San Nicola abbraccia i pellegrini ortodossi
Oggi i russi celebrano la festa della Traslazione delle ossa
martedì 22 maggio 2018
14.13
Dopo i baresi e i forestieri, ora è la volta degli ortodossi. Oggi infatti si attendono migliaia di fedeli a Bari per la festa di San Nicola che verrà celebrata con una funzione solenne stamattina nella Basilica. La celebrazioni liturgiche sono iniziate già ieri con la veglia nella chiesa Russa dalle 17 alle 20. A Bari sono arrivati dai Paesi dell'Est migliaia di fedeli e pellegrini ortodossi a bordo di voli charter messi a disposizione per l'occasione. Sono già atterrati ieri diversi vescovi metropoliti di Mosca e il magnate Andrey Guryev. Gli ortodossi russi seguono nella liturgia il calendario giuliano che fa slittare la data della festa di San nicola di 13 giorni dopo rispetto al calendario gregoriano seguito dagli occidentali. Oggi infatti si celebra la festa della Traslazione che per i cattolici è il 9 maggio per loro è il 22 maggio. Così come accade a dicembre quando la festa di san Nicola è il 6 dicembre per i cattolici mentre per i russi il 19 dicembre.
Ma a Bari in questi tre giorni non ci sono solo i russi ma anche ucraini, armeni, rumeni, serbi, provenienti da tutti i paesi orientali. Tutti in fila nella cripta, aspettano il turno per baciare la Tomba del Santo, posarne gli oggetti che una volta tornati in patria doneranno ai loro cari e lasciare al Santo le preghiere con i nomi e le intenzioni di familiari e amici rimasti nei loro Paesi d'origine. In questa atmosfera magica e solenne riecheggiano i canti sacri frutto della profonda spiritualità della cultura russa.
Nei tre giorni della loro permanenza a Bari il gruppo dei pellegrini visiterà anche Alberobello e Polignano. «Il legame tra la Russia e la città di Bari - dicono alcuni fedeli all'uscita dalla basilica - è molto forte. Il comune culto nicolaiano ci unisce e ci rende fratelli».
Ma a Bari in questi tre giorni non ci sono solo i russi ma anche ucraini, armeni, rumeni, serbi, provenienti da tutti i paesi orientali. Tutti in fila nella cripta, aspettano il turno per baciare la Tomba del Santo, posarne gli oggetti che una volta tornati in patria doneranno ai loro cari e lasciare al Santo le preghiere con i nomi e le intenzioni di familiari e amici rimasti nei loro Paesi d'origine. In questa atmosfera magica e solenne riecheggiano i canti sacri frutto della profonda spiritualità della cultura russa.
Nei tre giorni della loro permanenza a Bari il gruppo dei pellegrini visiterà anche Alberobello e Polignano. «Il legame tra la Russia e la città di Bari - dicono alcuni fedeli all'uscita dalla basilica - è molto forte. Il comune culto nicolaiano ci unisce e ci rende fratelli».