovesse passare il provvedimento interverrebbe il Governo con un decreto apposito per uniformare la Puglia alle altre regioni a statuto ordinario, mentre il ministro Teresa Bellanova ha insistito affinché «Il presidente Emiliano e il consiglio regionale dicano finalmente di sì con voto palese, senza nascondersi dietro un segreto che equivarrebbe a voler prendere in giro per l'ennesima volta le donne, e decidano di accogliere la diffida arrivata dal Governo nazionale».
L'unico dubbio, infatti, sta nella possibilità che il voto venga secretato. Da quel che filtra, l'ampia maggioranza del consiglio regionale pare indirizzata verso l'approvazione del provvedimento, che però saltò già nel 2012 a causa del voto segreto, con cui i consiglieri contrari vedrebbero "tutelata" la loro identità, senza finire nell'occhio del ciclone per un tema che sta diventando portante in questa campagna elettorale. La Puglia, ricorda ancora Teresa Bellanova, «Delle regioni che andranno al voto è l'unica a non aver modificato la propria legge elettorale nel rispetto della Costituzione e di una norma nazionale. Domani (oggi, Ndr) è davvero l'ultima possibilità di arrivare ad una decisione che doveva esser presa prima ed in autonomia e che, ripeto, mi auguro venga presa a viso aperto, senza voti segreti».
Intanto le associazioni femministe e il comitato pari opportunità della Regione Puglia hanno annunciato per la giornata di oggi un sit-in all'esterno del consiglio regionale, in attesa di conoscere l'esito della votazione.