Scandalo ospedale di Monopoli, l'ordine sospende 8 medici assenteisti
Si tratta di un fascicolo disciplinare aperto in conseguenza dell' inchiesta e in attesa di giudizio
mercoledì 24 luglio 2019
Dopo lo scandalo che ha colpito l'ospedale di Monopoli, il Consiglio dell'Ordine dei medici di Bari, ha aperto un fascicolo disciplinare a carico dei 16 medici coinvolti nell'inchiesta sul "San Giacomo", con sospensione dall'esercizio della professione per gli 8 colleghi sottoposti a misura cautelare. La sospensione dall'esercizio della professione è adottata dall'Ordine - salvo diversa disposizione del giudice - non come sanzione disciplinare ma come provvedimento automatico disposto per legge, da applicarsi a medici che sono sottoposti a limitazioni della libertà personale. L'Ordine è infatti tenuto ad attendere l'esito del procedimento penale, prima di poter agire disciplinarmente. Qualunque sanzione disciplinare potrà quindi essere comminata solo in seguito all'accertamento dei fatti e a condanna definitiva dei medici coinvolti.
In tale contesto e a fronte della gravità delle accuse mosse, l'Ordine ribadisce pieno sostegno e fiducia nel lavoro dei magistrati e, per il bene del servizio sanitario nazionale e del diritto alla salute dei cittadini, auspica che gli inquirenti accertino al più presto la verità dei fatti e individuino le diverse responsabilità delle persone coinvolte.
In questi giorni all'Ordine sono arrivate manifestazioni di incredulità e attestazioni di stima professionale per alcuni dei colleghi coinvolti, investiti da accuse particolarmente odiose in un momento in cui la Sanità pubblica affronta una crisi senza precedenti. Accuse che, se accertate, sarebbero un vulnus alla Professione stessa, ai suoi principi, ai suoi valori.
"La legalità è la bandiera della professione. Ma legalità vuol dire anche essere rispettosi dei vari poteri dello Stato ed evitare di emettere condanne sommarie." - precisa Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari - "A fronte dei possibili illeciti o errori commessi da qualche medico, ogni giorno migliaia di colleghi si impegnano con passione nella cura dei pazienti. Sono loro che tengono in vita un sistema sanitario nazionale definanziato e in perenne carenza di personale, dedicando al proprio lavoro molte più ore del dovuto. Sono 15 milioni le ore di straordinari non retribuiti che ogni anno i medici 'regalano' al sistema, pari a 500 milioni di euro. A tutti quei medici va il ringraziamento mio e di tutto il Consiglio dell'Ordine."
In tale contesto e a fronte della gravità delle accuse mosse, l'Ordine ribadisce pieno sostegno e fiducia nel lavoro dei magistrati e, per il bene del servizio sanitario nazionale e del diritto alla salute dei cittadini, auspica che gli inquirenti accertino al più presto la verità dei fatti e individuino le diverse responsabilità delle persone coinvolte.
In questi giorni all'Ordine sono arrivate manifestazioni di incredulità e attestazioni di stima professionale per alcuni dei colleghi coinvolti, investiti da accuse particolarmente odiose in un momento in cui la Sanità pubblica affronta una crisi senza precedenti. Accuse che, se accertate, sarebbero un vulnus alla Professione stessa, ai suoi principi, ai suoi valori.
"La legalità è la bandiera della professione. Ma legalità vuol dire anche essere rispettosi dei vari poteri dello Stato ed evitare di emettere condanne sommarie." - precisa Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari - "A fronte dei possibili illeciti o errori commessi da qualche medico, ogni giorno migliaia di colleghi si impegnano con passione nella cura dei pazienti. Sono loro che tengono in vita un sistema sanitario nazionale definanziato e in perenne carenza di personale, dedicando al proprio lavoro molte più ore del dovuto. Sono 15 milioni le ore di straordinari non retribuiti che ogni anno i medici 'regalano' al sistema, pari a 500 milioni di euro. A tutti quei medici va il ringraziamento mio e di tutto il Consiglio dell'Ordine."