Rivoluzione digitale PA a Bari, in arrivo la piattaforma "Casa del Cittadino"
Tomasicchio: «Il nostro obiettivo è una democrazia più diretta e non mediata»
martedì 22 agosto 2017
10.57
Il Comune di Bari avanza al galoppo verso la rivoluzione digitale della Pubblica Amministrazione, creando sempre più spazi digitali e alla portata di tutti per la condivisione di scelte, programmi e linee guida sulla vita politica e sociale della città. Un ulteriore passo avanti sta per essere compiuto, infatti, dalla ripartizione Innovazione tecnologica, attualmente impegnata nella fase di progettazione di una serie di iniziative che a breve saranno messe a regime grazie alle risorse rinvenenti dal PON Metro - Programma Operativo Nazionale per Città Metropolitane 2014-2020. Tra queste, spicca per la sua portata innovatrice il progetto "Casa del cittadino": un'idea progettuale con cui l'amministrazione Decaro intende rivoluzionare, migliorandolo, il rapporto tra governo della città e cittadini, permettendo a un ampio numero di persone la piena partecipazione digitale sulle decisioni cruciali della vita di città attraverso strumenti tecnologici che possano favorire il dibattito pubblico e promuovere un dialogo più proficuo tra istituzioni e gli stakeholders locali.
Un sistema complesso e articolato, che mira a regolamentare e codificare i processi partecipativi nella città di Bari, costituendo veri e propri terreni virtuali dove permettere una discussione proficua e matura sui principali temi della vita metropolitana all'ordine del giorno; uno strumento che i cittadini possano toccare con mano e che possano utilizzare comodamente per esprimere e far pesare le proprie opinioni (petizioni online, consultazioni certificate, crowdfunding civico).
"Il progetto Casa del Cittadino rappresenta il cuore dell'Agenda Digitale del Comune di Bari 2016-2018 - commenta con entusiasmo l'assessore all'Innovazione tecnologica Angelo Tomasicchio - che sin dal principio ha previsto il pieno coinvolgimento di cittadini e stakeholders nella sua redazione. Ovunque si avverte una forte domanda di informazione e partecipazione civica ai processi decisionali che non solo non può essere ignorata ma ha necessità di essere valorizzata e, soprattutto, codificata per evitare che i luoghi di discussione pubblici diventino occasioni di autocelebrazione per taluni e che le istanze popolari si perdano per strada. Il nostro obiettivo è quello di restituire maggiore protagonismo agli attori territoriali socialmente impegnati, attraverso forme di democrazia diretta e non mediata".
La "Casa del cittadino", quindi, sarà la piattaforma di e-democracy del Comune di Bari, e sarà pienamente integrata nel portale comunale per garantire il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza digitale a coloro che vogliano esprimere il proprio punto di vista sulle scelte dell'amministrazione, elaborare proposte in forma singola o collaborativa e/o candidare un'idea o un progetto di città.
Nel progetto dei suoi ideatori, infatti, la "Casa del Cittadino" non è pensata per essere semplicemente uno strumento di consultazione popolare, ma anche - e soprattutto - strumento e occasione per innescare dal basso meccanismi, idee e processi di co-progettazione. Camere di discussione informata, laboratori di co-progettazione, sondaggi tematici, e-petitioning, piattaforme di azionariato popolare (crowfunding civico): sono solo alcune delle azioni collettive che saranno messe a regime sulla piattaforma una volta entrata in funzione. La piattaforma "Casa del Cittadino", inoltre, sarà agganciata al programma di valorizzazione civica dei beni comuni avviato nel 2015 dall'attuale amministrazione locale con l'approvazione del nuovo Regolamento. Il sistema potrà interrogare i cittadini su tutti gli ambiti dell'azione amministrativa: dall'urbanistica all'ambiente, passando per la scuola, il welfare e la cultura.
