Sanità, la Puglia scala la classifica dei Lea. Nel 2019 due punti in più del 2018
Lo scorso anno la nostra regione ha realizzato uno score di 193 nella valutazione dei livelli essenziali di assistenza
sabato 24 ottobre 2020
1.22
La Puglia migliora il servizio sanitario con gli adempimenti dei livelli essenziali di assistenza (Lea), che nel 2019 passano a 193 punti contro i 191 del 2018, portando la regione sempre più vicina ai migliori livelli di assistenza in Italia.
«Dal ministero della Salute a Roma arrivano buone notizie per la sanità pugliese – commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – abbiamo fatto un altro salto in avanti nella griglia Lea, quella dei livelli essenziali di assistenza. Negli ultimi 4 anni la Puglia è la regione che forse è cresciuta di più in Italia nei servizi essenziali in sanità. Questo è merito dei lavoratori, medici, infermieri, operatori sanitari, che nonostante i limiti derivanti dal blocco delle assunzioni degli anni passati, sono riusciti a dare comunque un servizio migliore rispetto al passato. Questo non vuol dire che tutto è perfetto, che non ci siano liste di attesa alle volte insopportabili, che non ci manchino ancora medici in molte specialità, che non ci siano ancora difficoltà in alcuni ospedali vecchi e difficili pure da ristrutturare, ed è per questo che ne stiamo costruendo cinque grandi nuovi e moderni. Insomma, noi stiamo continuando a combattere per una salute migliore anche in tempi di Covid. È vero, abbiamo avuto con il Covid una tegola gigantesca sulla testa in sanità, ma ciononostante continuiamo a combattere per il diritto alla salute di tutti i pugliesi».
«Sono orgoglioso del risultato raggiunto finora – dichiara l'assessore alle politiche della Salute Pier Luigi Lopalco - perché questo significa che inizio il mio percorso guidando una macchina dalle grandi potenzialità e già in corsia di accelerazione».
«Due punti possono sembrare pochi – spiega il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro - ma segnalano che negli ultimi anni la Puglia è costantemente cresciuta nelle graduatorie dei Lea, centrando gran parte degli obiettivi di assistenza sanitaria. Abbiamo ancora un duro lavoro davanti per migiorare e cercheremo di farlo anche in questo periodo di emergenza».
I Lea sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse). Prevenzione collettiva e sanità pubblica, Assistenza distrettuale, Assistenza ospedaliera sono le tre macroaree di valutazione dei Lea. Nel 2015 i punti Lea erano 155, con valutazione di "inadempiente". Nel 2016 è cominciata la ripresa con 169 punti, 179 nel 2017, 191 nel 2018 e quindi 193 nel 2019, sempre con valutazione di "adempiente" per la Puglia.
Giovedì il tavolo del Ministero della Salute di verifica degli adempimenti connessi alla erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) ha quindi certificato il punteggio complessivo pari a 193 raggiunto dalla Regione Puglia rispetto ai 191 dell'anno precedente.
Il Ministero della Salute ha apprezzato l'assistenza ospedaliera e all'invio dei flussi informativi, evidenziando la bontà delle azioni intraprese dalla Regione per il potenziamento della rete territoriale e dell'assistenza socio- sanitaria, pur chiedendo di darne tempestiva attuazione. Il Ministero rappresenta, infine, la necessità di insistere significativamente sull'attività di screening oncologici.
Quindi, si conferma il trend in miglioramento rispetto agli anni passati, confermando la capacità manifestata dalla Regione di migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, fermo restando la necessità di risolvere alcune criticità riscontrate, soprattutto con riferimento alla prevenzione e all'assistenza territoriale.
«Dal ministero della Salute a Roma arrivano buone notizie per la sanità pugliese – commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – abbiamo fatto un altro salto in avanti nella griglia Lea, quella dei livelli essenziali di assistenza. Negli ultimi 4 anni la Puglia è la regione che forse è cresciuta di più in Italia nei servizi essenziali in sanità. Questo è merito dei lavoratori, medici, infermieri, operatori sanitari, che nonostante i limiti derivanti dal blocco delle assunzioni degli anni passati, sono riusciti a dare comunque un servizio migliore rispetto al passato. Questo non vuol dire che tutto è perfetto, che non ci siano liste di attesa alle volte insopportabili, che non ci manchino ancora medici in molte specialità, che non ci siano ancora difficoltà in alcuni ospedali vecchi e difficili pure da ristrutturare, ed è per questo che ne stiamo costruendo cinque grandi nuovi e moderni. Insomma, noi stiamo continuando a combattere per una salute migliore anche in tempi di Covid. È vero, abbiamo avuto con il Covid una tegola gigantesca sulla testa in sanità, ma ciononostante continuiamo a combattere per il diritto alla salute di tutti i pugliesi».
«Sono orgoglioso del risultato raggiunto finora – dichiara l'assessore alle politiche della Salute Pier Luigi Lopalco - perché questo significa che inizio il mio percorso guidando una macchina dalle grandi potenzialità e già in corsia di accelerazione».
«Due punti possono sembrare pochi – spiega il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro - ma segnalano che negli ultimi anni la Puglia è costantemente cresciuta nelle graduatorie dei Lea, centrando gran parte degli obiettivi di assistenza sanitaria. Abbiamo ancora un duro lavoro davanti per migiorare e cercheremo di farlo anche in questo periodo di emergenza».
I Lea sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse). Prevenzione collettiva e sanità pubblica, Assistenza distrettuale, Assistenza ospedaliera sono le tre macroaree di valutazione dei Lea. Nel 2015 i punti Lea erano 155, con valutazione di "inadempiente". Nel 2016 è cominciata la ripresa con 169 punti, 179 nel 2017, 191 nel 2018 e quindi 193 nel 2019, sempre con valutazione di "adempiente" per la Puglia.
Giovedì il tavolo del Ministero della Salute di verifica degli adempimenti connessi alla erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) ha quindi certificato il punteggio complessivo pari a 193 raggiunto dalla Regione Puglia rispetto ai 191 dell'anno precedente.
Il Ministero della Salute ha apprezzato l'assistenza ospedaliera e all'invio dei flussi informativi, evidenziando la bontà delle azioni intraprese dalla Regione per il potenziamento della rete territoriale e dell'assistenza socio- sanitaria, pur chiedendo di darne tempestiva attuazione. Il Ministero rappresenta, infine, la necessità di insistere significativamente sull'attività di screening oncologici.
Quindi, si conferma il trend in miglioramento rispetto agli anni passati, confermando la capacità manifestata dalla Regione di migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, fermo restando la necessità di risolvere alcune criticità riscontrate, soprattutto con riferimento alla prevenzione e all'assistenza territoriale.