Renzi e Calenda tirano la volata a Scalfarotto: «La scelta migliore per la Puglia»
Il leader di ItaliaViva: «Lopalco si candida con Emiliano che accoglieva i "No vax"». Il numero uno di Azione: «Convergenza sulla di qualità»
domenica 13 settembre 2020
10.33
Ivan Scalfarotto riceve l'endorsement di Matteo Renzi e Carlo Calenda in vista della volata finale per le regionali in Puglia del 20 e 21 settembre prossimi. Ieri sera i leader di ItaliaViva e Azione, che in Puglia hanno dato vita alla coalizione per sostenere la candidatura a presidente di Scalfarotto, sono intervenuti in un hotel di Bari per l'ultimo sabato di campagna elettorale.
«Scalfarotto ci ha messo la faccia a partire dall'impegno di Teresa Bellanova, ci ha buttato cuore, tempo, denaro ed energie – l'investitura di Renzi. Se non vincerà potrà tornare comunque a fare il parlamentare della Repubblica, saranno i pugliesi a doversi tenere Emiliano o Fitto. Bisogna essere orgogliosi di essere diversi dal passato di questa regione».
Renzi continua: «Ci vuole coraggio per andare contro il governo regionale più trasformista e incapace di gestire la cosa pubblica che l'Italia conosca. Il voto utile era chiedere un passo indietro a Emiliano per candidare Teresa Bellanova. Se noi ci chiudiamo siamo finiti, la Puglia e l'Italia hanno bisogno di aprirsi al mondo. Scalfarotto è un ragazzo di Foggia con esperienze all'estero, che torna per dare speranza alla sua terra. Noi non veniamo dalle sezioni del partito comunista, ma se si deve scegliere fra Obama e Trump non abbiamo dubbi. Io, Calenda e Scalfarotto abbiamo fatto job's act e industria 4.0, la destra di Salvini ha votato reddito di cittadinanza e quota 100. Quando c'è una persona in mezzo al mare non facciamo la diretta Facebook per dire che abbiamo bloccato la nave, noi abbiamo investito soldi pubblici per recuperare i corpi in mare e dare loro una degna sepoltura, come prevede la civiltà. Voglio ricordare, poi, che in Puglia l'appoggio di CasaPound lo prende Emiliano».
L'ex premier, leader di ItaliaViva, punta il dito contro l'attuale governatore della Puglia: «Quando la moglie di Calenda stava lottando contro il cancro Emiliano ha detto che le nostre politiche facevano morire di tumore i bambini di Taranto. Una cosa bestiale. Al professor Lopalco, che scrive i libri con Burioni, ricordo che nell'agosto del 2017 Emiliano ha incontrato le associazioni "No Vax" per contestare la legge del governo Gentiloni sui vaccini obbligatori. Emiliano ha addirittura offerto loro supporto legale per i ricorsi. In Puglia ci sono 142 milioni di fondi europei che non sono stati spesi. Una cifra enorme: esiste c'è una "tassa Emiliano" che pagano i pugliesi».
Severa accusa al governo regionale di Emiliano arriva anche da Calenda: «Emiliano ha fatto 12 ricorsi su Ilva e li ha persi tutti, è una schiappa anche come magistrato – ha detto il leader di Azione. Mentre mia moglie stava male, Emiliano ha detto che noi eravamo amici del cancro».
A chi gli chiede se la candidatura di Scalfarotto sia stata un'azione di disturbo per far perdere il governatore uscente, Calenda risponde: «Emiliano perde da solo. Scalfarotto è stato mio vice ministro per il commercio internazionale quando ero ministro dello Sviluppo economico, è una persona di grande qualità, saldamente pugliese ma conosce il mondo. È quello di cui la Puglia ha bisogno, non la "politica" che ho sperimentato con Emiliano, né di riedizioni di Fitto. Scalfarotto è l'unica scelta sensata, pragmatica, per una Puglia più nel mondo e gestita da chi sa gestire le cose. Il centrodestra fa il suo lavoro; il centrosinistra sapeva che non avremmo appoggiato Emiliano, quindi è stato il Pd a scegliere di dividere il centrosinistra. La logica del meno peggio porta al peggio in assoluto; bisogna votare guardando la qualità delle persone, non accontentandosi».
Un esperimento, quello intrapreso da ItaliaViva e Azione in Puglia, che Calenda esclude possa replicarsi anche a livello nazionale: «Restano due cose divise, ItaliaViva è al governo, noi all'opposizione – ha detto Calenda. Ci si può comunque trovare su una persona di tale qualità da aver messo insieme me e Renzi. A noi interessano persone per bene, con buone esperienze professionali e che condividano la nostra idea: popolari, socialdemocratici e riformisti devono stare insieme per arginare sia i populisti sia i sovranisti. Senza questo terzo fronte di ragionevolezza e pragmatismo, l'Italia dovrà continuare a scegliere fra Di Maio e Salvini; sarebbe un paese finito».
