Sequestrati 5 milioni di euro ad uno dei vecchi leader della Curva Nord

Si tratta di Silvano Scannicchio, ex portavoce del gruppo dei Seguaci: è accusato di estorsioni mafiose e reati ambientali

venerdì 4 ottobre 2024 10.03
A cura di Nicola Miccione
Un sequestro da 5 milioni di euro ha colpito Silvano Scannicchio, 52enne pluripregiudicato, tra l'altro, per i reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. L'uomo è stato uno dei leader della tifoseria organizzata del Bari, in particolar modo dei Seguaci.

Questa mattina, infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, supportati dai colleghi del Nucleo Operativo Ecologico e Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione finalizzato alla confisca, emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, diretto dalla presidente Giulia Romanazzi, su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, nei confronti dell'uomo, in passato volto noto della tifoseria organizzata.

Secondo l'accusa, durante il 2010, ​«Scannicchio avviava l'impresa individuale Metal Recicle, che si occupava della raccolta, trasporto e dello stoccaggio di rifiuti speciali, utilizzando proventi di origine illecita derivanti soprattutto dalle estorsioni commesse agli imprenditori edili per favorire il clan Strisciuglio. Dopo avere avviato tale attività, oltre a commettere analoghe estorsioni, si sarebbe reso responsabile di altri reati, soprattutto ricettazioni di rame e traffico illecito di rifiuti».

Le indagini avrebbero inoltre appurato che «Scannicchio, per evitare la revoca delle autorizzazioni ambientali ottenute, nel 2013, cedeva fittiziamente l'impresa ad un nipote e, nel 2016, con la partecipazione in denaro della figlia del proposto, costituivano la Bari Metal s.r.l. con sede legale a Capurso». Il valore del patrimonio sottratto è stimato in oltre 5 milioni di euro ed è composto da un appartamento e da un deposito, un immobile, numerosi beni mobili e proprio la Bari Metal s.r.l..

«L'odierno provvedimento emesso dal Tribunale di Bari, accoglie la proposta della Procura della Repubblica di Bari, formulata sulla base degli accertamenti svolti dal Nucleo Investigativo di Bari che ha ricostruito sia la carriera criminale del proposto sia gli introiti del nucleo familiare, fornendo un corposo quadro indiziario sull'illecita provenienza della sua ricchezza accumulata negli ultimi 20 anni e che costituirebbe il compendio di alcuni reati contro l'ordine pubblico e l'ambiente».

«L'importante risultato odierno, frutto della collaborazione tra la magistratura e le componenti investigative, rappresenta un'ulteriore conferma che la criminalità va contrastata non solo attraverso un'assidua opera di prevenzione e repressione, ma attraverso attente e scrupolose indagini di tipo finanziario e patrimoniale»,