San Giuseppe al sapore di zeppola. Il 54 percento dei baresi le compra in pasticceria
Una volta si preparavano in casa per le proprie famiglie, oggi è più comodo acquistarle
lunedì 19 marzo 2018
16.27
Un bignè fritto farcito con una crema dolcissima, su cui si poggia una nota aspra di amarena. La festa di San Giuseppe è da sempre sinonimo anche di zeppole, i gustosi dolcetti, fritti o al forno con crema e amarena. Una volta le nostre mamme e nonne le preparavano in casa per le proprie famiglie, oggi è più comodo acquistarle in pasticceria. Ma i baresi cosa preferiscono? Per stabilirlo abbiamo lanciato un sondaggio virtuale su facebook che ha dato un risultato che forse, ci aspettavamo: il 54% le compra già belle e pronte. Non contenti abbiamo anche sentito alcune pasticcerie della città. Donato Gambardella di "Le Jardin Cafè" di Poggiofranco: "Abbiamo sfornato diverse zeppole oggi. Un incremento della produzione che ogni anno coincide con la festa di San Giuseppe. Un segreto? Non farle friggere troppo e poi prima di metterle nell'olio noi le diamo una prima doratura nel forno".
Anche la catena di Bacio di Latte a Bari oggi ha registrato un incremento fortissimo. Spiega Mino Dalonzo responsabile della produzione: "Oggi abbiamo sfornato circa 500 zeppole tra grandi e piccole. Un vero picco per la festa di san Giuseppe se consideriamo che di media vendiamo circa 50 zeppole al giorno in ognuno dei 7 punti vendita che forniamo".
Non tutti poi conoscono la storia di questo dolce. Sul web due sono due le leggende che circolano: quella che San Giuseppe avrebbe venduto frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera dopo la fuga in Egitto e quella che si riallaccia alle feste pagane in onore delle divinità del vino e del grano. La prima ricetta scritta comunque è datata 1837 e viene riportata nel trattato di cucina di Ippolito Cavalcanti.
Oggi in molti usano cuocerle in forno, per renderle più leggere e meno caloriche, ma se non è fritta, che gusto c'è?
Anche la catena di Bacio di Latte a Bari oggi ha registrato un incremento fortissimo. Spiega Mino Dalonzo responsabile della produzione: "Oggi abbiamo sfornato circa 500 zeppole tra grandi e piccole. Un vero picco per la festa di san Giuseppe se consideriamo che di media vendiamo circa 50 zeppole al giorno in ognuno dei 7 punti vendita che forniamo".
Non tutti poi conoscono la storia di questo dolce. Sul web due sono due le leggende che circolano: quella che San Giuseppe avrebbe venduto frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera dopo la fuga in Egitto e quella che si riallaccia alle feste pagane in onore delle divinità del vino e del grano. La prima ricetta scritta comunque è datata 1837 e viene riportata nel trattato di cucina di Ippolito Cavalcanti.
Oggi in molti usano cuocerle in forno, per renderle più leggere e meno caloriche, ma se non è fritta, che gusto c'è?