Sanità, promossa la Puglia: il 60 percento degli indicatori è in crescita
La scuola Sant'Anna di Pisa premia la nostra regione. Gorgoni (Aress): «Importanti sforzi sull'area materno infantile»
sabato 1 giugno 2019
15.34
La qualità del servizio sanitario offerto dalla Puglia è in aumento. A premiare la nostra regione è la scuola Sant'Anna di Pisa, che parla di un 60 percento di miglioramento su 390 indicatori misurati.
Questo, in sintesi, il report presentato a Bari dalla scuola pisana, che effettuato uno studio sulle performance dei sistemi sanitari regionali. Gli incrementi più importanti in Puglia riguardano il tasso di deospedalizzazione, «Che è aumentato in maniera consistente - spiega Giovanni Gorgoni dell'agenzia regionale Aress - e non perché sono diminuiti i posti letto, come qualcuno potrebbe pensare, ma sono diminuiti i ricoveri inappropriati. La Puglia è anche la Regione che ha fatto gli sforzi più importanti sull'area materno-infantile ed è stata individuata come Best Practice per quanto riguarda la comunicazione web con il Portale Salute».
Tra gli altri risultati più positivi, la riduzione del tempo tra una frattura di femore e l'operazione, entro due giorni e la diminuzione dei cesarei, ancora al di sopra della media nazionale, ma in netta contrazione.
Questo, in sintesi, il report presentato a Bari dalla scuola pisana, che effettuato uno studio sulle performance dei sistemi sanitari regionali. Gli incrementi più importanti in Puglia riguardano il tasso di deospedalizzazione, «Che è aumentato in maniera consistente - spiega Giovanni Gorgoni dell'agenzia regionale Aress - e non perché sono diminuiti i posti letto, come qualcuno potrebbe pensare, ma sono diminuiti i ricoveri inappropriati. La Puglia è anche la Regione che ha fatto gli sforzi più importanti sull'area materno-infantile ed è stata individuata come Best Practice per quanto riguarda la comunicazione web con il Portale Salute».
Tra gli altri risultati più positivi, la riduzione del tempo tra una frattura di femore e l'operazione, entro due giorni e la diminuzione dei cesarei, ancora al di sopra della media nazionale, ma in netta contrazione.