Ricercatori dell'Università di Bari sviluppano nuovo test diagnostico sulle cellule leucemiche

Lo studio dell'equipe coordinata dalla professoressa Specchia pubblicato sulla rivista "Oncotarget". Un test medico a costi bassi

giovedì 25 gennaio 2018 10.19
A cura di Riccardo Resta
Nuove e importanti scoperte nel campo della ricerca medica provengono ancora dall'Università degli Studi di Bari, che si conferma polo d'eccellenza scientifica a livello internazionale. L'equipe di ricercatori dell'Unità Operativa Semplice "Terapie Innovative Integrate con le Tecnologie Biomolecolari", afferente all'Unità Operativa Complessa di Ematologia con Trapianto dell'Università di Bari e diretta dalla Professoressa Giorgina Specchia (dipartimento dell'Emergenza e Trapianti d'Organo, diretto dal Professor Francesco Giorgino), ha pubblicato infatti sulla rivista internazionale "Oncotarget" i risultati di una lunga ricerca nel campo della cura della leucemia.

La squadra di ricercatori UniBa ha sviluppato un test diagnostico, definito "paziente specifico" perché personalizzato in base alle particolari caratteristiche genomiche del tumore del malato preso in analisi, che consente l' individuazione della singola cellula leucemica.

Si tratta di un test che, seppur sviluppato con tecnologie all'avanguardia, potrà a breve diventare prassi comune in un gran numero di laboratori, grazie ai bassi costi e alla conseguente alta sostenibilità economica. Studi ancora più approfonditi nell'ambito della Leucemia Mieloide Cronica (LMC) potranno evidenziare o meno la possibilità per questo nuovo approccio medico di essere utile nella più facile e rapida individuazione dei pazienti a cui sospendere il trattamento farmacologico.

Non è, inoltre, escluso che l'idea che sta alla base del nuovo test sviluppato nei laboratori di ricerca dell'Università di Bari possa trovare applicazione anche nella cura di altre malattie oncoematologiche, portando a un miglioramento delle strategie diagnostiche e prognostiche.

«Immaginiamo - si legge nella nota dell'Università di Bari - di voler seguire un'auto troppo veloce per poter essere inseguita e, soprattutto, molto abile a confondersi nel traffico creato da altre macchine. Durante la sua corsa però quest'auto lascia delle tracce di macchie d'olio per cui noi riusciamo ad intuire la sua direzione senza mai vederla davvero. Oggi il monitoraggio della risposta al trattamento terapeutico nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (LMC) avviene attraverso la misurazione di molecole di RNA tumorale (macchie d'olio) prodotte dalla cellula leucemica (auto veloce); in base alla quantità di questo RNA presente nel sangue del paziente stabiliamo il grado di risposta alla terapia. L'impossibilità di misurare la quantità di cellule leucemiche fino ad oggi era imposta da limiti tecnici che impedivano l'impiego della "misurazione diretta" della quantità di cellule leucemiche nel paziente. In passato sono stati compiuti in tal senso dei tentativi rivelatisi però troppo laboriosi e costosi per poter essere impiegati nella pratica diagnostica».