Rivelò il segreto d'ufficio, condannato giudice di Bari
L'uomo è stato assolto dall'accusa di aver tentato di raccomandare il figlio
lunedì 9 dicembre 2019
20.56
Il Tribunale di Lecce ha emesso una sentenza di condanna a 4 mesi (pena sospesa e non menzione) per rivelazione del segreto d'ufficio nei confronti del pm barese Gaetano De Bari.
L'uomo è stato, invece, assolto perché il fatto non sussiste dall'accusa di tentata induzione indebita relativa alla presunta richiesta di raccomandazione per il figlio a un docente dell'Università di Bari. La vicenda risale al 2011.
È stato assolto con formula piena, come chiesto dalla stessa Procura, dall'accusa in precedenza mossa di aver tentato di agevolare la carriera del figlio, dottore di ricerca in diritto commerciale, per farlo diventare ricercatore, senza tuttavia successo.
De Bari era, però, accusato anche di aver riferito al preside della facoltà di Economia, al quale secondo l'accusa voleva raccomandare il figlio, di un procedimento penale relativo a una ricercatrice che avrebbe potuto coinvolgere il docente. In questo caso è arrivata la condanna, ma non per la più grave accusa di averlo rivelato per ingiusto profitto, bensì per il più lieve capo di imputazione relativo alla rivelazione di notizie d'ufficio.
L'uomo è stato, invece, assolto perché il fatto non sussiste dall'accusa di tentata induzione indebita relativa alla presunta richiesta di raccomandazione per il figlio a un docente dell'Università di Bari. La vicenda risale al 2011.
È stato assolto con formula piena, come chiesto dalla stessa Procura, dall'accusa in precedenza mossa di aver tentato di agevolare la carriera del figlio, dottore di ricerca in diritto commerciale, per farlo diventare ricercatore, senza tuttavia successo.
De Bari era, però, accusato anche di aver riferito al preside della facoltà di Economia, al quale secondo l'accusa voleva raccomandare il figlio, di un procedimento penale relativo a una ricercatrice che avrebbe potuto coinvolgere il docente. In questo caso è arrivata la condanna, ma non per la più grave accusa di averlo rivelato per ingiusto profitto, bensì per il più lieve capo di imputazione relativo alla rivelazione di notizie d'ufficio.