Rutigliano, fideiussioni fittizie per un giro da 15 milioni: oltre 50 denunce
Sotto la lente d'ingrandimento della guardia di finanza finisce un'azienda attiva nella mediazione creditizia
venerdì 11 ottobre 2019
15.17
Indirizzavano i clienti verso consorzi di garanzia privi di autorizzazioni per erogare fideiussioni, in un giro da oltre 15 milioni di euro. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari, al termine di un'ispezione antiriciclaggio, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Bari, per abusiva attività finanziaria, il rappresentante legale di una società operante nel settore della mediazione creditizia con sede in Rutigliano e altri 52 soggetti, contestando ai responsabili delle violazioni sanzioni pecuniarie per circa 100mila euro. L' attività investigativa ha permesso di scoprire oltre cento polizze fideiussorie emesse illecitamente, per un impiego di capitali pari a 15 milioni di euro.
La società, in violazione della vigente normativa di settore, ha indirizzato numerosi clienti verso otto consorzi di garanzia collettiva dei fidi, con sede nel Centro Italia, i quali hanno rilasciato ad ignari clienti garanzie fideiussorie indebite, in quanto emesse da soggetti privi dei requisiti richiesti per legge. In un caso addirittura, la fideiussione era stata concessa da un consorzio radiato dalla Banca d'Italia.
Nel corso delle indagini, è stato inoltre accertato che la società rutiglianese nello svolgimento della propria attività di mediazione creditizia si è avvalsa di numerosi collaboratori abusivi, 43 in tutto, i quali hanno illecitamente svolto attività finalizzata al procacciamento di clienti ed esposto questi ultimi al rischio concreto di vedere svaniti i propri risparmi.
La società, in violazione della vigente normativa di settore, ha indirizzato numerosi clienti verso otto consorzi di garanzia collettiva dei fidi, con sede nel Centro Italia, i quali hanno rilasciato ad ignari clienti garanzie fideiussorie indebite, in quanto emesse da soggetti privi dei requisiti richiesti per legge. In un caso addirittura, la fideiussione era stata concessa da un consorzio radiato dalla Banca d'Italia.
Nel corso delle indagini, è stato inoltre accertato che la società rutiglianese nello svolgimento della propria attività di mediazione creditizia si è avvalsa di numerosi collaboratori abusivi, 43 in tutto, i quali hanno illecitamente svolto attività finalizzata al procacciamento di clienti ed esposto questi ultimi al rischio concreto di vedere svaniti i propri risparmi.