Scoperta casa popolare occupata abusivamente a Bari. L'assegnatario era morto da 15 anni
Indagine della Polizia Locale al quartiere San Paolo: nell'appartamento anche lavori non autorizzati
mercoledì 17 gennaio 2018
18.48
Continua il malaffare legato alle case popolari nei quartieri periferici di Bari. Stamattina la Polizia Locale di Bari ha concluso un'indagine, partita da una segnalazione del sindaco Antonio Decaro, che ha portato al sequestro giudiziario di un alloggio pubblico di proprietà del Comune di Bari, sito nei pressi della parrocchia di San Gabriele, nel quartiere San Paolo, a nord del Capoluogo.
Le ipotesi di reato che gravano sugli occupanti dell'appartamento sono di occupazione abusiva di immobile di proprietà comunale e di danneggiamento di un bene di proprietà pubblica, dal momento che gli agenti della Polizia Municipale hanno scoperto che nell'alloggio erano in corso di svolgimento anche dei lavori di ristrutturazione non autorizzati.
Ma non è, tuttavia, finita qui: le indagini hanno portato gli inquirenti della Polizia Locale a ipotizzare anche altri reati, tra cui quello di truffa nei confronti dell'amministrazione comunale. I sospetti delle forze di Polizia Comunale, infatti, convergono su una probabile compravendita occulta e fittizia da parte dell'occupante in favore di soggetti terzi non autorizzati, mediante la simulazione di una finta coabitazione.
A insospettire gli investigatori e il sindaco il fatto che l'assegnatario originario dell'appartamento comunale risultasse deceduto da ormai quindici anni, senza che nessuno degli eventuali aventi titolo avesse mai proceduto a chiedere al Comune di Bari il subentro, maturando per di più un debito di circa 11.000 Euro derivanti da tutte le mensilità arretrate.
Solo a luglio scorso e con colpevole ritardo, la nuora 64enne del defunto assegnatario ha finalmente presentato istanza di sanatoria al Comune, in occasione di una finta richiesta di coabitazione con una giovane donna, residente nella stessa zona (presumibile acquirente nell'illecita cessione dell'appartamento pubblico). Alla signora, per altro, era già stato negato il via libera a un'istanza analoga inoltrata nel 2015 .Ulteriori indagini della Polizia Locale di Bari sono ancora in corso, nel tentativo di appurare ruoli e generalità di altri soggetti coinvolti in concorso nei fatti accertati.
«Sono circa cento gli alloggi che in questi anni abbiamo sottratto alla disponibilità degli occupanti abusivi e assegnato a persone che ne avevano realmente bisogno - commenta il sindaco di Bari Antonio Decaro. In questo caso, addirittura, oltre all'occupazione illecita siamo di fronte a una presunta compravendita e quindi a una vera e propria truffa nei confronti del Comune e delle centinaia di famiglie presenti in graduatoria e che attendono un alloggio popolare. Anche in questa battaglia la collaborazione dei cittadini è fondamentale per intervenire su questi illeciti, che non solo privano una famiglia bisognosa di un alloggio ma creano un clima di sfiducia dei cittadini per bene nei confronti delle istituzioni».
Le ipotesi di reato che gravano sugli occupanti dell'appartamento sono di occupazione abusiva di immobile di proprietà comunale e di danneggiamento di un bene di proprietà pubblica, dal momento che gli agenti della Polizia Municipale hanno scoperto che nell'alloggio erano in corso di svolgimento anche dei lavori di ristrutturazione non autorizzati.
Ma non è, tuttavia, finita qui: le indagini hanno portato gli inquirenti della Polizia Locale a ipotizzare anche altri reati, tra cui quello di truffa nei confronti dell'amministrazione comunale. I sospetti delle forze di Polizia Comunale, infatti, convergono su una probabile compravendita occulta e fittizia da parte dell'occupante in favore di soggetti terzi non autorizzati, mediante la simulazione di una finta coabitazione.
A insospettire gli investigatori e il sindaco il fatto che l'assegnatario originario dell'appartamento comunale risultasse deceduto da ormai quindici anni, senza che nessuno degli eventuali aventi titolo avesse mai proceduto a chiedere al Comune di Bari il subentro, maturando per di più un debito di circa 11.000 Euro derivanti da tutte le mensilità arretrate.
Solo a luglio scorso e con colpevole ritardo, la nuora 64enne del defunto assegnatario ha finalmente presentato istanza di sanatoria al Comune, in occasione di una finta richiesta di coabitazione con una giovane donna, residente nella stessa zona (presumibile acquirente nell'illecita cessione dell'appartamento pubblico). Alla signora, per altro, era già stato negato il via libera a un'istanza analoga inoltrata nel 2015 .Ulteriori indagini della Polizia Locale di Bari sono ancora in corso, nel tentativo di appurare ruoli e generalità di altri soggetti coinvolti in concorso nei fatti accertati.
«Sono circa cento gli alloggi che in questi anni abbiamo sottratto alla disponibilità degli occupanti abusivi e assegnato a persone che ne avevano realmente bisogno - commenta il sindaco di Bari Antonio Decaro. In questo caso, addirittura, oltre all'occupazione illecita siamo di fronte a una presunta compravendita e quindi a una vera e propria truffa nei confronti del Comune e delle centinaia di famiglie presenti in graduatoria e che attendono un alloggio popolare. Anche in questa battaglia la collaborazione dei cittadini è fondamentale per intervenire su questi illeciti, che non solo privano una famiglia bisognosa di un alloggio ma creano un clima di sfiducia dei cittadini per bene nei confronti delle istituzioni».