Scontri in autostrada fra ultras di Bari e Lecce, denunciate quattro persone
La polizia ha rinvenuto e sequestrato mazze da baseball, manganelli, un taglierino e una frusta
lunedì 24 febbraio 2020
13.48
A seguito degli scontri avvenuti verso le ore 12.15 di ieri, al chilometro 153 dell'autostrada A16 in careggiata sud, tra le tifoserie del Bari e del Lecce, la Digos di Bari ha sottoposto a identificazione oltre 90 persone e quattro sono state denunciate: si tratta di un leccese e tre baresi. Mirati accertamenti sono stati effettuati nei due caselli autostradali di Bari, nei club dei tifosi del capoluogo, nonché nei luoghi di abituale ritrovo dei supporter biancorossi, al fine di intercettare e identificare eventuali partecipanti all'episodio di violenza.
Le due tifoserie erano venute a contatto mentre percorrevano lo stesso tragitto autostradale, dirette a Castellamare di Stabia - per l'incontro di calcio Cavese-Bari - e a Roma per l'incontro di calcio Roma-Lecce.
I controlli hanno consentito di identificare, complessivamente, una novantina di tifosi (alcuni dei quali con delle visibili ferite al capo) che avevano rinunciatoa assistere alle partite Roma-Lecce e Cavese-Bari, nonché di rinvenire e sequestrare due mazze da baseball, due manganelli (di cui uno in legno), un taglierino, due paia di guanti, uno scaldacollo riportante il logo di uno noto gruppo ultras barese, una frusta costituita da tre anime in ferro e la parte riflettente di uno specchietto retrovisore.
I poliziotti hanno quindi denunciato, per porto senza giustificato motivo di oggetti atti ad offendere, un tifoso leccese di 35 anni e tre tifosi baresi (di età compresa tra i 39 e i 58 anni); uno aveva precedenti specifici per reati da stadio ed è risultato già sottoposto a Daspo.
Sono in corso approfondimenti per verificare l'eventuale partecipazione dei denunciati ai fatti di Cerignola.
Nei giorni scorsi, inoltre, sono stati deferiti a vario titolo all'autorità giudiziaria, per il possesso e per l'utilizzo di fumogeni e per aver violato il divieto di accesso a manifestazioni sportive, due tifosi baresi classe '77 e '93; i fatti si riferiscono all'incontro di calcio Monopoli-Bari del 9 febbraio 2020.
Le due tifoserie erano venute a contatto mentre percorrevano lo stesso tragitto autostradale, dirette a Castellamare di Stabia - per l'incontro di calcio Cavese-Bari - e a Roma per l'incontro di calcio Roma-Lecce.
I controlli hanno consentito di identificare, complessivamente, una novantina di tifosi (alcuni dei quali con delle visibili ferite al capo) che avevano rinunciatoa assistere alle partite Roma-Lecce e Cavese-Bari, nonché di rinvenire e sequestrare due mazze da baseball, due manganelli (di cui uno in legno), un taglierino, due paia di guanti, uno scaldacollo riportante il logo di uno noto gruppo ultras barese, una frusta costituita da tre anime in ferro e la parte riflettente di uno specchietto retrovisore.
I poliziotti hanno quindi denunciato, per porto senza giustificato motivo di oggetti atti ad offendere, un tifoso leccese di 35 anni e tre tifosi baresi (di età compresa tra i 39 e i 58 anni); uno aveva precedenti specifici per reati da stadio ed è risultato già sottoposto a Daspo.
Sono in corso approfondimenti per verificare l'eventuale partecipazione dei denunciati ai fatti di Cerignola.
Nei giorni scorsi, inoltre, sono stati deferiti a vario titolo all'autorità giudiziaria, per il possesso e per l'utilizzo di fumogeni e per aver violato il divieto di accesso a manifestazioni sportive, due tifosi baresi classe '77 e '93; i fatti si riferiscono all'incontro di calcio Monopoli-Bari del 9 febbraio 2020.