Scoperta maxi truffa, denunciati 36 operatori C.A.F.
Fingevano la presenza sul territorio di cittadini extracomunitari, garantendogli l’assegno sociale
lunedì 10 luglio 2017
11.28
Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Bari hanno scoperto una truffa perpetrata da diversi Centri di Assistenza Fiscale, dislocati nelle Province di Bari e B.A.T, che attraverso false dichiarazioni attestavano, fittiziamente, la presenza sul territorio italiano di cittadini extracomunitari, garantendogli il diritto all'assegno sociale.
I Centri di Assistenza Fiscale sono soggetti qualificati ed abilitati ad effettuare intermediazione tra gli interessati e l'I.N.P.S., tanto da riconoscere, all'operatore del C.A.F., all'atto della compilazione della documentazione, la qualifica di "Pubblico Ufficiale". L'attività investigativa è scaturita da una segnalazione acquisita dalle Fiamme Gialle durante il diuturno controllo economico del territorio. Il successivo approfondimento, effettuato attraverso l'analisi delle risultanze acquisite la consultazione delle Banche Dati in uso al Corpo comparate con le informazioni ricevute dall'I.N.P.S., ha consentito di riscontrare numerose anomalie nelle comunicazioni originate dai predetti Centri e dirette agli uffici previdenziali competenti.
L'operazione di servizio ha permesso di accertare che, nelle date in cui gli operatori C.A.F. attestavano la presentazione delle citate dichiarazioni, sottoscritte dall'interessato, i soggetti in realtà si trovavano all'estero. Sono stati così individuati oltre 80 casi di truffa, con un danno all'erario di circa 500 mila euro, con la conseguente revoca del sussidio sociale.
Gli operatori dei C.A.F. sono stati denunziati all'A.G. per le ipotesi di reato di cui agli artt. 479 "falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici" e 640 "truffa" del C.P..
I Centri di Assistenza Fiscale sono soggetti qualificati ed abilitati ad effettuare intermediazione tra gli interessati e l'I.N.P.S., tanto da riconoscere, all'operatore del C.A.F., all'atto della compilazione della documentazione, la qualifica di "Pubblico Ufficiale". L'attività investigativa è scaturita da una segnalazione acquisita dalle Fiamme Gialle durante il diuturno controllo economico del territorio. Il successivo approfondimento, effettuato attraverso l'analisi delle risultanze acquisite la consultazione delle Banche Dati in uso al Corpo comparate con le informazioni ricevute dall'I.N.P.S., ha consentito di riscontrare numerose anomalie nelle comunicazioni originate dai predetti Centri e dirette agli uffici previdenziali competenti.
L'operazione di servizio ha permesso di accertare che, nelle date in cui gli operatori C.A.F. attestavano la presentazione delle citate dichiarazioni, sottoscritte dall'interessato, i soggetti in realtà si trovavano all'estero. Sono stati così individuati oltre 80 casi di truffa, con un danno all'erario di circa 500 mila euro, con la conseguente revoca del sussidio sociale.
Gli operatori dei C.A.F. sono stati denunziati all'A.G. per le ipotesi di reato di cui agli artt. 479 "falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici" e 640 "truffa" del C.P..