Rubano auto e moto, intascano il riscatto senza restituire i mezzi. Arrestati padre e figlio

Malviventi in azione fra Casamassima e Turi. In manette anche un terzo uomo; denunciata una delle vittime

sabato 27 ottobre 2018 12.53
Il loro piano criminale consisteva nel rubare auto, intascare somme esorbitanti dai legittimi proprietari per il riscatto del veicolo, che però non veniva mai restituito. Negli scorso giorni i carabinieri di Gioia del Colle hanno fatto scattare le manette ai polsi di B. A., 50 anni originario di Casamassima ma residente a Cassano delle Murge (BA), suo figlio B. B., 25 anni residente a Turi, e C.D. 25enne, residente a Turi. La misura è stata disposta dal G.I.P. Francesco Pellecchia del Tribunale di Bari, per i reati di estorsione con il cosiddetto metodo del "cavallo di ritorno".

I fatti su cui hanno indagato i carabinieri risalgono al bimestre ottobre-novembre 2017: minaccia implicita della mancata restituzione di veicoli oggetti di furto, i tre (in concorso fra loro) costringevano le vittime a pagare somme di denaro per rientrare in possesso dei veicoli rubati. Due casi in particolare sono emersi dall'investigazione dei militari: il primo riguarda il furto di un'autovettura a Casamassima, al cui proprietario è stata richiesta prima la somma di 6.500 Euro e successivamente quella di 1.200 Euro. Il secondo, invece, so riferisce a una moto di grossa cilindrata oggetto di furto sempre a Casamassima, il cui proprietario ha pagato la somma di € 800,00. Nei due casi i mezzi non sono comunque stati restituiti ai proprietari.

Anche una delle vittime, il proprietario del motociclo, un 37enne di Casamassima, è stato indagato per favoreggiamento personale, poiché dopo aver pagato l'importo richiesto per rientrare in possesso del veicolo asportato, sentito dai Carabinieri, ha fornito dichiarazioni false, aiutando così gli estorsori a eludere le investigazioni dell'Autorità Giudiziaria.

I tre arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Bari ove rimarranno a disposizione della competente A.G..