Scuola, i docenti a Bari protestano deponendo le loro "armi", i libri
Si sono dati appuntamento questa mattina davanti alla Regione Puglia
sabato 9 gennaio 2021
14.42
Un sit-in pacifico, svoltosi stamattina dalle 9 alle 13, davanti alla sede della Regione Puglia, per portare in piazza la protesta dei docenti contro l'ultima ordinanza sulla scuola in Puglia.
Simbolicamente, i docenti hanno deposto le loro "armi", ovvero dei libri in segno di: «Resa da parte degli insegnanti, protagonisti invisibili di una scuola ormai al collasso».
«Il mondo della scuola dice NO a questa modalità di fare scuola "À la carte". La politica ha l'obbligo di fare delle scelte in difesa e tutela della salute pubblica di tutti: insegnanti, alunni e operatori della scuola. Se le scuole sono considerate luogo sicuro, che lo siano sempre e per tutti! Se i dati dei contagi e il rischio sanitario sono reputati preoccupanti da chi dispone dei dati ufficiali, che sia adottata la modalità DAD per tutti, e in difesa e rispetto della salute di tutti. La Did risulta essere una modalità d'insegnamento poco efficace, un provvedimento preso da i non addetti ai lavori, un modo come un altro per delegare a terzi, ancora una volta, scelte e responsabilità».
Simbolicamente, i docenti hanno deposto le loro "armi", ovvero dei libri in segno di: «Resa da parte degli insegnanti, protagonisti invisibili di una scuola ormai al collasso».
«Il mondo della scuola dice NO a questa modalità di fare scuola "À la carte". La politica ha l'obbligo di fare delle scelte in difesa e tutela della salute pubblica di tutti: insegnanti, alunni e operatori della scuola. Se le scuole sono considerate luogo sicuro, che lo siano sempre e per tutti! Se i dati dei contagi e il rischio sanitario sono reputati preoccupanti da chi dispone dei dati ufficiali, che sia adottata la modalità DAD per tutti, e in difesa e rispetto della salute di tutti. La Did risulta essere una modalità d'insegnamento poco efficace, un provvedimento preso da i non addetti ai lavori, un modo come un altro per delegare a terzi, ancora una volta, scelte e responsabilità».