Scuola, in Puglia è caos tra chi vuole la Dad e chi no
Dopo l'ordinanza di Emiliano sul ritorno "con scelta" la patata bollente è passata ai dirigenti che non hanno i mezzi
domenica 8 novembre 2020
10.12
Ora è davvero caos. Dopo l'ultima ordinanza di Michele Emiliano che sanciva il ritorno in aula per elementari e medie, la scuola pugliese si sta distinguendo per l'indecisione.
Se da una parte i dirigenti scolastici si sono ritrovati nel fine settimana a cercare di mettere toppe ai buchi delle dotazioni tecnologiche dei loro istituti, dall'altra i genitori non sanno se sacrificare i loro pargoli al fuoco dell'istruzione mandandoli in classe da lunedì o fare come "il buon padre di famiglia" e tenerli al sicuro in casa. La verità come sempre sta nel mezzo: chi lo sa. I dirigenti in un sabato sera infuocato hanno inviato circolari fotocopia in cui si dice in soldoni: da lunedì tutti in classe e chi non vuole aspetti che ci organizziamo per la Dad. Da quel momento via a chat bollenti di genitori indecisi ma agguerriti tra chi dice no e chi dice sì.
Tra le ragioni del no c'è la paura del contagio ma non solo. Francesca e' positiva e come lei tutta la famiglia in attesa di tampone. "La dad è stata la nostra salvezza in questi giorni, ma ora? Perderanno ancora lezioni? Perché se Emiliano ha detto che la scuola deve fornire la didattica a distanza, le scuole non vogliono farlo?"
Poi c'è Sonia che ha due figli in classi diverse ma nella stessa scuola. "La Dad serve per controllare il virus. Io vivo con mia madre anziana, mandare i bambini a scuola è un suicidio ma una classe ha detto sì e una no. E ora?". Per ora tutti decidono di non decidere, alla fine la soluzione sarà forse chiedere direttamente ai bambini che vogliono fare o tagliare i bambini in due come Re Salomone (una parte a scuola e una a casa).
Se da una parte i dirigenti scolastici si sono ritrovati nel fine settimana a cercare di mettere toppe ai buchi delle dotazioni tecnologiche dei loro istituti, dall'altra i genitori non sanno se sacrificare i loro pargoli al fuoco dell'istruzione mandandoli in classe da lunedì o fare come "il buon padre di famiglia" e tenerli al sicuro in casa. La verità come sempre sta nel mezzo: chi lo sa. I dirigenti in un sabato sera infuocato hanno inviato circolari fotocopia in cui si dice in soldoni: da lunedì tutti in classe e chi non vuole aspetti che ci organizziamo per la Dad. Da quel momento via a chat bollenti di genitori indecisi ma agguerriti tra chi dice no e chi dice sì.
Tra le ragioni del no c'è la paura del contagio ma non solo. Francesca e' positiva e come lei tutta la famiglia in attesa di tampone. "La dad è stata la nostra salvezza in questi giorni, ma ora? Perderanno ancora lezioni? Perché se Emiliano ha detto che la scuola deve fornire la didattica a distanza, le scuole non vogliono farlo?"
Poi c'è Sonia che ha due figli in classi diverse ma nella stessa scuola. "La Dad serve per controllare il virus. Io vivo con mia madre anziana, mandare i bambini a scuola è un suicidio ma una classe ha detto sì e una no. E ora?". Per ora tutti decidono di non decidere, alla fine la soluzione sarà forse chiedere direttamente ai bambini che vogliono fare o tagliare i bambini in due come Re Salomone (una parte a scuola e una a casa).