Scalfarotto commenta così l'appoggio ricevuto da Renzi e Calenda: «Sono molto contento, diamo il "la" a un'alleanza che si è verificata in Puglia e che conferma la nostra regione come terra di buoni esperimenti politici. L'alleanza mette insieme partiti che hanno una visione omogenea della realtà, europeisti, pragmatici, non populisti: una coalizione fra partiti che condividono valori, al contrario di altre coalizioni che hanno un po' di tutto e costringono il candidato a salti mortali. Ho il privilegio di poter rappresentare persone che la pensano allo stesso modo e il lavoro del candidato diventa più semplice».
«Scalfarotto ci ha messo la faccia a partire dall'impegno di Teresa Bellanova, ci ha buttato cuore, tempo, denaro ed energie – l'investitura di Renzi. Se non vincerà potrà tornare comunque a fare il parlamentare della Repubblica, saranno i pugliesi a doversi tenere Emiliano o Fitto. Bisogna essere orgogliosi di essere diversi dal passato di questa regione».
Renzi continua: «Ci vuole coraggio per andare contro il governo regionale più trasformista e incapace di gestire la cosa pubblica che l'Italia conosca. Il voto utile era chiedere un passo indietro a Emiliano per candidare Teresa Bellanova. Se noi ci chiudiamo siamo finiti, la Puglia e l'Italia hanno bisogno di aprirsi al mondo. Scalfarotto è un ragazzo di Foggia con esperienze all'estero, che torna per dare speranza alla sua terra. Noi non veniamo dalle sezioni del partito comunista, ma se si deve scegliere fra Obama e Trump non abbiamo dubbi. Io, Calenda e Scalfarotto abbiamo fatto job's act e industria 4.0, la destra di Salvini ha votato reddito di cittadinanza e quota 100. Quando c'è una persona in mezzo al mare non facciamo la diretta Facebook per dire che abbiamo bloccato la nave, noi abbiamo investito soldi pubblici per recuperare i corpi in mare e dare loro una degna sepoltura, come prevede la civiltà. Voglio ricordare, poi, che in Puglia l'appoggio di CasaPound lo prende Emiliano».
L'ex premier, leader di ItaliaViva, punta il dito contro l'attuale governatore della Puglia: «Quando la moglie di Calenda stava lottando contro il cancro Emiliano ha detto che le nostre politiche facevano morire di tumore i bambini di Taranto. Una cosa bestiale. Al professor Lopalco, che scrive i libri con Burioni, ricordo che nell'agosto del 2017 Emiliano ha incontrato le associazioni "No Vax" per contestare la legge del governo Gentiloni sui vaccini obbligatori. Emiliano ha addirittura offerto loro supporto legale per i ricorsi. In Puglia ci sono 142 milioni di fondi europei che non sono stati spesi. Una cifra enorme: esiste c'è una "tassa Emiliano" che pagano i pugliesi».
Severa accusa al governo regionale di Emiliano arriva anche da Calenda: «Emiliano ha fatto 12 ricorsi su Ilva e li ha persi tutti, è una schiappa anche come magistrato – ha detto il leader di Azione. Mentre mia moglie stava male, Emiliano ha detto che noi eravamo amici del cancro».
A chi gli chiede se la candidatura di Scalfarotto sia stata un'azione di disturbo per far perdere il governatore uscente, Calenda risponde: «Emiliano perde da solo. Scalfarotto è stato mio vice ministro per il commercio internazionale quando ero ministro dello Sviluppo economico, è una persona di grande qualità, saldamente pugliese ma conosce il mondo. È quello di cui la Puglia ha bisogno, non la "politica" che ho sperimentato con Emiliano, né di riedizioni di Fitto. Scalfarotto è l'unica scelta sensata, pragmatica, per una Puglia più nel mondo e gestita da chi sa gestire le cose. Il centrodestra fa il suo lavoro; il centrosinistra sapeva che non avremmo appoggiato Emiliano, quindi è stato il Pd a scegliere di dividere il centrosinistra. La logica del meno peggio porta al peggio in assoluto; bisogna votare guardando la qualità delle persone, non accontentandosi».
Un esperimento, quello intrapreso da ItaliaViva e Azione in Puglia, che Calenda esclude possa replicarsi anche a livello nazionale: «Restano due cose divise, ItaliaViva è al governo, noi all'opposizione – ha detto Calenda. Ci si può comunque trovare su una persona di tale qualità da aver messo insieme me e Renzi. A noi interessano persone per bene, con buone esperienze professionali e che condividano la nostra idea: popolari, socialdemocratici e riformisti devono stare insieme per arginare sia i populisti sia i sovranisti. Senza questo terzo fronte di ragionevolezza e pragmatismo, l'Italia dovrà continuare a scegliere fra Di Maio e Salvini; sarebbe un paese finito».
Scalfarotto commenta così l'appoggio ricevuto da Renzi e Calenda: «Sono molto contento, diamo il "la" a un'alleanza che si è verificata in Puglia e che conferma la nostra regione come terra di buoni esperimenti politici. L'alleanza mette insieme partiti che hanno una visione omogenea della realtà, europeisti, pragmatici, non populisti: una coalizione fra partiti che condividono valori, al contrario di altre coalizioni che hanno un po' di tutto e costringono il candidato a salti mortali. Ho il privilegio di poter rappresentare persone che la pensano allo stesso modo e il lavoro del candidato diventa più semplice».