Rischia di soffocare con un wurstel, bimbo salvato al Giovanni XXIII
Il piccolo di soli 3 anni è giunto in condizioni disperate al pronto soccorso, ma l'intervento tempestivo dei medici ha evitato il peggio
venerdì 23 marzo 2018
17.01
Ha rischiato di soffocare a causa di un pezzo di wurstel incastrato nella trachea. Per fortuna l'intervento tempestivo dell'equipe di rianimazione guidata dal dottor Leonardo Milella dell'ospedale Giovanni XXIII ha impedito che succedesse il peggio, riuscendo a salvare il bambino. Il piccolo, di soli 3 anni, era arrivato al pronto soccorso in condizioni disperate, la respirazione non c'era più, ma i medici sono stati pronti a intervenire rimuovendo il corpo estraneo e stabilizzando poi il bambino. Dalla TAC effettuata non sembrerebbero esserci danni celebrali dovuti alla mancanza di ossigeno, ma il piccolo resta in osservazione.
Per fortuna si è riusciti ad evitare la tragedia, avvenuta invece pochi anni fa quando un bambino che stava facendo pranzo con la famiglia all'Ikea rimase soffocato a causa di una polpetta. Anche in quel caso si trattava di un treenne, ma in quell'occasione né l'intervento dei genitori, né dei sanitari del 118 aveva permesso di rimuovere la polpetta intera che aveva ostruito la trachea non facendo arrivare ossigeno al cervello del piccolo, che era deceduto a distanza di qualche giorno, dopo essere andato in coma farmacologico.
Fondamentale in certi frangenti essere preparati, per questo risultano molto importanti le manovre di disostruzione pediatrica che in diverse occasioni vengono illustrate in corsi che si svolgono anche gratuitamente in luoghi come a Bari, La Casa dei Bambini e delle Bambine. In questi corsi vengono spiegate le diverse manovre possibili in casi di soffocamento a seconda anche delle età e della problematica. D'altronde sono circa 80 mila i casi del genere ogni anno in Italia, di cui circa mille finiscono in ospedale, secondo i dati del Ministero della Salute. E proprio per questo l'Italia ha stilato delle LINEE DI INDIRIZZO PER LA PREVENZIONE DEL SOFFOCAMENTO DA CIBO in età pediatrica.
Per fortuna si è riusciti ad evitare la tragedia, avvenuta invece pochi anni fa quando un bambino che stava facendo pranzo con la famiglia all'Ikea rimase soffocato a causa di una polpetta. Anche in quel caso si trattava di un treenne, ma in quell'occasione né l'intervento dei genitori, né dei sanitari del 118 aveva permesso di rimuovere la polpetta intera che aveva ostruito la trachea non facendo arrivare ossigeno al cervello del piccolo, che era deceduto a distanza di qualche giorno, dopo essere andato in coma farmacologico.
Fondamentale in certi frangenti essere preparati, per questo risultano molto importanti le manovre di disostruzione pediatrica che in diverse occasioni vengono illustrate in corsi che si svolgono anche gratuitamente in luoghi come a Bari, La Casa dei Bambini e delle Bambine. In questi corsi vengono spiegate le diverse manovre possibili in casi di soffocamento a seconda anche delle età e della problematica. D'altronde sono circa 80 mila i casi del genere ogni anno in Italia, di cui circa mille finiscono in ospedale, secondo i dati del Ministero della Salute. E proprio per questo l'Italia ha stilato delle LINEE DI INDIRIZZO PER LA PREVENZIONE DEL SOFFOCAMENTO DA CIBO in età pediatrica.