Scuola Del Prete, primario: «Fermare il trasloco delle classi»
Animata assemblea nel pomeriggio di ieri, presente il consigliere Bronzini "attaccato" da genitori e cittadini
venerdì 16 luglio 2021
11.28
Si continua a lottare per evitare la chiusura della scuola "Carlo Del Prete". Nel pomeriggio di ieri si è tenuta davanti al portone, in quanto il dirigente non ha concesso l'utilizzo del cortile della scuola, una animata assemblea a cui hanno partecipato comitati, cittadini, commercianti ed ex alunni. Assente anche se invitato il sindaco Decaro, che ha incontrato una delegazione dei comitati il giorno prima. Presente, invece, per l'amministrazione comunale, il consigliere Marco Bronzini, le cui parole hanno però scatenato una "rivolta" dei presenti che lo hanno "attaccato" gridando: «Questa scuola deve rimanere una scuola». Il consigliere da parte sua ha dichiarato: «Dobbiamo guardare avanti e non indietro a quello che siamo stati».
«Questa assemblea avrebbe dovuto svolgersi nel cortile della scuola, ma il dirigente scolastico non ce lo ha concesso - queste le parole di Tonia Guerra, ex docente e anima della lotta per tenere aperta la scuola - La Carlo Del Prete è in mezzo ad una strada in tutti i sensi. Il sindaco nell'incontro di ieri a cui ho partecipato ha smentito il presidente di Municipio, Smaldone e ci ha proposto un compromesso, tenere aperta la scuola in un piano dell'edificio, e adibire l'altro piano agli uffici del Municipio II».
«Non riteniamo - sottolinea Guerra - che questa possa essere una soluzione, in quanto questa opzione non significa rilanciare la scuola ma marginalizzarla. In questo momento di pandemia, in cui si cercano spazi per i ragazzi, questa proposta ci sembra una contraddizione. Per cui chiediamo al sindaco di fermare tale proposta e di operare attivamente, per quanto di sua competenza, perché questa scuola torni a rifiorire. Il calo di iscrizioni di cui si parla per quanto riguarda questa scuola non è dovuto al calo demografico, ma ad una politica e gestione scolastica che ha disincentivato le iscrizioni indirizzando genitori e docenti contro il loro parere verso un altro plesso. Denunceremo all'USR cosa è successo dietro a questo portone in questi anni».
«Questa scuola è un patrimonio della collettività che deve essere tutelato», ha sottolineato Terry Marinuzzi, presidente di La Scuola che Vogliamo - Scuole Diffuse in Puglia. E i genitori hanno lanciato il loro appello: «Chiediamo che la scuola rimanga aperta, vogliamo che questa scuola resti viva. Non è giusto che venga chiusa per diventare servizi per gli adulti. Noi vogliamo restare qui, dobbiamo incentivare le iscrizioni che negli scorsi anni sono state rifiutate per motivi politici».
Ora il passo più urgente è cercare di fermare il trasloco delle classi in un altro plesso, facendo tornare non solo i ragazzi alla Del Prete ma anche docenti e uffici. Nel frattempo continua la raccolta firme cartacea e online, e i Comitati procederanno con la richiesta di incontri oltre che al Comune e al Municipio II anche con l'USR.
«Questa assemblea avrebbe dovuto svolgersi nel cortile della scuola, ma il dirigente scolastico non ce lo ha concesso - queste le parole di Tonia Guerra, ex docente e anima della lotta per tenere aperta la scuola - La Carlo Del Prete è in mezzo ad una strada in tutti i sensi. Il sindaco nell'incontro di ieri a cui ho partecipato ha smentito il presidente di Municipio, Smaldone e ci ha proposto un compromesso, tenere aperta la scuola in un piano dell'edificio, e adibire l'altro piano agli uffici del Municipio II».
«Non riteniamo - sottolinea Guerra - che questa possa essere una soluzione, in quanto questa opzione non significa rilanciare la scuola ma marginalizzarla. In questo momento di pandemia, in cui si cercano spazi per i ragazzi, questa proposta ci sembra una contraddizione. Per cui chiediamo al sindaco di fermare tale proposta e di operare attivamente, per quanto di sua competenza, perché questa scuola torni a rifiorire. Il calo di iscrizioni di cui si parla per quanto riguarda questa scuola non è dovuto al calo demografico, ma ad una politica e gestione scolastica che ha disincentivato le iscrizioni indirizzando genitori e docenti contro il loro parere verso un altro plesso. Denunceremo all'USR cosa è successo dietro a questo portone in questi anni».
«Questa scuola è un patrimonio della collettività che deve essere tutelato», ha sottolineato Terry Marinuzzi, presidente di La Scuola che Vogliamo - Scuole Diffuse in Puglia. E i genitori hanno lanciato il loro appello: «Chiediamo che la scuola rimanga aperta, vogliamo che questa scuola resti viva. Non è giusto che venga chiusa per diventare servizi per gli adulti. Noi vogliamo restare qui, dobbiamo incentivare le iscrizioni che negli scorsi anni sono state rifiutate per motivi politici».
Ora il passo più urgente è cercare di fermare il trasloco delle classi in un altro plesso, facendo tornare non solo i ragazzi alla Del Prete ma anche docenti e uffici. Nel frattempo continua la raccolta firme cartacea e online, e i Comitati procederanno con la richiesta di incontri oltre che al Comune e al Municipio II anche con l'USR.