"Ciò che conta è condividere un piano di engaging, come direbbero gli anglosassoni - conclude Tomasicchio - ossia stabilire regole e linguaggi attraverso i quali esprimere il proprio impegno e rivendicare un corretto protagonismo civile. In questi anni i social network hanno erroneamente supplito gli strumenti di e-participation, alimentando troppo spesso confusione, se non conflitto, su temi di interesse comune che avrebbero meritato più informazione e attenzione. La complessità dei problemi socio-economici e ambientali di una città richiede competenze interdisciplinari e una serie di risposte diversificate (tecniche, normative, economiche, sociali, culturali, gestionali) che solo una comunità in rete è in grado di fornire. Siamo certi che Bari sia pronta ad accogliere la sfida di una partecipazione più matura, collaborativa e finalizzata".
Un sistema complesso e articolato, che mira a regolamentare e codificare i processi partecipativi nella città di Bari, costituendo veri e propri terreni virtuali dove permettere una discussione proficua e matura sui principali temi della vita metropolitana all'ordine del giorno; uno strumento che i cittadini possano toccare con mano e che possano utilizzare comodamente per esprimere e far pesare le proprie opinioni (petizioni online, consultazioni certificate, crowdfunding civico).
"Il progetto Casa del Cittadino rappresenta il cuore dell'Agenda Digitale del Comune di Bari 2016-2018 - commenta con entusiasmo l'assessore all'Innovazione tecnologica Angelo Tomasicchio - che sin dal principio ha previsto il pieno coinvolgimento di cittadini e stakeholders nella sua redazione. Ovunque si avverte una forte domanda di informazione e partecipazione civica ai processi decisionali che non solo non può essere ignorata ma ha necessità di essere valorizzata e, soprattutto, codificata per evitare che i luoghi di discussione pubblici diventino occasioni di autocelebrazione per taluni e che le istanze popolari si perdano per strada. Il nostro obiettivo è quello di restituire maggiore protagonismo agli attori territoriali socialmente impegnati, attraverso forme di democrazia diretta e non mediata".
La "Casa del cittadino", quindi, sarà la piattaforma di e-democracy del Comune di Bari, e sarà pienamente integrata nel portale comunale per garantire il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza digitale a coloro che vogliano esprimere il proprio punto di vista sulle scelte dell'amministrazione, elaborare proposte in forma singola o collaborativa e/o candidare un'idea o un progetto di città.
Nel progetto dei suoi ideatori, infatti, la "Casa del Cittadino" non è pensata per essere semplicemente uno strumento di consultazione popolare, ma anche - e soprattutto - strumento e occasione per innescare dal basso meccanismi, idee e processi di co-progettazione. Camere di discussione informata, laboratori di co-progettazione, sondaggi tematici, e-petitioning, piattaforme di azionariato popolare (crowfunding civico): sono solo alcune delle azioni collettive che saranno messe a regime sulla piattaforma una volta entrata in funzione. La piattaforma "Casa del Cittadino", inoltre, sarà agganciata al programma di valorizzazione civica dei beni comuni avviato nel 2015 dall'attuale amministrazione locale con l'approvazione del nuovo Regolamento. Il sistema potrà interrogare i cittadini su tutti gli ambiti dell'azione amministrativa: dall'urbanistica all'ambiente, passando per la scuola, il welfare e la cultura.
"Ciò che conta è condividere un piano di engaging, come direbbero gli anglosassoni - conclude Tomasicchio - ossia stabilire regole e linguaggi attraverso i quali esprimere il proprio impegno e rivendicare un corretto protagonismo civile. In questi anni i social network hanno erroneamente supplito gli strumenti di e-participation, alimentando troppo spesso confusione, se non conflitto, su temi di interesse comune che avrebbero meritato più informazione e attenzione. La complessità dei problemi socio-economici e ambientali di una città richiede competenze interdisciplinari e una serie di risposte diversificate (tecniche, normative, economiche, sociali, culturali, gestionali) che solo una comunità in rete è in grado di fornire. Siamo certi che Bari sia pronta ad accogliere la sfida di una partecipazione più matura, collaborativa e finalizzata".