Scienze della Formazione Primaria, gli studenti di Bari si mobilitano
"Una laurea che non vale" è il titolo provocatorio della loro protesta
domenica 12 novembre 2017
18.45
Gli studenti del Corso di Studi Magistrale in Scienze della Formazione Primaria presso l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" comunicano che domani mattina presso l'aula convegni dell'ex palazzo delle Poste si terrà l'incontro "Una laurea che non vale", nel quale gli studenti si riuniranno per discutere, parlare e informare circa la situazione dei laureati e dei laureandi in Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento in merito alla decisione che il Consiglio di Stato prenderà il 15 novembre quando si pronuncerà sul ricorso al Tar del Lazio di oltre 60 mila diplomati magistrali ante 2001 che chiedono di entrare nelle Gae, Graduatorie a Esaurimento, chiuse nel 2007.
«Se la decisione andasse a favore di questi ultimi, significherebbe equiparare un corso universitario magistrale articolato in esami di didattica delle discipline, esami specifici inerenti ai metodi e alle strategie di insegnamento e a numerose ore di tirocinio a un diploma magistrale superiore» scrivono i rappresentanti degli studenti di Scienze della Formazione Primaria. «Inoltre, a seguito del conseguimento della laurea, per i laureati sarà necessario superare un concorso nazionale, concorso che i diplomati non avranno motivo di sostenere perché accedendo a queste graduatorie possono direttamente concorrere per il ruolo.
Mercoledì 15 novembre c'è la possibilità che il Consiglio di Stato accetterà il ricorso di non solo tutti i diplomati magistrali che lavorano nella scuola come precari, ma anche e soprattutto migliaia di diplomati magistrali che a distanza di venti, trent'anni riscoprono la valenza abilitante del proprio diploma e decidono di ricorrere per essere immessi in GAE (questo porta ovviamente all'inserimento in ruolo e in Prima fascia d'Istituto) senza aver mai svolto un'ora in una scuola. Tutti noi laureati e futuri laureandi in Scienze della Formazione Primaria N.O. rimarremmo in una eterna seconda fascia nelle Graduatorie d'Istituto, scavalcati e subordinati ai suddetti diplomati magistrali che andrebbero di diritto in Prima fascia, e non solo, allo stesso tempo ci vedremmo privati della possibilità di accedere alle immissioni in ruolo. Se effettivamente un numero così ingente di diplomati magistrali dovesse rientrare in GAE, non esisterebbe più la necessità e la garanzia di indire un concorso pubblico e tutti noi laureati e laureandi di Scienze della Formazione Primaria vedremmo svanire qualsiasi concreta prospettiva lavorativa nella scuola italiana, da supplenti o in ruolo. Il "solo" nostro titolo di Laurea Quinquennale non servirebbe a nulla.
Il Corso di Laurea non avrebbe più motivo di esistere per almeno i prossimi 40 anni, tempo minimo in cui si presuppone si possano esaurire le GAE. Piuttosto ci chiediamo che vengano attuate due corsie differenziate di concorso per chi ha il titolo di diploma e chi quello di laurea. Qualcuno la chiamerebbe "guerra tra poveri", ma noi studenti e laureati in Scienze della Formazione Primaria ci vediamo da un giorno all'altro svalutato il nostro titolo di laurea per favorire una categoria rispetto ad un'altra. Così come già avvenuto in altre Università quali, per esempio, quelle di Bologna, di Brescia, di Matera, di Napoli, di Arcavacata di Rende (Cs),ecc.., anche gli studenti e le studentesse di Scienze della Formazione Primaria di Bari vogliono manifestare contro questa situazione e informare quante più persone possibili su questa tematica e sul futuro di noi laureati e laureandi in SFP».
Durante la manifestazione interverranno alcuni studenti per chiarire e spiegare le questioni sopracitate e alcuni docenti rappresentativi del corso di Laurea.
«Se la decisione andasse a favore di questi ultimi, significherebbe equiparare un corso universitario magistrale articolato in esami di didattica delle discipline, esami specifici inerenti ai metodi e alle strategie di insegnamento e a numerose ore di tirocinio a un diploma magistrale superiore» scrivono i rappresentanti degli studenti di Scienze della Formazione Primaria. «Inoltre, a seguito del conseguimento della laurea, per i laureati sarà necessario superare un concorso nazionale, concorso che i diplomati non avranno motivo di sostenere perché accedendo a queste graduatorie possono direttamente concorrere per il ruolo.
Mercoledì 15 novembre c'è la possibilità che il Consiglio di Stato accetterà il ricorso di non solo tutti i diplomati magistrali che lavorano nella scuola come precari, ma anche e soprattutto migliaia di diplomati magistrali che a distanza di venti, trent'anni riscoprono la valenza abilitante del proprio diploma e decidono di ricorrere per essere immessi in GAE (questo porta ovviamente all'inserimento in ruolo e in Prima fascia d'Istituto) senza aver mai svolto un'ora in una scuola. Tutti noi laureati e futuri laureandi in Scienze della Formazione Primaria N.O. rimarremmo in una eterna seconda fascia nelle Graduatorie d'Istituto, scavalcati e subordinati ai suddetti diplomati magistrali che andrebbero di diritto in Prima fascia, e non solo, allo stesso tempo ci vedremmo privati della possibilità di accedere alle immissioni in ruolo. Se effettivamente un numero così ingente di diplomati magistrali dovesse rientrare in GAE, non esisterebbe più la necessità e la garanzia di indire un concorso pubblico e tutti noi laureati e laureandi di Scienze della Formazione Primaria vedremmo svanire qualsiasi concreta prospettiva lavorativa nella scuola italiana, da supplenti o in ruolo. Il "solo" nostro titolo di Laurea Quinquennale non servirebbe a nulla.
Il Corso di Laurea non avrebbe più motivo di esistere per almeno i prossimi 40 anni, tempo minimo in cui si presuppone si possano esaurire le GAE. Piuttosto ci chiediamo che vengano attuate due corsie differenziate di concorso per chi ha il titolo di diploma e chi quello di laurea. Qualcuno la chiamerebbe "guerra tra poveri", ma noi studenti e laureati in Scienze della Formazione Primaria ci vediamo da un giorno all'altro svalutato il nostro titolo di laurea per favorire una categoria rispetto ad un'altra. Così come già avvenuto in altre Università quali, per esempio, quelle di Bologna, di Brescia, di Matera, di Napoli, di Arcavacata di Rende (Cs),ecc.., anche gli studenti e le studentesse di Scienze della Formazione Primaria di Bari vogliono manifestare contro questa situazione e informare quante più persone possibili su questa tematica e sul futuro di noi laureati e laureandi in SFP».
Durante la manifestazione interverranno alcuni studenti per chiarire e spiegare le questioni sopracitate e alcuni docenti rappresentativi del corso di Laurea.